#PER CHI AMA: Death Progressive, Opeth |
he botta ragazzi! E' una bella mazzata nei denti quella che si presenta in uscita dal mio stereo quando faccio partire 'Descending Patterns': a divampare è infatti il sound degli EpisThemE, band nostrana che arriva dalla calda Sicilia (Catania) con il loro concentrato di death progressive che giunge al tanto agognanto cd di debutto, dopo gli ormai consueti anni di instabilità di line-up. Sembra infatti che ormai tutte le band un periodo di assestamento ce l'abbiano per contratto, anche se qui di contratto non vi è ancora ahimè l'ombra ed è un vero peccato perchè i nostri lo meriterebbero eccome. La proposta della band sicula è infatti assai affascinante sin dalla opening track, "Eyeland" che parte bella aggressiva, ma tenendo in serbo un bellissimo break acustico in grado di rizzarmi i peli delle braccia di 1 cm. Il perchè presto detto: i nostri rallentano il loro sound roboante per far posto ad un intermezzo che potrebbe esser stato tranquillamente partorito da Mr Åkerfeldt e i suoi Opeth in 'Damnation', con tanto di bellissime vocals pulite e un fantastico assolo conclusivo. Mmm, la cosa si fa interessante anche nella successiva "Erase That Frame" quando la sezione ritmica emula quella dei gods svedesi, mentre la voce di Luca Correnti urla disperatamente, addolcendosi nei momenti in cui la musica stessa, sfodera attimi di calma. Ma il flusso sonico costruito dai nostri è come quello di un fiume in piena, quasi incontrollabile: notevoli sono le spinte elettriche, i cambi di tempo improvvisi, ma altrettanto fantastici sono i frangenti melo-acustici in cui l'ensemble mostra maggiormente la propria classe. Come approccio, 'Descending Patterns' mi ha ricordato quello che riscontrai nel debut album degli Edenshade, 'Ceramic Placebo for FaintHeart': una certa freschezza compositiva, un mare di idee ("Silent Screaming" ne è un fulgido esempio con il suo incedere inquieto, l'alternanza delle vocals - ribadisco eccezionale la pulita - e la parte conclusiva, ottima nella sua sezione solista) e un'eccellente preparazione tecnica che fa degli EpisThemE e del loro album una graditissima sopresa di quest'estate. "Shade of May" è una splendida traccia strumentale in cui emergono tutte le qualità dei singoli musicisti, con il basso di Riccardo Liberti che ben si amalgama con le chitarre del duo composto da Francesco Coluzzi e Enrico Grillo e il raffinato drumming di Daniele Spagnulo. "Blind Side" è una traccia dall'incipit oscuro che evolve linearmente con dei bei chitarroni thrash spinti ad una velocità più sostenuta, in una delle song più normali del disco. Con "Endless Apathy" torniamo ad addentrarci in sonorità più articolate e contorte che si riflettono anche nell'uso delle vocals e di un cupo intermezzo la cui melodia vagamente richiama "My Angel" dei Massive Attack. La chiusura del disco è affidata a "Nemesis", un mid-tempo oscuro e controllato, in cui maggiormente mi rendo conto della produzione bombastica di 'Descending Patterns', che si candida sin d'ora ad essere uno dei miei album preferiti, prodotti in Italia in questo tiepido 2014. Finalmente qualcosa torna a muoversi nella nostra statica penisola, dopo qualche tempo di silenzio. Consigliatissimi. (Francesco Scarci)
(Self - 2014)
Voto: 80
http://www.epistheme.it/
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