#PER CHI AMA: Noise/Alternative |
I Roamer sono quattro musicisti provenienti da Olten, città svizzera incastonata tra le montagne e attraversata da un fiume cristallino che ha sicuramente stimolato i sensi dei nostri ragazzi. Attivi dal 2011 con un paio di EP ed un album, sono tornati aprile scorso con il nuovo album 'What the Hell' edito dalla Czar of Revelations, ovvero il lato meno aggressivo dell'etichetta svizzera Czar of Crickets Productions (la Czar of Bullets infine si occupa di metal e genere affini). "Open my Pants" è la prima traccia e dopo poche battute veniamo scaraventati in una dimensione che non rispetta le comuni regole della fisica. La ritmica sintetica disturba a causa della sua non linearità, ma viene dominata da un basso baldanzoso e dal vocalist che ci sussurra all'orecchio con fare provocatorio. Finalmente il brano si distende, entrano le chitarre con un assolo a tratti dissonante, mentre il martellante e malizioso ritornello ci trasporta verso la conclusione di un brano scarno che ci lascia in bocca il sapore plastico di un noise/alternative pop. "Today" mischia le carte ricordando vagamente l'appeal degli Anathema grazie al pianoforte potente e alla kick drum pulsante, con lo sviluppo che prende poi una strada diversa fatta di una grande intensità ritmica dato dal supporto delle chitarre distorte. Nel frattempo il vocalist cerca melodie dal percorso inaspettato che alleggeriscono il mood del brano. Da una pazzia all'altra, è il momento della title track, "What the Hell", che spinge verso sonorità ancora più noise e pattern poco friendly che mettono alla prova l'orecchio pop rock dell'ascoltatore. Dopo il delirio cacofonico, tutto si ferma con uno stacco leggero di pianoforte e cantato, appesantito solo da un'imprecazione che viene scandita più volte fino alla chiusura. Per addolcire l'album, i Roamer ci deliziano con "Touchscreen" che gronda groove da tutte le parti grazie alla sezione di basso e batteria con gli immancabili innesti eterei, oramai marchio di fabbrica della band elvetica. Un brano che scivola bene, nonostante la composizione sia complessa, grazie agli arrangiamenti che a volte ricordano i Radiohead imbastarditi con i NIN quando serve un po' di grinta in più. Il livello compositivo si mantiene medio alto anche negli altri brani che si differenziano con qualche piccolo excursus alla QOTSA ("Rebel") o ancora NIN ("Number"), caratterizzati però sempre dal cantato che deve molto alla scuola brit dei vecchi Blur. 'What the Hell' è alla fine un album assai godibile, che spezza la monotonia di una serie di produzioni simili tra loro e con poca creatività. I Roamer hanno il merito di aver saputo forgiare un proprio stile che, nonostante lo scarso mainstream, gode del dovuto rispetto. (Michele Montanari)
(Czar of Revelations - 2018)
Voto: 75
https://roamer.bandcamp.com/album/what-the-hell
Voto: 75
https://roamer.bandcamp.com/album/what-the-hell