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lunedì 4 settembre 2023

Mahira - Under Cover Of Darkness

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Doom
Questo demo non è male però non mi convince del tutto. Diciamo che si tratta di una sorta di black melodico (però non alla svedese) che a tratti sfocia in un black doom, volendo anche suggestivo. Sono perplesso perché a soluzioni interessanti ed a riffs efficaci, si accostano momenti banalotti e poco convincenti. Un buon pezzo è il quarto “Marte War’s King”, ed anche la successiva ed ultima title-track presenta giri validi e bastardi, nonché velocità più sostenute. Lasciamo, quindi, a questo punto il quartetto siculo che in futuro potrebbe sfoderare del materiale interessante e che parte comunque dal punto a favore meritato per aver evitato di scopiazzare idee altrui.

martedì 29 agosto 2023

Drastisch - Thieves Of Kisses

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Avantgarde
Questo è stato l’esordio discografico della one man band di Chris Buchman, in quest'occasione accompagnato alla voce da Chiara Donaggio e Alessia De Boni. Nonostante sia passato un po’ di tempo dell’uscita di questo disco, ci teniamo a riesumare questo lavoro. Chris viene sicuramente dal metal poiché la struttura compositiva alla base dei suoi pezzi è prevalentemente influenzata dal black di scuola inglese (come è facile intuire ascoltando "…By Untrodden Paths"), dal metal più classico e dal gothic. In realtà, queste influenze sono solo la base del suono dei Drastisch che, partendo appunto da tali coordinate, si muove verso figure musicali che cambiano tempo, atmosfere e anche generi musicali. I brani migliori mi sembrano quelli in cui la vena progressiva/avanguardistica viene sfruttata più di frequente e in modo più variegato: mi riferisco a brani come "Stream Of Unconsciousness" o "Unearthly", in cui compaiono anche suoni techno/elettronici. La strumentale "Idle Worlds" è un buon brano atmosferico di tastiera che ricorda la scuola tedesca di Klaus Schulz. Anche "Voyage Dans La Lune" è un buon pezzo di puro techno metal. Per quanto riguarda l’aspetto vocale, devo dire che le growls e le parti recitate di Chris non sono così particolari da dover essere esaltate, e delle due cantanti, ce n’è una che a volte è un po’ sgraziata e non è propriamente all’altezza di quello che vorrebbe fare. Non sono in possesso dei testi dei brani ma dalla bio leggo che si tratta di “un viaggio attraverso i nostri più profondi sentimenti e le emozioni più forti, volando sulle incantate ali dell’arte…”. Personalmente questo concept non mi ha colpito poi molto e, per quanto riguarda la musica, penso che per migliorare, Chris avrebbe dovuto focalizzare i propri sforzi in modo che i suoi brani fossero nettamente più progressivi o avanguardistici e non rappresentino solo alcuni buoni spunti da contorno a del metal di medio livello.

(Beyond Productions - 1998)
Voto: 67
 

domenica 6 agosto 2023

Andark - Regnant Aura

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Symph Black
Questa giovane band italiana proponeva, a loro detta, un extreme symphonic metal nella stessa vena di Hecate Enthroned e compagnia. Dopo una classica intro strumentale affidata a pianoforte e violini, opera della brava pianista Pandora, si possono trovare le altre due tracks, di discreta durata, che mostrano una buona affinità nell'intrecciare parti di piano e chitarra pulita a parti più veloci, anche se non estreme, dove domina una buona voce growl. Queste canzoni denotano, oltre la capacità del gruppo, la loro voglia di fare, nonostante i continui problemi di line-up del passato (che ne condizioneranno anche il futuro visto lo split successivo/ndr). Buona anche la produzione di questo 3-track Mcd autoprodotto. Le ultime righe le vorrei spendere sulla copertina: rispecchia perfettamente le trame emotive delle canzoni. Meritano qualche interesse almeno da chi segue questo filone del black metal.

Ancient Rites - Dim Carcosa

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Folk/Viking
L'ingresso di un tastierista nella band non poteva restare senza conseguenze: gli Ancient Rites si sono scostati alquanto dai lidi del thrash degli esordi, lasciando spazio cospicuo alla melodia, pur senza convertirsi con ciò al power metal (la voce di Gunther Theys è troppo roca per riuscire gradita ai fans di Rhapsody e Hammerfall). Ciò non toglie che 'Dim Carcosa' sia un ottimo album di heavy metal epico, avente, quale destinazione ideale, il pubblico dei Running Wild. Musicalmente parlando, il tutto risulta un po' troppo arioso e luminoso. Con sgomento, ci pare di udire talvolta assoli di chitarra alla Malmsteen associati a languidi coretti ("North Sea"). I testi trattano, con competenza, di temi storici (le lotte tra franchi e saraceni, la scorreria vichinga sull'isola di Lindisfarne) e mitologici. Il booklet contiene, oltre ai testi delle canzoni, interessanti testi esplicativi posti a commento di ciascuna di esse. Peccato che questi testi, stampati come sono in caratteri minutissimi, e per di più sullo sfondo di illustrazioni dalle tinte scure, risultino di lettura assai disagevole. Gli orfani di Bathory (quello di 'Hammerheart', si intende!), coloro che hanno apprezzato 'Arntor' di Windir e sono stati catturati dalle atmosfere marziali di 'Creed of Iron' (Graveland), e i discepoli di Falkenbach e Thyrfing procedano ad un attento ascolto preliminare prima di risolversi all'acquisto.

(Hammerheart Records - 2001)
Voto: 68

http://www.ancientrites.be/

martedì 25 luglio 2023

Furvus - Deflorescens Jam Robur

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Ambient/Folk
Interessantissimo quanto coinvolgente e assolutamente sentito questo primo disco di Furvus, ennesimo progetto del livornese Luigi M. Menella. Si tratta di un concept album sul declino della cultura e del mondo pagano sul territorio italico, oscurato dalla violenta tirannia persecutoria della Chiesa. Questo concept è musicalmente rappresentato da brani di folk apocalittico e marziali, da altri più ambientali ed oscuri, e da brani di musica medievale. Il percorso storico del disco inizia con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, attraversa il Regno Romano Barbarico per giungere agli anni bui del Medio Evo fino ad arrivare al Rinascimento e al ripristino del riconoscimento dell’uomo-artista, focalizzando in particolar modo l’obiettivo sul genio di Leonardo. Il lavoro di composizione musicale/lirico e grafico è stato meticolosamente studiato e ragionato affinchè ogni immagine, ogni nota ed ogni parola (rigorosamente in latino o in italico antico) potesse rientrare correttamente e coerentemente nel periodo storico trattato in ognuno dei quattro “libri” (ognuno dei quali suddiviso in “capitoli” per un totale di venti brani/“capitoli” e 40 minuti di musica) in cui è suddiviso questo disco. Il lussuoso booklet riporta poi per ogni brano una fotografia di un dipinto, un luogo o un oggetto attinente ad esso ed una massima tratta dai classici della letteratura Greco-Romana. È un disco di grande spessore, pieno di particolari da scoprire e riscoprire ad ogni ascolto; un viaggio nella immortale memoria del passato guidato dalle superbe fotografie del booklet in cui si può perdersi per ore o per sempre.

(Beyond Productions/Mvsa Ermeticka - 1999/2012)
Voto: 75

https://mennella.bandcamp.com/album/deflorescens-iam-robur-remastered-reworked

domenica 23 luglio 2023

Hateful - After the Last Breath

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Techno Death
Primo lavoro ufficiale per questa band emiliana dedita ad un death piuttosto claustrofobico e doomish. Il death degli Hateful è ben suonato e registrato in queste quattro tracce per una durata di oltre 20 minuti di materiale. Tra le influenze potrei citare sicuramente la scuola americana, bands come i Death e qualcosa dei Pestilence, poi molti richiami al metal classico (soprattutto per le parti soliste) e così via. Provate a immaginare 'The Fourth Dimension' degli Hypocrisy suonato con uno stile un po' più americano, ma con lo stesso feeling doom e pesante, e magari potrete rendervi conto di come potrebbe suonare questo demo. Ottime le linee di chitarra e la voce con tutti gli arrangiamenti, il tutto suona davvero efficace e potente. Il materiale più recente ('Set Forever On Me' è l'ultimo lavoro uscito nel 2020 per la (Transcending Obscurity Records) segna l'incremento delle parti parti più aggressive, dategli un ascolto e intanto ascoltiamoci queste quattro vecchie tracce.

Ordinis Reliquiae Vol.I

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Death
Prima uscita su CD di questa interessante underground tape label di Napoli che ha pubblicato ottime bands come gli Spite Extreme Wing e gli Hiems. Nei 70 minuti e più di questo platter, possiamo trovare materiale underground di Triumphator, Buio Omega (Ita/Aus), Skoll, Temple Of Tipheret (Ger), Noctifer, Gorewinter (Fin), Nazgul, My Dark Sin, Azagal (Fin), Malvento, Imago Mortis, Kratornas (Phil), Abhor, Impuro (Bra) e Banshee. Naturalmente questa compilation, come del resto tutte le compilation, è caratterizzata dalla presenza di bands valide ed altre alquanto inutili, ma questo come si sa, dipende anche dai gusti personali, quindi non starò qui a far nomi o elenchi. Ci tengo solo a menzionare un esempio di cacofonia pura da parte dei filippini Kratornas, band veramente insulsa che poco ha a che fare col resto. Artwork ottimo e produzione omogenea, un buon prodotto per chi cerca bands da ascoltare e da scoprire.

sabato 22 luglio 2023

Primordial - Spirit the Earth Aflame

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Pagan Black
Le band irlandesi non fanno il solito metal; non tutte infatti dimenticano le proprie origini e come fatto anche dai Primordial, la musica folk sta alla base delle loro composizioni. Non vi basterà un solo ascolto per interpretare al meglio 'Spirit the Earth Aflame', ma ogni volta ne scoprirete sicuramente elementi che vi erano sfuggiti senza accorgevene. I Primordial non vogliono sviluppare le loro idee e gusti musicali semplicemente suonandole, ma vogliono ricrearli trasmettendoli tramite atmosfere che ripercorrono temi epici e il black metal che si susseguono accompagnati da cantati puliti e più estremi. La musica non è brutale e violenta ma l’impatto metallico è presente e non delude, forse la voce del cantante si mostra inferiore nei momenti scream ma impressiona invece in quelli puliti, in cui sembra uscire dall’ambito metal. Il lavoro dei Primordial non delude le aspettative, come purtroppo han fatto altri loro connazionali e compagni di etichetta, i Cruachan.

(Hammerheart Records/Metal Blade Records - 2000/2010)
Voto: 75

https://primordialofficial.bandcamp.com/album/spirit-the-earth-aflame

venerdì 14 luglio 2023

Nyctophobic - Insects

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Grindcore
Dopo gli Hypnos, mi trovo a recensire un’altra band della Morbid Records, ma stavolta non posso dare un giudizio altrettanto positivo a questi Nyctophobic. Ci troviamo di fronte infatti ad un banalissimo grindcore a cui si aggiunge una sentita mancanza di idee e di tecnica. Non solo le parti strumentali non le ritengo sufficientemente all’altezza della situazione, ma anche la voce non è delle migliori del genere, anzi forse troppo volutamente ricercata e fuori dall’ambito propriamente grind e metal. Sul mercato sicuramente esistono band peggiori di questa, quindi il lavoro non è completamente da buttare, però le uscite per questo genere musicale, da sempre, sono tante e solamente con un ascolto attento si possono valutare i giusti acquisti.

(Morbid Records - 2000)
Voto: 58

https://nyctophobic.bandcamp.com/album/insects

domenica 9 luglio 2023

Hypnos - In Blood We Trust

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Death Old School
La Morbid Records è una di quelle case discografiche che producono da sempre band esclusivamente dedite al brutal death e al grindcore. Questi Hypnos sono da annoverare tra le band più promettenti della loro scuderia e il loro death, che si avvale di ottime idee musicali e di una voce che si pone tra le più promettenti del genere, ha come principale particolarità di non annoiare mai l’ascoltatore, differenziando al meglio ogni canzone. Verrete colpiti quindi da momenti veloci e lenti che si alternano nel modo meno scontato possibile, e in questo è contenuta la loro originalità, mentre in ambito più strettamente musicale, vi piacerà se siete amanti del death purista che non utilizza altro che chitarre, basso, batteria e voce naturale. Il lavoro inoltre si presenta con una copertina interessante color rosso-arancione dove sfumature scure e chiare danno vita al disegno, che vuol essere una rappresentazione medioevale e sanguinaria, in tema con il lato musicale del lavoro.

(Morbid Records/Self - 2000/2020)
Voto: 70

https://www.facebook.com/HypnosCZ

venerdì 7 luglio 2023

Moshquito - World's End

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Thrash Metal
Originari della ex-DDR (ovvero dei territori tedeschi occupati sino all'89 dall'esercito russo), questi Moshquito propongono un thrash metal compatto, che si assesta per lo più su mid-tempo, con episodiche accelerazioni. Il cd è ben prodotto (discorso a parte per la terrificante copertina) e dà l'idea di una band tecnicamente assai preparata e motivata (del resto sono in pista dal 1987!!!). Vocals abrasive, dall'inizio alla fine, senza acuti alla Rob Halford, grazie al cielo! I nove brani di questo 'World's End' (mai titolo fu cosi azzeccato in questo periodo/ndr) sono tutti di buon livello, anche se devo confessare che quello praticato dai cinque teutonici non sia propriamente il mio genere.

(Morbid Records - 2001)
Voto: 65

https://www.facebook.com/Moshquitoband

martedì 27 giugno 2023

Alas - Absolute Purity

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Progressive Metal
Ottimo esordio (rimasto poi tale) per questi Alas, band floridiana capeggiati dal grande Erik Rutan (Hate Eternal, ex-Mordid Angel), forse non del tutto originalissimo come concept, ma sicuramente ben suonato e presentato ottimamente per quanto riguarda la veste grafica (Niklas Sundin) e la promozione. Per quanto riguarda la musica poi, ci troviamo davanti ad un ottimo progressive metal con delle buone trame di chitarra (e come potrebbe essere diversamente!) ed una sconvolgente voce della ex cantante dei Therion Martina Astner, che svolge egregiamente il compito affidatole. A chiudere il quadro ci sono due ottimi musicisti: Howard Davis (ex batterista dei Genitorturers e Die Krupps in tour) e Scott Hornick (poliedrico bassista dei Dim Mak con influenze jazz-fusion metal). Come accennato all’inizio, niente di originale od innovativo, ma lo considero come un ottimo ripasso per tutti gli amanti dei Therion più sinfonici et similia.

(Hammerheart Records - 2001)
Voto: 72

https://www.metal-archives.com/bands/Alas/

lunedì 26 giugno 2023

2 Ton Predator - Boogie

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Thrash/Groove, Crowbar, Pantera
Questa band ha uno stile molto cadenzato che ricorda i The Haunted. Tuttavia, gli svedesi 2 Ton Predator mostrano un'impostazione più hardcore e meno ad effetto. Il thrash vecchio stampo che propongono ha un cantato con cori che si rifà a Phil Anselmo ai tempi di 'Vulgar Displayof Power', e nel complesso è introverso, ritmato alla maniera di un boogie, piuttosto sciolto ed intensamente metal. In alcune canzoni il sound sembra più sostenuto mentre in altre un po' più pensoso, triste o articolato, ma sempre dotato di un’ottima registrazione. Troverete canzoni a volte pesanti e lente ("4 Tounges Strong") ma sempre a tono con l’insieme, comunque dovrebbero essere un po’ più personali come nell’ultima "Empty Chambers" e non suonar solo ciò che gli piace, benchè ben fatto ed accattivante, ma troppo influenzato dai Pantera. Inoltre, con lo scorrere dell’album, prevale un'impostazione più lenta in linea con qualcosa dei vecchi Sacred Reich.

Aurora Borealis - Northern Lights

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Death
Sicuramente quest' album non trasuda originalità, ma questo non è proprio un difetto. Rispetto al precedente 'Archaic Lights Embrace', autoprodotto dalla band, gli americani hanno fatto un deciso passo avanti (a proposito, la versione europea contiene delle bonus tracks prese proprio da 'Archaic Lights Embrace'). Gli Aurora Borealis si presentano come una black/death metal band, e questo musicalmente è sicuramente vero. La cosa che mi ha sorpreso è la tecnica che sicuramente è nello stile delle band death. Ascoltandoli mi hanno riportato alla mente certi At the Gates, ma anche la scuola americana si sente, sia nella globalità dei suoni che nella stuttura delle tracce. Il lato black spunta nelle parti vocali, davvero crude e marce, oppure quando la band, a velocità elevata, si lancia in riff mooolto blackish ma che culminano in assoli alla Morbid Angel. Per la batteria posso solo dirvi che si trova l'ex Malevolent Creation Derik Roddy, che sicuramente vi farà ritrovare in alcuni punti con la mascella slogata per lo stupore. Dal lato chitarristico troverete un'ottima alternanza tra parti più cadenzate e riffing taglienti. "Sky Dweller" è sicuramente la canzone che mi ha più colpito, e qui Ron Vento, mente degli Aurora Borealis, ci fa ascoltare una traccia di una brutalità e follia sconcertanti. Quindi anche dal lato chitarristico, gli Aurora Borealis non hanno nulla da invidiare a band sicuramente più conosciute. Per quanto riguarda la produzione è decisamente buona e pulita (almeno per quello che le mie orecchie riescono ancora a percepire). Posso concludere dicendo che questo è un cd aggressivo e tecnico, che darà agli ascoltatori di death old school qualcosa di diverso da ascoltare che sicuramente non li lascerà delusi. Ma gli ascoltatori di black metal "ortodosso" è meglio che valutino l'acquisto.

(Nightsky Productions/Self - 2000/2018)
Voto: 65

https://auroraborealisofficial.bandcamp.com/album/northern-lights

martedì 20 giugno 2023

Brick Bath - I Won’t Live the Lie

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Groove/Thrash
Un album di grande impatto, non c’è che dire. Thrash metal potente e ben suonato. Certo, qua e là fa capolino l’ombra dei Pantera di Phil Anselmo, tuttavia i Brick Bath non sono affatto un gruppo clone. Inoltre, 'I Won’t Live the Lie' suona più immediato di 'The Great Southern Trendkill', e scusate se è poco. I brani di questo debutto datato ormai 2002 sono ben 14: complessivamente prevalgono i mid-tempos con la voce dura e rabbiosa al punto giusto. I contenuti testuali, invece, lasciano alquanto a desiderare. Da un gruppo con le sonorità dei Brick Bath era lecito attendersi testi più incentrati su tematiche di interesse collettivo, piuttosto che sfoghi solipsistici, quali le recriminazioni per l’abbandono da parte della morosa (“Sick of You”).

(Crash Music - 2002)
Voto: 70

https://www.facebook.com/brickbathband/

venerdì 16 giugno 2023

Count Nosferatu Kommando - Ultraviolence Über Alles

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Electro-Industrial
C.N.K. è il side project di Rheidmarr, cantante degli Anorexia Nervosa. Si tratta di un buon album di electro-industrial metal in cui le parti di chitarra (dalle ritmiche spezzate e molte accentate) rivisitano, in chiave modernistica, riff di retaggio thrash/death; in sottofondo poi, sono presenti delle melodie di tastiera che completano molto bene i brani e li rendono più particolari. La classica batteria è stata sostituita da una ritmica elettro-industriale completamente campionata e ben programmata che sostiene sempre poderosamente i brani. La voce, sempre un po’ effettata, è urlata, sporca e violenta. Per quanto riguarda il concept lirico, penso che il titolo del disco sia abbastanza chiaro e riveli le intenzioni belliche dei nostri. La produzione è buona ma se fosse stata un po’ più spessa e un po’ più “chirurgica”, i brani avrebbero reso ancor di più. Buon esordio con possiblità di ulteriori miglioramenti.

(Kodiak Records/Season of Mist - 2002/2009)
Voto: 70

https://thecnk.bandcamp.com/album/ultraviolence-ber-alles

Land of Lore - S/t

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Death
Prima demo per i nostrani Land of Lore, dediti ad un black/death classico ma allo stesso tempo abbastanza melodico (vedasi “Farewell”, la terza traccia). Hanno sicuramente un buon impatto queste tre tracce che compongono quello che rimarrà il loro unico lavoro: buoni arrangiamenti, quasi mai scontati, una giusta velocità, con un batterista che “pesta” bene ed una voce, che in verità, è ciò che mi ha colpito maggiormente in questo gruppo fin dalle prime battute. Si sente che è quasi naturale, non effettata come spesso succede. Comunque è cattiva, incazzata, risalta pienamente soprattutto in coppia con la batteria. Anche la produzione non sembra male: pur trattandosi di una demo, gli strumenti si distinguono chiaramente e sono abbastanza pompati. Forse la chitarra è un po’ più lontana come suono. In complesso, i Land of Lore sembravano un buon gruppo, già abbastanza maturo e personali per compiere il giusto salto, peccato solo si siano immediatamente sciolti dopo questo cdr.

mercoledì 7 giugno 2023

Amaran - A World Depraved

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Power/Melo Death
Da Stoccolma…niente di nuovo. Gli Amaran sono una delle tante band di power death svedese. Buoni musicisti si, ma niente da apportare alla scena ormai satura. Alla voce (non corista, bensì lead vocal!) una tale Johanna De Pierre assoldata dalla mente degli Amaran e Kari che tutto sommato non stona troppo con il resto. Potrebbe essere anche un buon esperimento. Il fatto è che tutto è spompato; la voce non fa altro che accodarsi alla musica. Queste songs, in alcuni punti, mi ricordano gli Alas, pur ammettendo una differenza dal punto di vista tecnico e vocale. Appunto, in 'A World Depraved' la base musicale è composta da un death metal dove prevalgono trame di chitarra abbastanza melodiche e ben arrangiate. Forse sono un po’ secche per quanto riguarda il suono, anche nelle parti pulite. Il basso in compenso è molto più pompato sia nelle parti pulite che distorte (vedi traccia sei, "Imperfect"). Buona anche la batteria, ben suonata e varia; sempre presente anche nelle parti più mosce, è quella che alla fine tiene in piedi la baracca. In conclusione, per quanto tecnicamente capaci e fantasiosi, ai nostri Amaran, manca quel tocco di cattiveria, di rabbia che potrebbe esprimere meglio i loro concepts.

Underhate - Defleshed To Build The Net

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Brutal Death
Brutal death che spacca di brutto, ben suonato e, soprattutto, che cerca una via personale alla truculenza sonora. Va subito detto che oltre alle influenze classiche (Cannibal Corpse, Suffocation) e moderne (Nile su tutti) del genere specifico, i nostri lasciano trasparire la loro dedizione ad altri modelli quali il grind ma più di ogni altro quello dei maestri Death, il cui influsso s'insinua in varie parti della demo. Svetta a mio avviso una mostruosa prova del lead vocalist (ben al di sopra del piatto grufolare di molti altri), che grazie anche ai backing-conati del chitarrista (peraltro davvero bravo) tesse linee vocali originali ed aggressive. Grandiosa (anche nel titolo) la seconda traccia "Net Human Totem", cosi come pure "Marburg’s Advent". Altro pregio del demo sta nei testi che, partendo comunque da suggestioni tipicamente brutal, riescono ad evitarci il solito polpettone da macelleria. Se ancora non vi siete convinti a cercarvi gli Underhate, sappiate che il demo dura la bellezza di 42 minuti (!!!!), alla faccia delle etichette che ci spacciano per full-length (con il relativo prezzo) dischetti da 26 o 27 minuti!

lunedì 5 giugno 2023

Antechristus - Lands Of Ancestral Battles

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Old School
Molto "beheritiani" i francesi Antechristus. Grezzi fin dal primo secondo della registrazione, una registrazione ultra low-fi, ma carica di energia nera, come si ascoltava in tante cose degli anni passati. Musicalmente, come ho detto, i Beherit sono sicuramente molto vicini a questa band, ma è anche possibile ritrovare riferimenti molto più vecchi come Destruction o Sodom. Sicuramente non è una band che ha dell'incredibile perchè di pecche ce ne sono, una su tutte una voce che non riesce a fondersi con il resto della musica e che è registrata ad un volume veramente basso. Aggiungiamo poi una chitarra che a volte suona troppo "zanzarosa". Tutto concorre a creare un titolo che puzza molto di old-school; ora a voi decidere se è il caso di procurarvi 'Lands Of Ancestral Battles' (impresa titanica/ndr) per ascoltare qualcosa che abbia il fascino degli "early years" del black metal oppure procurarvi qualche altro titolo che abbia visto la luce in quel periodo.