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giovedì 16 novembre 2023

Wrathrone/Necrodium/Spiral Wounds - Back To 90​’​s Old​-​School Death Metal

#PER CHI AMA: Death Old School
E io che pensavo che il death old school fosse ormai morto, quanto di più sbagliato. La Great Dane Records mi sta infatti facendo scoprire un sottobosco estremo che pullula di band cattive e incazzate, spesso non di grande valore a dire il vero, ma che comunque meritano la nostra attenzione e le vostre riflessioni. Quello di oggi è uno split album tra i finlandesi Wrathrone e Necrodium, in compagnia dei sardo-calabresi Spiral Wounds, per una compilation all'insegna di un sound marcescente che richiama alla memoria act del calibro di Dismember, Grave e primi Entombed, almeno nei primi tre pezzi targati Wrathrone. Un vero e proprio ritorno alle origini del male con un riffing che evoca quello delle band svedesi citate, con tanto di growling infernale sopra e assoli super taglienti in coda, per un clichè sicuramente consolidato e che fondamentalmente rinverdisce i fasti di un passato sta andato scomparendo. I nostrani Spiral Wounds si presentano con quattro pezzi, che altro non sono che il loro EP omonimo del 2021, e che evocano in questo caso, il sound primordiale degli At the Gates, con tanto di chitarre ultra taglienti e vocals iper caustiche. A questo aggiungiamo qualche influenza black che permea il mood indiavolato della band che esplicherà al meglio il proprio talento in un brano più equilibrato quale "Uber Feral Winds". Ribadisco, niente di originale da segnalare, ma sicuramente per chi amasse il genere e non conoscesse la band italica, beh si faccia avanti. Con i Necrodium si torna ad un death in stato putrefattivo, questa volta di scuola americana, e penso ai Cannibal Corpse, per gli ultimi quattro pezzi all'insegna della devastazione più totale tra voci demoniache, ritmiche schiacciasassi che trovano anche modo di rallentare, come accade all'inizio di "Compulsive Mutilating Disorder", nel cui riffing ho percepito addirittura un che dei Metallica della primissima ora. Ecco, l'ho scritto, spero non me ne voglia la band finlandese che nel frattempo prosegue la sua carneficina con altri pezzi grondanti tanta rabbia e tonnellate di odio e che vanno a completare una release adatta ai soli nostalgici di un genere che pensavo ormai morto e che invece si conferma ancora vivo e vegeto. (Francesco Scarci)

lunedì 6 dicembre 2021

Spiral Wounds - S/t

#PER CHI AMA: Black/Death
Niente di nuovo all'orizzonte con gli italiani Spiral Wounds e il death black contenuto nel loro EP omonimo di debutto. Quattro tracce che pescano qua e là in territori estremi, purtroppo non riuscendo quasi mai ad evidenziare un pizzico di originalità nella propria proposta. Un lavoro questo che si apre con le serrate ritmiche di "Dying in Solitude", un brano corrosivo sia a livello vocale che chitarristico, pur mostrando un filo di melodia in sottofondo. Difficile riconoscere un vero punto di riferimento in questa traccia anche se citerei un black death "made in Sweden" per l'occasione. Per la seconda "Steps Across", l'influenza è a mio avviso un po' più palese, con un sound che richiama un mix tra Morbid Angel e Belphegor, mentre la voce si muove tra un robusto growl e uno screaming piuttosto ingombrante e fastidioso. Anche qui nulla di sensazionale per cui stropicciarsi gli occhi, il trio italico fa il suo senza mai sorprendere. E il dischetto si muove analogamente anche nelle due restanti tracce, "Uber Feral Winds" e la doomeggiante, almeno nel suo incipit, "The Spire", gli ultimi due episodi di una release che mostra ancora ampissimi margini di manovra per poter permettere ai nostri di crescere e magari un domani anche farsi notare. (Francesco Scarci)