#PER CHI AMA: Sludge, Post Metal |
A volte quello che può scatenare l’ascolto di un disco ha dell’incredibile: emozioni profonde, distorte, talvolta in grado di turbare l’ascoltatore, di gettarlo in una profonda paranoia o generare ansia, paura, malinconia e angoscia. Direi che questo gioiello degli svedesi Cult of Luna, raccoglie un po’ tutti questi elementi e li proietta nella mente e nell’anima di noi ignari fruitori della loro musica. “Somewhere Along the Highway” è un piccolo capolavoro di Post-Core o come preferisco definirlo io, di “semplice” post rock. Sette tracce monolitiche, che mi tolgono assolutamente il respiro, per il loro incedere pachidermico, lento ma inquieto; sette brani introspettivi, psichedelici, strazianti e malinconici, dove le chitarre doom si fondono alla perfezione con il growl tormentato di Klas Rydberg, amalgamandosi poi con atmosfere estremamente rarefatte, cupe ed impenetrabili. I Cult of Luna sono dei pittori: con la loro musica pennellano paesaggi desolati, lande ghiacciate del Nord Europa, tenui luci crepuscolari e lo fanno con una naturalezza disarmante. 64 minuti di musica da vivere tutta di un fiato, musica che ci trasporta in un vortice d’insana follia, ci catapulta in un mondo parallelo fatto di suoni gelidi ma accattivanti, lenti ma potenti, violenti ma rilassati, aggressivi ma romantici... difficile descrivere un album così complesso come questa tappa inquieta dell’act svedese, tante e tali sono le emozioni che ne scaturiscono dal suo ascolto. I brani, sebbene la loro notevole durata, scorrono come il placido fluire di un fiume nel suo letto e io mi abbandono a questo scorrere, mi lascio sopraffare dalle lisergiche atmosfere create abilmente dalla mente di questi sette ragazzi. Notevoli le ultime due song del cd, “Dim” e “Dark City Dead Man”, vero apice dello spleen emozionale dei nostri, per le loro oscure ambientazioni su cui si innestano intriganti inserti elettro-noise. Nella discografia della band svedese, “Somewhere Along the Highway” rappresenta sicuramente il picco artistico mai raggiunto e l’unico consiglio che posso darvi è di acquistare questo disco se già non è custodito gelosamente nella vostra raccolta di dischi, per non perdervi ancora a lungo le suggestioni che questa perla rara nel marasma musicale, può suscitare... (Francesco Scarci)
(Earache Records)
Voto: 90
Voto: 90