#PER CHI AMA: Black, Armagedda, Lik |
La Scandinavia non smette mai di sorprendere. In questi ultimi anni qualcosa sta rinascendo in quelle gelide terre nordiche, un black metal con sangue nero nelle vene, sempre più aspro e di difficile comprensione ed i Grudom ne sono devoti adepti. Credevo ci fosse un limite al malessere, ma dopo l’ascolto di questo malatissimo 'Fjolkyngi' uscito sotto l'egida della Mysticism Productions, ho capito che questo limite è stato superato. Di questi danesi Grudom si sa ben poco: hanno autoprodotto due demo tapes nel 2012, recentemente rimasterizzati in cd dalla teutonica Darker Than Black e per quanto riguarda il profilo artistico invece, c’è solo il buio. 'Fjolkyngi' è una delle cose più decadenti che le mie orecchie abbiano mai ascoltato ed è di una tristezza sconcertante, una creatura sbilenca, paralitica che si trascina carponi nei più lugubri e cupi boschi che la mente umana possa immaginare. Questo brutto sentiero si snoda tra cacofonie di vario genere, drumming minimale, spazi di vuoto dove nascono melodie nefaste scaturite da organetti spettrali e vocalizzi, gloriosi, distanti, criptici, sfondo di uno screaming putrefatto, disumanamente vaporoso e annichilito. Solo tre tracce di pachidermica durata compongono questa disgrazia sonora. I Grudom ricordano Armagedda, Lik, Lonndom, Hädanfärd, Grifteskymfning e compagnia bella, ma in questo caso gli elementi chiave del genere, sono estremizzati al limite del possibile. Spesso la musica contenuta in 'Fjolkyngi' si autodistrugge per diventare un'aura ambientale, c’è voglia di trascendere qualunque forma di canonicità, questo il pregio primario di tale band. L’assenza di schemi e regole rende questa pietanza appetibile solo per una piccola e elitaria frangia di maniaci, dunque 'Fjolkyngi' è un album non per tutti. Consiglio (anche alle persone di mente più aperta) di ascoltare la traccia che è stata caricata per intero su Youtube prima dell’acquisto e voglio ricordare che l’edizione in vinile è limitata a sole 250 copie dunque, buy or die! Chiudo con una nota di merito nei confronti dell’artwork, con il suo logo infimo e la foto, in bassa risoluzione, di un ceppo radicale divelto dal terreno, radici che ora mai rinsecchite attendono solo la decomposizione. I Grudom (chiunque essi siano) non potevano descrivere meglio l’energia malefica sprigionata da questo meraviglioso e straziante debutto, ottimo artwork dunque! Mi auguro in futuro di poter aver l’onore di ascoltare altri dischi come questo. Supporto totale a questa band e al loro black metal metafisico! (Alessio Skogen Algiz)
(Mysticism Production - 2014)
Voto: 90