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mercoledì 8 dicembre 2021

Exodus - Persona Non Grata

#FOR FANS OF: Thrash Metal
Vintage band Exodus with fresh vocals via Steve "Zetro" Souza and guitar by Gary Holt takes me back to the 'Impact Is Imminent' days. Though it's 21st Century work from the band there's still somewhat of an old school vibe. It must be Gary and Steve, that's who stands out the most for me on this killer release. Overall though, it was decidedly so that this is an excellent effort! Interesting sounding riffs taken back to the old days when years seemed to stand still. A little off-shoot from Death lyrics there but that's how I feel with this album. Like they're back and packing a punch still kicking ass like they haven't aged.

"Slipping Into Madness" is a good track I can relate to but most of the songs are solid riff writing here is top notch! The aura of the album has a tinge of the old school vibe but definitely 21st century Exodus. Zetro has put forth invigorating vocals that suits the music perfectly. The leads are top notch too, some a little sloppy but not much. Mostly the rhythms kick ass. That's what resonates with me. The overall sound is in your face Exodus with not much a bit of anything else. I like the sound quality a lot. And some of the acoustic guitar melodies. Mostly this album is pretty heavy from a thrash metal stand point.

They did a good job with the mixing and getting the guitars up there in priceless justice. So, in effect the production was superb. The instruments were all in astoundingly great submission. These guys have been around for over 30 years and they did great in these turbulent times (Covid-19) maybe touring in 2022 as a part of the Big 4. The Bay Area thrashers need to unite with others featuring Metallica, Death Angel and Megadeth (and other bands such as Anthrax & Testament). So many great bands like Exodus are still around, Slayer cashed in after about 35 years but it was just their time.

I downloaded this one first and liked it so much that I bought the CD. Doesn't mean that you have to do the same, but I collect CD's still. So yeah, it was worth paying money out of my pocket to support the band. There are so many highlights on this album a small review isn't enough to appreciate what they've done with this release. They have shown that they're not going to leave the scene especially during hard times not being able to tour. That hasn't stopped them from making great music hitting those creative juices and putting forth one helluv a good album here. Check it out thrashers, it won't disappoint! (Death8699)


(Nuclear Blast - 2021)
Score: 80

https://www.facebook.com/exodusattack

martedì 7 dicembre 2021

Wallfahrer - :A​.​A​.​S​.​D​.​W:

#PER CHI AMA: Black Atmosferico
"È arrivato il giorno in cui la mia mente ha fatto domande...". Questa è quanto capeggia sul sito bandcamp dei teutonici Wallfahrer, oscuro e misantropico duo di cui si sa nulla o niente, se non il genere black death propinato in questo EP di due lunghi pezzi, intitolato altrettanto misteriosamente ':A​.​A​.​S​.​D​.​W:'. Dicevo due song, "Am Anfang Stand das Wort" (trad: in principio c'era la parola) e "Im Reich von Mammons Erben (Versuchung & Verblendung)" (trad: nel regno degli eredi di Mammona - tentazione e delusione) che si muovono a cavallo tra un black e un death ispirato tuttavia dai dettami dell'heavy metal. Fatto sta che la lunga opener, scritta in questo 2021, si mostra abbastanza varia nella sua progressione, pur non mostrando chissà quali novità a livello musicale. I nostri amici tedeschi propongono infatti un riffing in tremolo picking, su cui costruiscono poi l'architettura della traccia, con accelerazioni al fulmicotone che si intervallano a parti più atmosferiche e ad altre ancora tirate ma melodiche, in cui fanno la comparsa anche evocative clean vocals, per un esito alla fine comunque soddisfacente. La seconda canzone, scritta invece nel 2019, ha un suono più scarno e scolastico, votato alla fiamma nera, in cui echi della tradizione scandinava sembrano emergere nelle maglie oscure di un brano che vede i punti di maggiore interesse a metà quando un riffing decisamente più ispirato si prende la scena e lo screaming cede il passo ad un cantato più profondo. Da qui alla fine, il pezzo vira verso suoni più doomish che ne sanciranno la definitiva buona riuscita del dischetto. (Francesco Scarci)

lunedì 6 dicembre 2021

Hope Drone - Husk

#PER CHI AMA: Post Black/Sludge
Dopo un silenzio durato poco più di due anni, tornano gli australiani Hope Drone con un EP nuovo di zecca, uscito esclusivamente in formato digitale, che peccato. 'Husk' serve però a tastare il polso del quartetto di Brisbane, dopo quest'ultimo periodo alquanto complicato. Quattro i pezzi a disposizione dei nostri per saggiarne lo stato di forma e devo ammettere che l'incipit affidato a "Inexorable" fuga immediatamente ogni dubbio sul fatto che i nostri siano pimpanti più che mai con il loro classico vortice sonoro che ingloba nelle proprie note post black e post rock, il tutto immerso in uno strato melmoso, quello dello sludge ovviamente. E il risultato è davvero avvincente con suoni grossi, violenti, melodici, catartici e appassionanti nel loro incedere veemente. La successiva title track parte su di una base percussiva ipnotica, a cui pian piano si aggiungeranno gli altri strumenti, per ultima la voce, in un crescendo sonoro ed emozionale da brividi, quasi fossimo sull'orlo del precipizio, con la testa che gira a causa delle vertigini, e la musica è rappresentata da un ritmo marziale pronto a deflagrare in qualsiasi momento, ma comunque fin qui a rendere tesa e surreale un'atmosfera che rimarrà tuttavia tale per tutti i suoi sette minuti e mezzo di durata. Devastante invece "Existere", quasi a volersi rifare della mancata devastazione nel secondo brano. E i nostri ci riescono alla grande con un blast beat furente interrotto qua e là da break atmosferici o da rallentamenti al cardiopalmo, il tutto cosi intriso di malinconia che mi fa disperare nell'anima. Chiusura invece affidata alla lunga "Dwell", oltre 10 minuti di sonorità che ammiccano inequivocabilmente a post metal e sludge, con una spaventosa parte centrale apice di un black metal roboante ed evocativo, prima di un dronico e spettrale finale che ci conferma quanto gli Hope Drone siano realmente in palla. Notevoli. (Francesco Scarci)

Spiral Wounds - S/t

#PER CHI AMA: Black/Death
Niente di nuovo all'orizzonte con gli italiani Spiral Wounds e il death black contenuto nel loro EP omonimo di debutto. Quattro tracce che pescano qua e là in territori estremi, purtroppo non riuscendo quasi mai ad evidenziare un pizzico di originalità nella propria proposta. Un lavoro questo che si apre con le serrate ritmiche di "Dying in Solitude", un brano corrosivo sia a livello vocale che chitarristico, pur mostrando un filo di melodia in sottofondo. Difficile riconoscere un vero punto di riferimento in questa traccia anche se citerei un black death "made in Sweden" per l'occasione. Per la seconda "Steps Across", l'influenza è a mio avviso un po' più palese, con un sound che richiama un mix tra Morbid Angel e Belphegor, mentre la voce si muove tra un robusto growl e uno screaming piuttosto ingombrante e fastidioso. Anche qui nulla di sensazionale per cui stropicciarsi gli occhi, il trio italico fa il suo senza mai sorprendere. E il dischetto si muove analogamente anche nelle due restanti tracce, "Uber Feral Winds" e la doomeggiante, almeno nel suo incipit, "The Spire", gli ultimi due episodi di una release che mostra ancora ampissimi margini di manovra per poter permettere ai nostri di crescere e magari un domani anche farsi notare. (Francesco Scarci)

domenica 5 dicembre 2021

Árstíðir - Live in Dresden 2013

#PER CHI AMA: Indie/Folk
Registrato nella secentesca Dreikönigskirche, una (mica tanto) pittoresca chiesolona situata nel centro di Dresda, nel corso del minitour in supporto di 'Svefns Og Vöku Skil', questo eccellente live di soli trentuno minuti beneficia oltremodo del riverbero acustico caratteristico dei luoghi di culto che assurge a una sorta di amplificatore emozionale del suono, tanto nei momenti più intimi ("Orð Að Eigin Vali" e "Days and Nights") quanto nelle più ardimentose galoppate interiori ("Á Meðan Jörðin Sefur" o lo straordinario medley "Shades / Tárin"). Niente preti dei miei stivali, niente sermoni, ostie da benedire né fedeli da intimorire. Sei canzoni derivanti dal già citato 'Svefns Og Vöku Skil', una dal precedente 'Árstíðir' e una dal successivo 'Verloren Verleden'. Senz'altro il modo più logico e moderno di utilizzare una strabenedetta chiesa. In chiusura, una fantasiosa versione a cappella del tradizionale islandese "Heyr, Himna Smiður" registrata nella stazione dei treni di Wuppertal, il cui video raggiungerà una certa, inspiegabile, web-virulenza. (Alberto Calorosi)

sabato 4 dicembre 2021

Eisregen - Krebskolonie

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Gothic
'Krebskolonie' è il secondo album per questi tedeschi, degli apocalittici apostoli neri, portavoce di un oscuro e angoscioso black metal in cui si fondono elementi gotici e folkloristici della loro natia Turingia. Bellissimo e di struggimento propriamente romantico-gotico col violino che stempera, ma non mortifia, il furioso growling e le atmosfere onirico-belliche della musica, caratterizzata da impetuosi riff e dalla batteria che scandisce ogni frazione dell'attacco sonoro a cui questo cd ci sottopone. Trovo che gli Eisregen (autori oramai di 14 full length) ben rappresentino il lato più estremo, belligerante e satanico della scena tedesca ormai inflazionata da troppe (ahimè) insulse e stanche power band. Vivamente consigliato a chi vuole ripescare la loro calata vandalica.

(Last Episode - 1998)
Voto: 75

https://www.facebook.com/eisregen.official

venerdì 3 dicembre 2021

Lo-fi Sucks! - Loud, Fast, Shut Up!

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Indie Rock
Non cambiano di tanto le prospettive sonore nell'ultimo, post/umo 'Loud, Fast, Shut Up!' (registrato nel 2004 e pubblicato sette anni dopo, tra l'altro solo su vinile). La ortoriflettente "I Won't Complain" accarezza per quasi tutto il tempo il post-pop alla Deus, prima di annientarsi in una luce dissonante che vi ricorderà forse i Talk Talk imperscrutabili di "Ascension Day". Ritroverete quei caratteristici arpeggi climatici qui e altrove, per esempio in "Return of the Son of Orange", o in "No Taste", sognante esempio di classic-post-rock italiano adorante Lou Reed. Reciprocamente, il fattonz-punk di "Fat Butterfly" vi riporterà dalle parti di quel Lou Reed sognante adorato dal classic-post-rock italiano. "Know Your Orange!" è splendidamente electropunk nei modi, per esempio di una "Mimporta Nasega" (CSI). La riproposizione krautronica di "Rats from Strasbourg", invece, è un esecrabile eresia meritevole soltanto di inquisizione spagnola. Breve tour promozionale nel 2011 e poi più niente, fino a oggi compreso. Peccato. (Alberto Calorosi)

giovedì 2 dicembre 2021

Autopsy - Puncturing The Grotesque

#FOR FANS OF: Death Metal
This is vintage death metal from this band. It's odd like most of their releases in what they sound like. I would say that this is worth a "B" rating. It's good musically and with the vocals not to mention the production quality. I liked this EP a lot, their newer material I'm more a fan of. The old stuff I have a hard time getting into. Maybe it's the sound of the guitars/bass that reared me away from most of their releases. I'd say that they just are an acquired taste of a band. The vocals are just weird. It's not your typical death metal band. They have their own unique vibe to them. I'd say they have had a pivotal career making their death metal.

I'm glad I got this EP because I'm able to appreciate their sound more and it's a little more modern in the sense that the recording quality is good. The music is good, too! The leads excellent as well. All of this under 30 minute release is worthy of praise. The tempos change around a lot. They are in a way "gore metal". Their sound on here is just underground. It's difficult to get into if you're looking for something fast all the time. Autopsy plays around with tempos. That doesn't make them any lesser of a band in doing this. They want to take you down to the underground sound.

The sound quality (as I've said) is good! I think that the production did them well. It's better than previous releases. I haven't totally given up on the band, I've just sort of made a terms with them and their sound. And I think the more that I'm exposed to them, the more I will appreciate them. They're definitely atypical death metal. And that's evident on this EP, entirely! I think they change things up quite a bit. It's mostly just slower rhythms as the EP progresses. They have some catchy stuff in store for you! I'm glad they seem to get good appreciation by their fans on their material.

I'd say check this EP out on YouTube or maybe Spotify if it's on there. I bought the EP because it's recent and I figured that I'd get a better sense of what I'm getting into regarding their sound. It's definitely gore based. If you want just straightforward death metal, this isn't for you. Autopsy plays around with their sound all the way through. At least that's what they did on here. If you want something that's somewhat new and fresh then this is one to get. But give it a chance because the riffs are odd. And a lot of the music is just not your typical death metal band. Check it out! (
Death8699)