#PER CHI AMA: Death metal, Morbid Angel, Immolation, Ulcerate |
Giunti alla loro terza prova in studio, gli Emptiness ridisegnano i canoni del death metal aggiungendo un tratto personalissimo alla scrittura del genere. Nei suoni e nell'attitudine la band belga non sembrerebbe poi così dissimile dalla classica formazione cresciuta sugli intricati spartiti dei Morbid Angel, ma in "Error" c'è qualcosa di ancor più mostruoso e allucinante. "Deafer" ci fa intuire già dalle sue prime note che i quattro musicisti non sono affatto dei pivelli, ma se per assurdo volessimo continuare con un ascolto distratto e superficiale dell'album, probabilmente non riusciremmo a notare nulla di tanto geniale da farci sobbalzare sulla cosiddetta poltrona. È necessario scavare in profondità per accorgersi delle numerose stratificazioni di cui è composto ogni brano e di quanta personalità sia nascosta sotto questo terreno compatto fatto di grugniti, chitarre martoriate e atmosfere soffocanti. Chi ha orecchie ben allenate riconoscerà che gli Emptiness possiedono un'alchimia indefinibile, qualcosa di impossibile da descrivere con le parole, ma sufficiente a catturare l'attenzione di ogni cultore della nefandezza e della stortura musicale. Nonostante la scrittura dei pezzi sia nettamente in antitesi con qualsiasi processo lineare, l'ascolto non risulta affatto ostico o poco digeribile, perché in "Error" ogni cosa è al suo posto, nulla è lasciato al caso e persino le scelte che possono apparire più bislacche sono funzionali alla grandezza di ogni brano. Che sia il raptus grind di "It and I" o la jam schizofrenica di chitarre e sax posta in chiusura alla title track, tutto concorre a rendere fluido ciò che in realtà è estremamente composito e densamente amalgamato. L'odore sulfureo di cui è impregnato questo lavoro, giustifica in un certo senso l'etichetta "death/black" che è stata assegnata agli Emptiness, anche se il timbro di voce così gutturale e le divagazioni tecniche di "Worst" e "Low" sembrano più che altro accostarsi ad una concezione musicale prossima agli ultimi Immolation o Ulcerate, seppure in una forma più innovativa ed imprevedibile. Ad ogni modo, tentare di inquadrare la musica degli Emptiness all’interno di un filone risulterebbe riduttivo e tutto sommato noioso. Molto più appagante è invece perdersi nelle spirali impazzite di “Error” e prostrarsi di fronte ad un un’opera estrema di così alta caratura. (Roberto Alba)