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#PER CHI AMA: Medieval Black |
Con un nuovo album (il sesto), i francesi Darkenhöld tornano a percorrere i sentieri del melodic black dalle tinte medievali, terreno che conoscono davvero bene, dopo 17 anni di militanza nella scena metal estrema. 'Le Fléau du Rocher' si presenta quindi come un lavoro tecnicamente maturo e concettualmente coerente con il passato, ma che fatica a liberarsi completamente dai vincoli di una formula ormai consolidata. Il trio nizzardo, se da un lato, conferma la propria capacità di costruire atmosfere evocative e coinvolgenti, dal l'altro sembra non aver fatto passi in avanti rispetto al precedente 'Arcanes & Sortilèges', che il sottoscritto aveva recensito nel 2020. "Codex De La Chevalerie" e "Gardienne Des Dryades" mostrano come il trio abbia affinato negli anni l'arte narrativo-sonora, mescolando melodie oscure con superba narrazione. La produzione è equilibrata e permette a ogni strumento di trovare il proprio spazio nell'architettura complessiva dell'opera. L'aspetto più riuscito dell'album risiede forse nella capacità dei nostri di mantenere una tensione narrativa costante attraverso tutti i brani con brevi passaggi strumentali, quali "Temps Enfouis" e "Sortilège Ancestral", a dare un certo respiro contemplativo a un black talvolta tirato, mentre tracce come "L'Ascension du Mage Noir" e la title track, dimostrano come la band sappia ancora scrivere episodi di black melodico efficace e coinvolgente. Tuttavia, è proprio qui che emergono i limiti più evidenti del lavoro. La musica infatti, porta insieme composizioni intricate che soffrono di una certa mancanza di innovazione. Il problema di 'Le Fléau du Rocher' non è tanto nella qualità dell'esecuzione, quanto nella prevedibilità dell'approccio compositivo. Dopo diciassette anni di carriera, sembra che i Darkenhold abbiano raggiunto la propria zona di comfort che, pur mantenendo risultati solidi, ne limiti la capacità di sorprendere. Le atmosfere medievaleggianti, i temi cavallereschi e la struttura generale delle composizioni sembrano ricalcare troppo fedelmente pattern già esplorati in passato e quindi la sensazione, almeno per l'ascoltatore esperto, è quella di un déjà-vu che alla fine smorza gli entusiasmi. Pur non denigrando valide intuizioni melodiche, il mio personale verdetto finale si configura come un album che può soddisfare pienamente le aspettative dei fan o di chi cerca un melodic black metal di qualità, senza però riuscire a trascenderle. 'Le Fléau du Rocher' è un lavoro che conferma la competenza tecnica e l'identità artistica dei Darkenhöld, ma che al tempo stesso, evidenzia come la band fatichi a rinnovare una formula che inizia a evidenziare le rughe di un tempo passato. (Francesco Scarci)
(LADLO Productions - 2025)
Voto: 62
https://ladlo.bandcamp.com/album/le-fl-au-du-rocher
Voto: 62
https://ladlo.bandcamp.com/album/le-fl-au-du-rocher