Cerca nel blog

Intervista con Shores of Null (Gennaio 2017)


Pubblichiamo un'intervista fatta in autunno con gli Shores Of Null, giovane band italiana (nonostante i suoi componenti siano da molto tempo sul fronte) che ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionale in ambito gothic doom, grazie al loro primo album 'Quiescence' pubblicato da Candlelight Records nel 2014.
Kent: Bentrovati. Venite tutti da bands diverse come genere. Cosa vi ha unito in questo progetto? Com'è cominciata l'avventura dei Shores Of Null?

Davide: Ciao Kent. L’avventura è cominciata ufficialmente nel 2013, quando siamo usciti allo scoperto. In realtà l’idea della band risale ad alcuni anni prima, quando io e Gabriele eravamo in tour con le nostre rispettive band Zippo e The Orange Man Theory, e fantasticavamo su un progetto affine al gothic doom.


K: Cosa ha portato alla nascita di 'Quiescence'? A cosa è dovuta la scelta di concentrare la presentazione dei Shores Of Null direttamente a un full-length e a diversi videoclips?

Matteo: 'Quiescence' nasce proprio da questo desiderio di comporre qualcosa che si rifaccia al gothic-doom di stampo scandinavo, con particolare attenzione ai tratti più malinconici ed emozionali del genere. Per quanto riguarda la nostra presentazione al pubblico, abbiamo da subito deciso di proporci direttamente con un disco già pronto e dei videoclip a supporto di quest'ultimo, perché crediamo fortemente che la musica debba essere al primo posto nelle nostre priorità. Non abbiamo mai voluto essere un gruppo presentato in pompa magna sui social, ma che poi avesse pochi contenuti da fornire.


K: Quali sono le vostre influenze personali, musicali, culturali? Al momento cosa ascoltate o ritenete valido nello "underground" italiano? Trovate affinità con qualche gruppo?

M: Come dicevo prima, abbiamo tutti una forte passione per quelli che sono i sottogeneri più oscuri del metal, dal death, al doom, passando per il black. Personalmente oltre a questo ascolto molto di quello che viene definito "post" (che sia rock, hardcore, o black). Nello scenario underground italiano ritengo notevoli le proposte dei Selvans (Black metal, Pescara), Otus e Juggernaut (entrambi post hardcore da Roma), mentre se dovessi pensare ad un gruppo a noi affine, direi The Foreshadowing.


K: Ricordo quando qualche anno addietro nel mentre del Evropa Tour dei Viscera///, trovatici insieme a Davide, ci disse che il vostro debut album 'Quiescence' sarebbe uscito per Candlelight Records. Quali sono state le vostre reazioni quando l'etichetta inglese si interessò a voialtri? Quanto ha inciso la firma con una delle più rinomate label per il metal estremo per la crescita del gruppo in ambito concertistico e d'immagine?

D: Lanciare un nuovo progetto è sempre una cosa molto bella, specialmente se puoi farlo con un'etichetta che ha lanciato, tra gli altri, Opeth, Enslaved ed Emperor. Le nostre reazioni alla risposta della Candlelight sono state entusiaste, non ci aspettavamo nulla di simile al primo album, ma in fondo ci speravamo, altrimenti non avremmo spedito loro il nostro promo. Devo dire che ha in parte inciso sulla nostra credibilità, grazie anche ad un'ottimo lavoro di promozione, ma anche noi ci siamo rimboccati le maniche per far girare il nome della band suonando il più possibile.


K: I concerti e i tour in questi pochi anni fioccano. Tra l'altro, in questo momento (all'epoca dell'intervista/ndr) siete in tour con Novembre e Isole. Qual è stata la risposta del pubblico europeo alla vostra musica e alle vostre performance? Nonostante abbiate toccato numerosi parti d'Europa, riservate il desiderio di intraprendere dei concerti in determinati festival o località?

M: Fortunatamente abbiamo sempre ricevuto grossi complimenti per le nostre esibizioni live. Anche i report dei festival più grandi a cui abbiamo partecipato (Inferno Festival e Eindhoven Metal Meeting) hanno citato le nostre performance tra quelle più degne di nota, e ne siamo ovviamente felicissimi. Ci piacerebbe molto partecipare ad altri grandi festival europei di questo tipo, come Brutal Assault, Summer Breeze, e magari un giorno Hellfest.

D: Io sogno il Roadburn, e un tour scandinavo.


K: Oltretutto, data la frequenza dei tour, le altre apparizioni live, i vostri progetti musicali e la vita "quotidiana"; come fate a far combaciare tutto? Se il vostro percorso porterà a risultati sempre più eclatanti vi lascerete sedurre e trasformerete Shores Of Null nella vostra principale occupazione in ambito musicale? Certo, non bisogna mai tener conto dei condizionali ne risponderne, quindi vi chiedo semplicemente se questa idea vi ha carezzato.

D: Vivere di musica è quasi impossibile, per cui non pensiamo minimamente a questa eventualità. Parliamo sempre di underground, e sappiamo tutti quanto sia dura la situazione, specialmente in Italia. Come facciamo a far combaciare tutto? Fino ad ora non è mai stato un problema, sarò contento quando lo diventerà.


K: Cosa vedete nel futuro dei Shores Of Null? 'Quiescence' uscì nel 2014, a distanza di due anni state lavorando a del nuovo materiale? Avete in programma l'uscita di un altro album?

M: il nostro prossimo album è pronto al 100%, e ne siamo molto soddisfatti. Purtroppo non sappiamo ancora dire quando uscirà, ci auguriamo ovviamente il più presto possibile.



K: Vi lascio chiudere con un vostro pensiero e vi saluto con la speranza di potervi vedere sul palco in futuro.

D: Ciao Kent. Ci vediamo presto, magari dalle tue parti.



(Kent per il Pozzo dei Dannati)