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mercoledì 31 gennaio 2024

The Pit Tips - Best 2023

Francesco Scarci

Panopticon - The Rime of Memory
Great Cold Emptiness - Immaculate Hearts Will Triumph
Milanku - A l'Aube
Dodheimsgard - Black Medium Current
The Circle - Of Awakening

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Death8699

Cannibal Corpse - Chaos Horrific
Crypta - Shades of Sorrow
Cryptopsy - As Gomorrah Burns
Katatonia - The Sky Devoid of Stars
Orbit Culture - Descent

sabato 27 gennaio 2024

Colour Trip - Kill my Super-Ego

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Death/Hardcore
Solito incrocio nu-metal/old school-thrash mescolato a moderno hardcore che probabilmente accontenterà le nuove leve che maneggiano indistintamente, con noncuranza, Nuclear Assault e NOFX, Kreator e Strong Out. Nonostante i nostri Color Trip siano degli ibridi metalcore, devo riconoscere che musicalmente se la cavano. A parte la classica voce urlata “da stitico”, gli arrangiamenti e l’esecuzione dei brani sono buoni; forse mancano un po’ di originalità, non penso però causata dalla mancanza di temi del genere da loro proposto. Forse sono io che non li capisco, ma giunto alla settima traccia, non mi è rimasto impresso niente delle prime sei. Una batteria ben fatta, chitarre taglienti; tutto ben ritmato e abbastanza pesante, ma che manca di personalità e di tracce che possano lasciare il segno nella memoria finito l’ascolto. La produzione è buona (Siggi Bemm ai WoodHouse Studios). Se volete ascoltarlo, non andate però oltre la mera esecuzione musicale.

(Arctic Music Group - 2001)
Voto: 65

https://www.metal-archives.com/bands/Colour_Trip/

giovedì 25 gennaio 2024

Napalm Death - Time Waits For No Slave

#FOR FANS OF: Grind
It's sad to say that the grindcore days are over. But at least Napalm Death is still making music, even though it's totally different from what they began as. 'Time Waits For No Slave' is a good illustration where they're coming to two genres, death metal and some grind. It's odd because I was so used to the Mick Harris blast beats from the six years that he was with the band. But Danny is an OK replacement. This album is heavy, but the tempo changes are evident and totally there, but the blasting is limited. The production quality is a little raw, but OK. I liked the whole album. I thought that, at least for death metal fans, this is a good one.

The guitars aren't riffing too fast. That intensity is gone, but at least the music sounds good. It's a shame that they lost Jesse. I think he was a big influence on the band, being that he was with Terrorizer in the early days. I guess when Mick left the band, that was the end of the real extreme days. I felt that he was the best grindcore drum in existence. Danny is good, especially on here. It seems as though he's matured behind the set and is more comfortable being alongside this band. It's amazing that they've been around since 1981. I was 5 when they formed! Anyway, it's difficult to pinpoint specific highlights on here, just that some tracks are fast then they completely chill out.

I like the variety on this release, it can get really intense. Their newer stuff is LOUD. Meaning their latest release. This album is one of their longer releases, it clocks in at about 50+ minutes. It's worth listening to, but it just takes some getting used to. If you're expecting Napalm Death of the old, it's sad, but they're not really doing it. This release I'd say in the death metal genre is solid. I actually decided to order the CD. I know that this album is outdated, and they're working on new material. I just thought that I'd write about it anyway. Even if it is an older Napalm Death release.

Saying farewell to Jesse and the departed members of the earlier Napalm. It's a good line-up still, and there literally are no leads on this album. It's just all rhythms, which is why I like the album. Jesse was more solid in the lead department, but Mitch has constructed some pretty good riffs. They're diverse and that's what makes the album interesting to listen to. I know earlier it sounded as though I wanted old ND back, but that just isn't going to happen. What they evolved to is something totally different. A lot of their albums post-Mick are strictly death metal, except 'Utopia Banished'. But that one wasn't very good in my opinion. (Death8699)

(Century Media Records - 2009/2021)
Score: 70

https://centurymedia.bandcamp.com/album/time-waits-for-no-slave 

martedì 23 gennaio 2024

Driller Killer - Cold Cheap & Disconnected

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Death/Hardcore
Fedeli alla linea, gli svedesi Driller Killer tornano alla carica con la “specialità della casa”: metalpunk ruspante, senza fronzoli, frutto dell’incrocio fra il sound Impaled Nazarene/Entombed con l’energia tipica del punk hardcore. Una miscela esplosiva che vi farà letteralmente sobbalzare sulla sedia. Certo, le canzoni si somigliano un po’ tutte. Ma non si assomigliavano forse anche quelle dei Sex Pistols (si parva licet)? Tra i brani meglio riusciti segnalo "Breaking Traditions" e la cover di "I Love Playing With Fire" (di Joan Jett). Dei testi non posso dirvi nulla, ma andateveli a cercare su internet, potrebbe essere una interessante scoperta.

domenica 21 gennaio 2024

Sabbat - Envenom

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Thrash
Scriveva Paolo Piccini in Blast (nr.2, 1993): “Se i Venom, terzetto di Newcastle, avessero in qualche modo “brevettato” la loro immagine satanica, oggi sarebbero più ricchi di Berlusconi”. Verissimo! Questo cd dei giapponesi Sabbat, datato 1991, annovera, fra gli altri, brani intitolati “Satan Bless You”, “Devil Worship”, “King Of Hell” ed esibisce in copertina un bel pentacolone con tanto di croce rovesciata. Il genere è un thrash-black grezzo e minimale, dal gusto marcatamente rétro. Tralasciando i testi, del tutto insensati e a tratti penosi (vedi “Carcassvoice”), e un episodio poco riuscito (la prolissa “King Of Hell”), 'Envenom' è un cd che ha tutte le carte in regola per far presa sui patiti dell’underground.

(Evil Records/Skol Records - 1991/2018)
Voto: 68

https://sabbat.bandcamp.com/album/envenom

venerdì 19 gennaio 2024

Council Of The Fallen - Revealing Damnation

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Death
Progetto musicale che vede coinvolto un componente degli Hate Eternal, i Council Of The Fallen propongono un’ottima combinazione di black e death metal con influenze dalla scena svedese (Dark Funeral, tanto per non fare nomi), il tutto riletto alla luce della “tradizione locale” americana. Il bello di questo album è che, pur essendo tirato e aggressivo, non scade mai nella cacofonia fine a se stessa. Talune canzoni si concludono, però, in modo poco razionale. I testi, pur tenebrosi, non citano mai – esplicitamente - il Signore di questo mondo, e il fatto che si siano risparmiate le ormai trite e ritrite litanie a Satana è senz’altro encomiabile. Certo qualche ovvietà – a livello di contenuti – non ci è risparmiata (quante volte avremo già sentito frasi come “I am my own god?”. Dostoevskij si starà rivoltando nella tomba!). I brani peccano tuttavia, almeno musicalmente, di una certa omogeneità. Ma questo è un difetto cui, purtroppo, oggigiorno pochissimi si sottraggono.

mercoledì 17 gennaio 2024

Fluisteraars - De Kronieken Van Het Verdwenen Kasteel - II - Nergena

#PER CHI AMA: Pagan Black
Ho recensito la prima parte di questo trittico di EP 10", degli olandesi Fluisteraars, mi sembrava quindi doveroso darvi un feedback anche sul secondo capitolo, in attesa del terzo atto. Beh, la band la conoscete, auspico tutti, e si fa portavoce di un black furioso, mistico e misterioso. Le melodie di "De Maan, Zon Van de Doden", che aprono 'De Kronieken Van Het Verdwenen Kasteel - II - Nergena', minimizzano quell'incedere distruttivo ma, direi meraviglioso, che contraddistinguono il pezzo. Un eco dei Negura Bunget a livello percussivo e nell'utilizzo di inusuali strumenti sonori, accompagnati dalle catramose vocals di Bob Mollema, mi fanno sussultare dalla sedia per un brano che vede un finale più doomish e venato da tinte folkloriche. Spettacolare, cosi come auspico lo sia altrettanto il side B del disco, "De Mystiek Rondom de Steen des Hamers". E questa, pur risultando in apparenza più lineare del side A, non delude le aspettative, e nella sua maestosa epicità, conferma la bontà della band olandese e una crescita musicale davvero invidiabile. (Francesco Scarci)

lunedì 15 gennaio 2024

Il Fiume - Brucia

#PER CHI AMA: Grunge/Indie
Diavolo, non la cosa più semplice da recensire da parte del sottoscritto. Quello de Il Fiume è infatti una versione italiana del grunge sporco e incazzato di primi anni '90. Ascoltando "Ancora", la traccia d'apertura di 'Brucia', ho sentito infatti forti influenze provenienti da 'Bleach', senza trascurare tuttavia un'aura malinconica che sembrerebbe derivare dai primi Smashing Pumpkins. Mi dovrà scusare la band se il mio background musicale in questo ambito non sia cosi esteso, e conosca solo i capisaldi del genere, ma quei mostri sacri che hanno scritto un'epoca, li ritrovo nello scorrere di queste sette tracce. Qualcosa di simile anche nella seconda song, la title track, in cui ancora l'eco di Kurt Kobain e soci, periodo 'Nevermind', si palesa nel refrain delle chitarre e in un cantato in italiano che ben ci sta in questo contesto indie-grunge rock. Graffianti le linee di chitarra di "Frustrazione", che mostra suoni più sghembi e distorti rispetto ai precedenti, ma la brevità dei prezzi, la linearità delle melodie, il cantato nella nostra lingua madre, rende comunque facilmente fruibile (e apprezzabile) l'ascolto di 'Brucia'. Certo, non siamo davanti a chissà quale capolavoro artistico, ma il disco de Il Fiume si lascia piacevolmente apprezzare in tutti i suoi brevi e immediati brani, di cui sottolineerei ancora la psichedelia di "Karma Armonico" e la robustezza ritmica di "Ne Porto il Ricordo", che ammicca, con i suoi suoni nudi e crudi, ad un mix tra punk e hardcore. A chiudere l'EP, la più intimista e straziante "Qualcosa" che delinea a tutto tondo la proposta musicale de Il Fiume. (Francesco Scarci)

domenica 14 gennaio 2024

Maul - Desecration and Enchantment

#PER CHI AMA: Death/Doom
Un po' di sano marcescente death metal dalla Svez...no ho sbagliato, dagli Stati Uniti. La band originaria del North Dakota mi ha un po' spiazzato in effetti con questo 'Desecration and Enchantment', visto un sound che sembra essere devoto, almeno inizialmente, a quello "made in Sweden" dei Grave, ma che in realtà nel corso dell'ascolto, muterà più volte, abbracciando anche influenze floridiane (e penso agli Obituary). Questo è quello che si evince dall'iniziale "The Sacred and The Profane / Hovering, Sinking", song che li per li, mi stava portando a bollare questo EP come l'ennesima proposta priva di personalità. Invece, il dischetto palesa influenze esoteriche, doom, sludge e quant'altro. Signori, questi sono i Maul, quintetto di Fargo, che vi saprà ammaliare con la propria proposta estrema si, ma al contempo melodica, oscura, malefica, contraddistinta da profondi chitarroni, growl mefitiche, ma anche parti atmosferiche e mid-tempo ("Disintegration of the Soul"). La seconda traccia mostra anche il lato più progressive, dei cinque brutti ceffi americani, in una song comunque ricca di colpi di scena tra break acustici, ripartenze black e un sound comunque coinvolgente. La versione in cassetta include anche una terza song, "Worshipping Self-Deviance", ma ahimè non è nelle mie mani. Quindi cercate voi la tape e date una chance a questo lavoro. (Francesco Scarci)

(20 Buck Spin - 2023)
Voto: 72
 

sabato 13 gennaio 2024

Burner - One For The Road

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Stoner Rock
Prendete Pantera, Monster Magnet, i Serpent di 'In the Garden of Serpent', aggiungete un pizzico di sonorità seventies, shakerate il tutto, e otterrete 'One For The Road': un album davvero notevole. "Five Pills (and a Bottle of Whiskey)" si candida a diventare l’inno di questa fanzine, altro che Mameli. Eccellenti riff di chitarra contribuiscono a disegnare atmosfere torride ("No Regrets" o "Empty") e decadenti ("Whiskey Dick" e "Color"). La magnifica strumentale "At Ease" vi trasporterà con l’immaginazione sulle rive di un fiume placido. Se fra i vostri album preferiti figura 'Powertrip' dei Monster Magnet, non lasciatevi sfuggire questo 'One For The Road', fulgido esempio di ottimo stoner. Grandi Burner!

venerdì 12 gennaio 2024

Vital Remains - Icons of Evil

#FOR FANS OF: Brutal Death
It's a toss-up for me, either 'Dechristianize' or this one 'Icons of Evil'. I don't pay attention to anyone else's reviews, so there is no influence on scores or review material latched onto. I think 'Icons of Evil' is a little less raw and I favored it a bit more than the predecessor, it was a little more death metal oriented too. I like a bit of the guitar harmonics as well. Glen sounds like he does on later Deicide releases. A little monotonous but that's alright. It fit well with the music and lyrical topics (since he is a Satanist). I enjoyed the whole album, just didn't key into the lyrics since they're not my cup of tea.

A long album, but that's a little atypical of death metal releases. The average is about 30–45 minutes, this one is over 60 minutes! I thought that it was good, though they spent a while with the songwriting. And I liked the guitars, not so much the leads, just the rhythms and harmonics (like I mentioned). Brutal music, but I thought better than the earlier Vital Remains. Too raw for me, not 'Dechristianize' but their earlier work. Wasn't a big fan of the earlier stuff. They have not released an album since this one, but they're still active. I'm not sure when they're going to come out with new music but this one and 'Dechristianize' I'll settle with.

The production was top-notch I believe thanks to Erik Rutan who's now in Cannibal Corpse replacing Pat O'Brien. I'm not sure if there are any original members left of the original band. They've gone through so many line-up changes! And even though they're continuing on the Satanic route sort of death metal they could sure put out something of the "newer" sound for the band. We'll have to wait and see. I don't think Glen is going to do any more guest lead vocals since he's still tied up with Deicide. But I'll be watching for that, and he did a great job filling in with the time that he had with the band.

I had to order these CDs from eBay ('Dechristianize' and 'Icons of Evil'). They (to me) were worth ordering. Even if it is the only two that I'll ever own of the band. Don't expect anything utter than brutal death metal with a tinge of melodic work from those albums and this one even more brutal. Both 'Dechristianize' and 'Icons of Evil' are some of my favorite death metal albums of all time. I'm glad that I took the time to wait and see how they were on Spotify before purchasing both. I collect CD's so these two are greatly precious to me. Let's just not get into the lyrical concepts! Long live Vital Remains! (Death8699)


(Century Media/Osmose Productions - 2007/2022)
Score: 80

https://centurymedia.bandcamp.com/album/icons-of-evil

mercoledì 10 gennaio 2024

Bolt Gun - The Warren

#PER CHI AMA: Black/Post Metal
Avete presente il buon Iggor Cavalera dei Sepultura? Ebbene, si è messo in "società" con gli australiani Bolt Gun per rilasciare questo EP, intitolato 'The Warren', che dovrebbe fare da apripista al terzo lavoro dei Bolt Gun. Due pezzi comunque all'insegna di un caustico black/post metal che si palesa piuttosto convenzionale (per non dire piattino) nei primi due minuti della prima parte di "The Warren" per poi mutare completamente pelle con l'intervento di un elegante sax che rompe quel ritmo ridondante di un incedere maltoa che sembra poter gonfiarsi, crescere ma in realtà rimane strozzato fino a quando esplode una ritmica martellante e distopica, un assalto all'arma bianca che non fa prigionieri. La chiusura del primo brano è lasciata a claustrofobici suoni ambientali che ci preparano alla seconda parte del brano, "The Warren Part II". Qui l'incipit atmosferico è melodico, introspettivo, triste, per poi virare verso l'inquietante, il sinistro fino a che compare il drumming potente di Iggor in uno scenario che ha quasi dell'apocalittico, sebbene sembri che confluiscano nel sound della band influssi di matrice jazz. Le chitarre ripartono su un black mid-tempo, accompagnate dalle vocals strazianti del frontman e di una dinamica sonica che ancora una volta sembra poter decollare grazie al ringhiare delle chitarre che sommergono di note la voce del cantante che si perderà sotto una fitta e opprimente coltre di rabbia e negatività. Ora non posso che aspettare con ansia il full length. (Francesco Scarci)

lunedì 8 gennaio 2024

Dimmu Borgir - In Sorte Diaboli

BACK IN TIME:
http://www.secret-face.com/
#FOR FANS OF: Black Metal
I thought this release was WAY underrated! I really like the guitars, drums, vocals, the whole sch-peal. I think that this band evolved over the years, some for the good, but most for the worst. Not on here, though, they have my utmost attention. I'm fussy when it comes to black metal. If an album is overruled by synthesizers, I'm not interested. They didn't go overboard on here. Everything was in sync with everything else. I cannot stress that enough. They really kicked ass on here, the musicianship is just insurmountable. I think the album is good the whole way through. Everything is original sounding and the vocals slay.

With the help of Galder on lead and Hellhammer behind the drum-kit, this is a no fail release to me. I don't care about other people's opinion on here. It's totally catchy and original guitar-work. And Hellhammer simply crushes as usual. This band should have progressed, but their latest is really terrible. I stopped following this band after this release. I just thought this was the last monument. The album 'Death Cult Armageddon' another one that slays. But I like this one more. Hence, the higher rating. They should've chronically recruited Hellhammer and Galder, but Silenoz has always been killer.

The music on here is what hits home for me. They really do the album justice with the songwriting on here. They don't overuse the synthesizers. But the aura is totally grim. As with past releases, as well. They really need this album for a change and the rhythms are just entirely dramatically well orchestrated. The riffs I look at most on albums being that I was a former guitar player. It just comes natural to me. The whole effort as a band on here is just phenomenal. They really kick ass here. The drums keeping in sync with the music. It's completely there all the way and the choruses are enigmatic.

Check this one out! It's definitely worth it. For black metal fans or just people who like metal, this release is a killer one! Everything on here is worth checking out, the music, the production quality, the vocals and the drums. Everything on here is just amazing. This album is filled with intriguing auras and high points. It's entirely amazing, and they picked an all-star cast. Hellhammer slays behind the drum-kit. And Galder does a great job on lead. But the rhythms are entirely original. Some of the variations in the vocals are intriguing as well. Get this album right now! (Death8699)


(Nuclear Blast/Avalon - 2007/2020)
Score: 75

domenica 7 gennaio 2024

Gorthaur's Wrath - Unleash Hell

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Metal Svedese
Nove pezzi (più una evitabilissima traccia 66 nascosta, che consiste però in un interessante remix industrialoide) ci vengono proposti da questa band croata, ispiratissima dal duo Marduk/Dark Funeral. Nonostante una certa carenza di fantasia, i cinque black metaller dei Balcani se la cavano con i loro strumenti a sufficienza da lasciarsi ascoltare abbastanza volentieri. Palesissimo l’influsso dei Dark Funeral (talora ci sarebbero addirittura gli estremi del plagio), a cui i G.W. cercano di sottrarsi inserendo alcune orchestrazioni discretamente valide. Il punto di forza della band è però l’aggressività e l’ottima prova del batterista Insanus che picchia parecchio dietro alle pelli. Certi spunti lasciano pensare che qualche numero del tutto personale potrebbe saltar anche fuori dal cilindro dei nostri croati, ma, per il momento, il songwriting ha un carattere troppo derivativo per essere ben giudicato. Apprezzabile la lunga durata del demo e discreta la registrazione, ma mancano le idee. Non mi sento comunque di bocciare del tutto i G.W. perché 'Unleash Hell' è godibilissimo (forse per questo è stato riproposto nel 2019), seppur per un numero abbastanza limitato di ascolti, e decisamente meglio suonato rispetto al materiale di altri emuli del black metal svedese. Provate intanto a dargli un ascolto.

(Self/InsArt Records - 2001/2019)
Voto: 65

https://www.facebook.com/gorthaurswrath/

sabato 6 gennaio 2024

Angelcorpse - The Inexorable

#FOR FANS OF: Black/Death
The aggression is absolutely unfathomable! I've heard blackened death metal but these guys punch a whole in the speakers! Originality in the songwriting and it's a full under an hour onslaught of pure metal. A shit-ton of blast beats and fast riffs all over. They don't seem to let-up in intensity. I was more than satisfied with this album, enough to gear that it is flawless. It really makes bands in the similar genre to be eunuchs. That's one thing that this album offers, is balls out intense. There's no nonsense on here. They were all about ripping in guitar work. The riffs are filled with tremolo picking everywhere!

All throughout the album is fast tempos. They don't want to slow-down. And the leads shrike in complexity. Pure onslaught of terror and the lyrics all about the ungod. They didn't want to put together anything but music that's no holds barred brigade. There are only a few instances where they play a little less intense but not much! Everything coming together, that's fast and furious songwriting. I don't hear much let-up at all. They just wanted to tear everything apart including the listener. I believe the guitarist Gene went on to form Perdition Temple. They are similar to this just not as intense.

The production quality was good enough to make everything fall into place. The music was well-balanced just the guitars are so fast throughout this whole album. The vocals went well alongside the music and the tempos are unrelenting. It never gets old though I warn you one listen per day of this because it's so intense. They knew what they wanted to do on here, I'd say that this is sort in the vein of a concept album. And the concept is to annihilate the eardrums! They really can play some sick metal, and their talent shows throughout this entire release. The abomination in music makes this so memorable!

I decided not to download the album, I wanted it on CD. But yeah, you have your choice and if you want into this release then show the band some support (even though they're split-up), buy the album. I'm sure if you're a fan of this particular genre, you'll enjoy this immensely. But if you really want to, I'm sure Spotify or YouTube has this album on there. Definitely not one to pass up ABSOLUTELY. These guys know how to make a dynamic and intense album all the way through. Consistency was key on here and it definitely shows. I like this band, and it's a shame that you won't be hearing more from them. Own this! (Death8699)


(Osmose Productions - 1999/2022)
Score: 80

https://osmoseproductions.bandcamp.com/album/the-inexorable

giovedì 4 gennaio 2024

Vale Of Tears - Oxymora I.

#PER CHI AMA: Melo Groove Death
Arrivano da Karcag in Ungheria e non devono essere confusi con gli omologhi, ma ormai sciolti, originari di Budapest. I Vale of Tears di quest'oggi, si sono formati addirittura nel 1997 e 'Oxymora I.' è un EP che arriva 14 anni dopo il precedente full length 'Illdisposed Inner Interest', quasi a dire "ragazzi non temete, siamo ancora vivi". E allora fatevi investire anche voi dal roboante sound melo death del quintetto magiaro. Un trio di song che arriva giusto in tempo per prenderci a schiaffoni con i loro riff tritasass: "Antibiosis" ne è un chiaro esempio tra un riffing sincopato, growling vocals e ottimi assoli, a cui aggiungere anche la partecipazione di tal Péter Kelne. "The Loudest Silence" prosegue l'opera demolente, in un intrecciarsi di ottimi assoli che sfrecciano piacevoli su questo tessuto ritmico davvero pesante (e che forse andrebbe leggermente alleggerito). I growls di Ferencz Mulicz sono davvero da orco cattivo, ma in questo contesto ci stanno dopo tutto benino. In chiusura, "Limited Freedom" suona più fresca, più moderna, più melodica e sembra quasi meno mastodontica, soprattutto grazie allo splendido lavoro delle asce e a delle influenze elettroniche che ci mostrano un lato differente dei Vale of Tears. Insomma, un ritorno che per alcuni potrebbe essere anche gradito, per me invece una piacevole sorpresa. (Francesco Scarci)

martedì 2 gennaio 2024

Destruction - Inventor of Evil

BACK IN TIME:
http://www.secret-face.com/
#FOR FANS OF: Thrash Metal
This is a strong release by thrash metal veterans Destruction. Solid, quality riffs are featured on this whole release. It's amped up in intensity and the vocals have a sort of echo to them to make the atmosphere more surreal. It actually suits the music quite well. Not as strong of a release than 'The Antichrist', but it's still pretty darn good. One thing they could've cut out are the leads (Mike's). It's just too sloppy and he's never been good in that department so it's better that they have guest musicians filling that slot though now they're a 4-piece. Mike did great with the songwriting and the main riffs to songs but always lagged on leads. Harry was SUPERIOR.

I enjoyed this whole release! I would've scored it higher if (as I mentioned) the leads were taken out. They did make a great comeback which I didn't think would happen after 'Cracked Brain'. I'm glad they did return! All 'Hell Breaks Loose' was a killer comeback and I overplayed it (haha). It's hit or miss with Destruction though. Most of their early stuff I like with the exception of course their bad production quality ('Sentence of Death' and 'Eternal Devastation/Mad Butcher'). 'Infernal Overkill' hits home with me though. Their newer stuff a lot of it sounds similar to previous releases. That's the one beef I have with the band. They need to come back with their creative juices.

Fortunately, it was a good production on here and the riffs were pretty good. It was deserving of a "73" rating. There are quite a few guests on the vocal department (not that Schmier needs it) but it adds some variety to the release. And to correct I do think there are only a few guests for lead guitar. Overall, the thrash metal community stays strong with bands like Destruction setting the standard for this generation of bands putting out music in this genre. Destruction was one of the founding bands in the early 80s who really put forth a lot of original releases in that era of thrash metal. But now, they seem to blend in with a lot of other bands. 'Inventor of Evil' has a touch of the new and old work.

Production wise this release was done well! I believe they were on a budget that allowed this and spent some time in recording this. The riffs are fresh and nostalgic. I believe Schmier was strong on the vocals and Mike did well on the rhythm guitar. The fact that he's not with the band any longer makes me sad. He was the founding guitarist to the band and I guess he wasn't feeling it anymore. Band members commented on his departure that they (Schmier) were sad to see him go after all these years. But they also commented in saying that he was in poor health. At least he sounds great on here! (Death8699)


(AFM Records/Seven Seas - 2005/2015)
Score: 73

https://www.destruction.de/

lunedì 1 gennaio 2024

Borgarting - Beist

#PER CHI AMA: Black Metal
La Dusktone deve averci preso gusto ad arruolare band norvegesi nel proprio roaster, pensando forse di trovare quella band che le permetta di fare il salto di qualità, un po' come fondamentalmente fanno anche le squadre di calcio quando cercano nuovi talentuosi piccoli Messi in Sud America, sperando nel colpo gobbo. Cosi, anche l'etichetta nostrana, setacciando tutto il sottosuolo norvegese, ha fatto saltar fuori questi Borgarting, che arrivano al loro secondo album. 'Beist' è un esempio di black mid-tempo, anche se l'introduttiva "De Skyldige" è piuttosto una noiosissima nenia. Poi, a partire da "Allfar", emergono forti le influenze nordiche di band del calibro di Khold o Satyricon, tra gelide chitarre zanzarose, una parvenza melodica, delle vocals che sembrano evocare gli Enslaved e quanto di "alternativo" la scena black norvegese ha provato a rilasciare in passato. Non siamo ai livelli di intoccabili mostri sacri, ma le song scorrono via veloci tra schitarrate rancide che odorano di black thrash old school ("Hat"), grim vocals, porzioni più melodiche e atmosferiche ("Mer"), che provano a stemperare le dissonanze sonore di influenza "satiriconiana", periodo 'Rebel Extravaganza' che ritroviamo nelle note dei nostri. Ma poi, la sensazione che respiro dopo quest'immersione nel mondo dei Borgarting è un po' deludente, visto che alla fine dei conti, non ho sentito nulla di originale, ma solo un disco ben suonato, e poco più, che per carità, è già tanta roba in un periodo in cui bandcamp e affini, permettono a chiunque di dare il proprio contributo (talvolta pessimo) a un mondo musicale che sembra si stia accartocciando su se stesso. Comunque, quello del quintetto norvegese è alla fine un discreto lavoro, di lontana matrice black'n'roll, giusto per sottolineare una sorta di sperimentazione nelle note di 'Beist'. Bravini, ma i nuovi Messi si contano sulle dita di una mano. (Francesco Scarci)