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#PER CHI AMA: Acoustic Rock |
Costruita su un arpeggio intrinseco nelle corde ma soprattutto nei martelletti emotivi di D-mollatodallamorosa-C, e modulata in un crescendo emozionale archetipico di certi Anathema anni-10, però più dilatato e meno immanente di, per esempio, "The Lost Child", l'introduttiva "The Exorcist" conferma e al contempo nega, ciò che era evidente già dalla copertina del disco. Uno. Che la morosa di D-C è ufficiale, ha un altro. Due. Che questo non è un album ma una cazzuolata di scarti che nessuno si è preso la briga di terminare realmente. Lo si capisce ascoltando i testi, elementari e goffi e imbarazzanti al punto da fornire il comunque mediocre meglio di sé nei momenti, diciamo così, dadaisti ("...Aaa aaa / aaa aaa..." di "Oceans of Time" o "...Uuu uuu / uuu uuu..." di "Some Dreams Come True", mentre tutto il pochissimo resto è una specie di anagramma semantico di "I feel you / You feel me") e ancor prima, leggendo titoli ("Oceans of Time", Cristo santo, "Some Dreams Come True", vaccamaremma, ecco, siamo dalle parti di Debbie Gibson e Patsy Kensit). E lo si sente nei suoni dilataaaaaati, per quarantotto minuti tirati e tirati e tirati col mattarello fino a farli diventare sottilissimi. "This Music", brumosa, pedante, il ritaglio della parte due di una delle canzoni fichissime divise in due parti che introducevano gli album fichissimi degli A-anni-10 (ricordate "Untouchables"? Bene, dimenticatela) con una spaesata Anneke van Giersbargen al posto di Lee D.. E poi "Oceans of Time" (ma voi vi spazientirete parecchio prima), ancora più brumosa, ancora più pedante, il ritaglio del ritaglio della p.d.d.u.d.c.f.d.i.d.p.c.i.g.a.f.d.A.a.10, e ancora, "Some Dreams Come True", l'ancor più interminabile chiusura dell'interminabile canzone precedente. Il crescendo di "Soho", sforzato, trattenuto, tutto tranne che tumultuoso (ricordate "The Calm Before the Storm"? Bene, dimenticatela). Impudicamente celtico, il violino di "Dawn" rappresenta l'unico sussulto, assieme alla eccellente progressione pianistica di "The Silent Flight of the Raven Winged Hours", capace di ergersi al di sopra di questa sconfinata noia sinestetica e monocromatica (il titolo dell'album è involontariamente impietoso). Troppo poco per chiunque. Ma soprattutto per D-mollatod.m.-C. (Alberto Calorosi)
(Kscope - 2017)
Voto: 50
https://kscopemusic.bandcamp.com/album/monochrome-colour
Voto: 50
https://kscopemusic.bandcamp.com/album/monochrome-colour