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domenica 26 febbraio 2012

Icon & the Black Roses - Icon & The Black Roses

#PER CHI AMA: Love Metal, Gothic, HIM, The 69 Eyes
Gli Icon & The Black Roses, al loro esordio discografico per la label tedesca Dark Wings, si candidarono a diventare la nuova sensazione gothic-metal "made in Finland", se solo non provenissero da Lisbona! Un'affermazione al limite dell'assurdo, me ne rendo conto, ma anche la più schietta e veritiera, se si pensa all'effettiva fonte d'ispirazione di questi cinque ragazzi. Il filone del metal "romantico" inaugurato da HIM, To/Die/For e The 69 Eyes non è solo un semplice punto di riferimento per il gruppo portoghese, ma un'influenza da cui attingere a piene mani, nel tentativo di carpire ogni aspetto più intrigante del genere e assimilarlo nelle proprie composizioni senza risultare mai sgradevoli o pacchiani. Vorrei precisare che, non essendo un grande sostenitore del cosiddetto "Love Metal" (definizione che, per giunta, trovo orribile), non sono nemmeno la persona più adatta per recensire un disco che si rifà in modo così appassionato a queste sonorità. Devo ammettere però che i ragazzi sono in gamba e l'ascolto del cd si è rivelato comunque piacevole. Di "zucchero" gli Icon & the Black Roses ne usano in gran quantità ma sanno anche suonare molto bene e scrivere delle belle canzoni, due prerogative che non sempre sono così diffuse tra le band in erba intente a seguire i passi dei propri colleghi più famosi. Per il resto, il gruppo possiede tutte le caratteristiche per fare innamorare ogni ragazzina gotica dal cuore inquieto e dalla lacrima facile, vale a dire melodie vellutate, purpurei fraseggi di tastiera, robuste chitarre che rimandano subito al suono potente dei To/Die/For e infine una prova vocale fortemente debitrice dello stile "Valo", con tanto di quei respiri interrotti, quei sussulti e quelle esitazioni che fanno apparire la voce di Ville così sensuale. Non è da meno João Silva (ovvero Johnny Icon), che, oltre a dimostrarsi un "clone" apprezzabilissimo del cantante degli HIM, nell'album dà prova di notevoli doti interpretative. Resta un ultimo appunto: tentare a tutti i costi di cavalcare il successo di un genere musicale fortunato è sempre un arma a doppio taglio, per cui non so immaginare se in futuro i cinque portoghesi sapranno emergere dall'anonimato. Certo, i nostri hanno giocato al meglio le loro carte anche se dovrebbero liberarsi dalla pesante influenza HIM, unendo alle proprie capacità tecnico-compositive delle forti dosi di personalità, che per ora sembrano ancora mancare. (Roberto Alba)

(Darkwings)
Voto: 65

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