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#PER CHI AMA: Drone/Noise, Khanate, Alos?, Sunn O))) |
I Tovarish sono una band di Providence, Rhode Island, dedita ad un connubio artistico di generi estremi e radicali che non lascia superstiti. Dentro a questo loro terzo devastante cofanetto, vi mescolano dark ambient, noise, drone metal, industrial e avanguardia sperimentale. L'ispirazione è tratta da una certa ammirazione per quella che fu la grande URSS (quella con la falce e il martello), immaginata in una forma post atomica, deforme e contaminata (Tovarish se non erro significa Compagno), come se dovessero scrivere la colonna sonora di una grande madre Russia disintegrata da una guerra nucleare, dove il paesaggio è gelido, sepolcrale e terrificante. L'immagine di macerie e detriti (anche l'artwork di copertina si presenta molto a tema) è alquanto viva e presente nell'espressività sonora di questa band americana, che fa del rumore la sua arma più letale. Sia esso prodotto da feedback di chitarra o synth o loop, non ha importanza. Il drone, le terrificanti presenze vocali e l'ambientazione horror in alta fedeltà, sono alla base di ogni composizione, aiutate da una qualità di registrazione ottima per l'ascolto. Il mio viaggio nell'incubo post atomico avanza violentemente in tutta la sua perversa teatralità. Ottima la quarta traccia, "Order", che ci fa immaginare perfettamente, come potrebbe essere una melodia venuta direttamente dall'inferno, interpretata da un mostro, geneticamente modificato dopo lo scontro post nucleare, amante del bel canto. "Whisper Campaign" vede la partecipazione della musa Yoshiko Ohara (Yoshiko Ohara, Bloody Panda, etc...) che aumenta "l'infernalità" e la disperazione del brano precedente con una grazia eterea e disarmante venuta alla luce dalle viscere più profonde della Terra. Devo ammettere che in questi due brani c'è un affondo musicale che eleva i Tovarish verso l'olimpo degli ibridi tra jazz sperimentale più estremo e funeral drone più radicale. Due brani davvero speciali. Il dramma continua per circa quarantacinque minuti di nebbia fumosa, tra palazzi caduti e bunker desolati, il canto quasi black metal di "Call of the Kurck" e la speranzosa malinconia di "Urca Major" mi spingono verso la successiva travagliata "Dyatlov Pass" ed il suo estremo black metal minimale. Le ultime due tracce si chiudono tra voci provate di una radio che cerca di spiegare l'accaduto ai pochi sopravvissuti, facendosi spazio tra gli ultimi retaggi ambient/industrial/noise che delineano il finire di questo viaggio in un paese morto, senza più vita. Alla fine, tirando le somme, 'This Terrible Burden', uscito per la Argonauta Records in questo torrido 2015, si presenta con tutta la sua potenza e la sua particolarità, adatto ad un pubblico di nicchia e volonterosi ricercatori di novità estreme, amanti di Bloody Panda, gli ultimi lavori di Alos?, Teeth of Lions Rule the Divine, Khanate e gli immancabili Sunn O))). Buon viaggio nell'incubo post atomico dei Tovarish! (Bob Stoner)