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mercoledì 1 febbraio 2023

Poly-Math - Zenith

#PER CHI AMA: Jazz/Prog/Math
Un bel basso ipnotico apre la title track degli inglesi Poly-Math (un moniker, un manifesto programmatico direi) e del loro disco 'Zenith', un incredibile viaggio (ahimè strumentale) nei meandri più stravaganti del progressive/jazz/math rock. Tutto questo lo si evince dall'iniziale "Zenith", a prescindere dai flyer informativi allegati a questo lavoro. I nostri ci prendono per mano e ci fanno assistere alla loro improvvisatissima jam session, dove i vari strumenti si muovono in modo imprevedibilmente elegante, tra riffoni belli tosti, bruschi cambi di tempo, assoli di sax e una ricerca raffinata di suoni, vorticosamente arrangiati uno sopra l'altro. E questa sensazione di essere inghiottiti nel mondo imponderabile dei Poly-Math, prosegue anche nell'ubriacante "Velociter" che ci regala un corposo rifferama interrotto da porzioni di delirante jazz e da un assolo conclusivo da urlo. Molto più meditabondo l'incipit di "Charger", atmosferico e in grado di farci rilassare dopo il duro attacco iniziale. C'è tempo quindi per riflettere nelle note (parzialmente) suadenti della song (occhio infatti alle sfuriate ritmiche), che ha modo di mettere in luce ancora una volta il carattere stralunato del sax che riempie con audacia la proposta sonica della band originaria di Brighton. Con "Canticum II" si riprende a correre sui binari dell'improvvisazione sonora, tra partiture prog, esplosioni jazz, divagazioni psichedeliche e chi più ne ha, più ne metta. Non c'è nulla di scontato nell'ascolto di questo disco, mi duole solo ammettere che forse una voce o un urlaccio qua e là, probabilmente l'avrebbero reso ancor più interessante, ma d'altro canto si sa, "de gustibus non disputandum est". Lasciamoci sopraffare ancora dalle sonorità malinconiche, oserei dire anche mediterranee, di "Canticum I", quasi un tributo al folk italico. Il tutto ovviamente prima che riesploda in un avvicendamento di suoni math rock che sembrano rievocare il pezzo precedente. Ancora una manciata di pezzi che ci portano sulla più sghemba e laterale "Provaus", forte di un break centrale decisamente stravagante. E poi "Mora", una sorta di mix tra jazz, prog e spaghetti western. E a chiudere, ecco "Metam", per la classica ciliegina sulla torta che chiuderà il viaggio interspaziale a bordo dell'astronave Poly-Math. Cosmici. (Francesco Scarci)

(Nice Weather For Aistrikes - 2022)
Voto: 76

https://wearepolymath.bandcamp.com/album/zenith

lunedì 30 gennaio 2023

Destroyer 666 - Never Surrender

#FOR FANS OF: Black/Thrash
This is actually my introduction to the band, so as you can see I'm way behind in their discography. This one perked my ears up. And I'm in huge contrast to the average scores giving this one a "80" rating. I thought that it was very interesting of a release. They flourished their black/thrash metal throughout this recording. The riffs were fresh, the production strong and the vocals are way better than tolerable. These guys know how to get it done musically. The music itself really impressed me. And the voice to the album just went so well with the guitars and drums. There was a little echo effect with the voice which made it darker as an album.

I thought all the songs were well constructed. Definitely a band that knows what their doing. Leads were crystal clean and the shred was totally there. The mixing/recording had the music sounding a little darker than what they may have wanted but overall a great record.

I realize that not everyone has access to Spotify or YouTube to test this one out. It's everything and more of a recording that's solid. I enjoyed this whole album entirely. The music just took over and I've been happy to own this now, not just digital streaming.

These guys have a huge discography behind them. And it's good that they've come out with new music and in no way lacks ingenuity. I like this whole album and what it's done for me as a fan. It makes me want to own more of their LP's. I will, but I just regret that I didn't get into them sooner. I kind of overlooked them hearing very little of their music then I broke through and picked up 'Never Surrender' on CD. More than happy with it. They flourish in the genres coming together as one. It's a little tricky putting black/thrash together and making it a solid release. But they're experienced so they know what they're doing.

"Mirror's Edge" and "Rather Death" are some songs that are highlights of the album. Not to mention the title-track. Look into this! (Death8699)


(Season of Mist - 2022)
Score: 80

https://soundcloud.com/destroyer666music

Shadeworks - Sooty Limbs

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Prog Doom
One man band strabiliante questi Shadeworks provenienti dal Belgio, paese più conosciuto dai più per essere la casa base dei blasfemi Enthroned. Beh, qui la proposta che il grande personaggio Arnaud Nicolas ci propone è tutt’altro che black metal. Gli Shadeworks infatti propongono una sorta di "Experimental-Romantic-Metal" che trae ispirazione da bands come Katatonia, primi Crematory e qualcosa degli Opeth. La musica però non è estrema ed ha al suo interno riferimenti al metal classico di bands come gli Iron Maiden (ascoltate la terza traccia e capirete) ed altre progressive. Questo four tracks non ha realmente difetti: ottima produzione, ottime idee e grandiosi arrangiamenti, non ci si annoia mai. Interessante inoltre la voce femminile che infarcisce i brani assieme a chitarre sognanti e pianoforti/tastiere magistrali. Altrettanto notevole poi la voce del prode Arnaud. Per chi non lo avesse ancora capito, questo MCD è nel suo insieme un capolavoro che vale la pena di essere reperito. Peccato solo che dopo questa release la band si sia sciolta.

The Pit Tips - Best 2022

Francesco Scarci

Cult of Luna - The Long Road North
Bjørn Riis - Everything to Everyone
Sceptic - Nailed to Ignorance
The Nest - Her True Nature
Déhà - Decadanse

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Death8699

Purgatory - Apotheosis of Anti Light
Megadeth - The Sick, The Dying and the Dead
Casket Robbery - Rituals of Death
Burned In Effigy - Rex Morten
Perdition Temple - Merciless Upheaval

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Alain González Artola

Duir - T.S.N.R.I. - Impermanenza
Firmament - The Aetheric Pathway
Shadow Dungeon - Gaestgerýne
Sakis Tolis - Among the Fires of Hell
Sacrimonia - Anthems of Eclipse

Toughness - The Prophetic Dawn

#PER CHI AMA: Brutal Techno Death
Auspico che un album con una copertina del genere non possa avere un contenuto altrettanto orrendo. Si tratta del debut dei polacchi Toughness, intitolato 'The Prophetic Dawn', lavoro che anche a livello di produzione non brilla certo in eleganza. Arriviamo infine ai contenuti: affibbierei alla band l'etichetta di brutal death, questo almeno quello che si intuisce dalle devastanti note iniziali di "Misanthropy Within Transcendence", che aprono il disco. Tuttavia, nel corso dell'ascolto emergono partiture tipicamente techno death con largo spazio affidato al basso di Ziemowit Chalciński e ghirigori chitarristici che strizzano l'occhiolino ai mostri del genere. Con la successiva "Forsaken Entity" emerge forte più che mai l'influenza dei Morbid Angel, laddove la ritmica emula palesemente quella della band statunitense, anche in termini di sound cadenzato e saliscendi di chitarra. Poi una pausa e arrivano le frustate in pieno volto con il growling da orco cattivo di Bartek Domański a narrare, a quanto pare, di mitologia e altri mondi lontani. Quello che non fa scadere la proposta dei quattro musicisti di Lublin è una preparazione tecnica spaventosa, la scelta di un certo rifferama da paura e lo sciorinare di alcuni assoli che lasciano quasi a bocca aperta. Stiamo parlando di un disco comunque che non scopre certo l'acqua calda e che incorpora nel suo incedere il bagaglio sonoro di altre realtà purulenti della scena estrema, in primis i Demilich. Si prosegue con il sound tritaossa di "In Perversity Premonition", dove imperversa un intricato riffing ma soprattutto uno sbalorditivo lavoro alle pelli. Quello che non mi fa impazzire di questa band è il loro lato più violento, tra blast beat e sfuriate metalliche, mentre li trovo ben più brillanti nel comparto melodico, laddove si cimentano anche in rallentamenti al limite del doom come nella stessa song, dove compare anche il suono di una campana a suonare a morto, mentre i nostri si dilettano in contorsionismi ritmici angoscianti. La title track prosegue sulla stessa falsariga, immortalando ancora giochi di chitarra prima di dar sfogo ad una trama ritmica impetuosa, tipica del thrash metal, rozzo e compatto. L'album continua a prenderci a schiaffi con le stesse modalità anche nei successivi pezzi, ove sottolinerei un brano su tutti gli altri, "The Infernal Travelings" con quel suo incipit più controllato che troverà sfogo in divagazioni più progressive, quasi jazzy. Rimane il suono "cingolatoso" della chitarra e quella ricerca di ambientazioni più ipnotiche in una parte atmosferica davvero eccellente (che si riproporrà anche nel finale etereo di "Depths of Nothingness". Per il resto, vi suggerisco semplicemente di porgere l'altra guancia. (Francesco Scarci)
 
(Godz ov War Productions - 2022)
Voto: 74 
 

Autopsy - Severed Survival

#FOR FANS OF: Death/Grind
This release is the ultimate in death metal history! What's not to like on here?! The guitars, drums, vocals and sound quality are top notch for a 1989 release. No other album that they've done reaches to this standard in death metal. Chris is KING on vocals and drums. You don't find many drummer/vocalists in metal. Mick Harris did a little of it in Napalm Death but I haven't heard any metal guy that does both simultaneously. Chris pulls it off on stage as well. Saw Autopsy last year and wow they played till 1 o'clock in the morning! This album tops their latest 'Morbidity Triumphant'. I felt that it wasn't as good enough of an effort as their debut here.

Chris played on the first Death LP and he was good there as well. Another thing that's good about Autopsy is you can hear the bass guitar. It's prevalent on here throughout. Not into the writings but the music on here is totally original and intense. Some people say that they're the best death metal band ever. I don't agree, but this one is hard to top. It's just so underground and the riffs are top notch. I love the vibe of this it's totally evil and death defying. They've had a good career in metal and they're still going strong! The leads on here are crazy and well executed. A good boon to this release. Top notch lineup!

The production quality here is definitely giving this debut quite a specialty in the death metal genre. They knew what direction they were going with this and stuck to it. Some slow riffs, some faster and wholly uncompromising!

The vocals by Chris were excellent. What a solid effort. He put his heart and soul into this. Some of my favorite songs include "Charred Remains", "Ridden With Disease", and the title track. Take a listen! (Death8699)


(Peaceville Records - 1989)
Score: 90

https://www.facebook.com/profile.php?id=100050176223094

Necrophobic - The Nocturnal Silence

#FOR FANS OF: Swedish Black
Razor sharp death/black that has a production that isn't overly raw for a 1993 underground LP. This is the beginning of their career in the metal scene and what a gem this is! It's a sad thing about their guitarist though, he passed away in 2013 from suicide. Died too young that's for sure and he was featured in other bands such as a brief period in the band Dark Funeral. This one was a helluv an effort by the band especially named themselves off a Slayer song from 'Reign In Blood'. These guys don't fool around. The guitars were melodic and straightforward the highlight of the LP the vocals as well!

There is kind of an echo/reverb to the voice making it sound darker than it really is. The musical aspect was quite original and forthright. I enjoyed this whole release it is a gem to their discography. Not a lot of bands that fit in this category of metal.

The music isn't too fast but there is quite a bit of tremolo picking and bar chords that make it sound pretty heavy. I like the harmonies. And the riffs sound a little bit like Dark Funeral's and some other bands from the darker side of metal. I like the fact that they're underground completely and their attitude seems to be "don't take no prisoners" which reflects their musicianship.

I can't say more good things about this album that I already talked about. They're quite diverse and noteworthy. For a debut, this shows some pretty good maturity musically. I've owned some of their LP's before nothing as good as this one. This is where everything started for them and they've been pretty popular in the metal community for underground music. I should've started collecting them from the start, but I'm getting this when they've already been well established. Nevertheless, they're a great addition to metal in general. They've had a long career so far and are still active. I hope they continue on this path of the underground scene. (Death8699)


(Blood Mark Production/Century Media - 1993/2022)
Score: 85

https://www.facebook.com/necrophobic.official

Kamala - Limbo666

#PER CHI AMA: Psych Rock
A dicembre dello scorso anno usciva il nuovo disco dei Kamala, band tedesca con base a Lipsia, che avevamo lasciato con ottime credenziali ai tempi del precedente album del 2019, 'Your Sugar'. Oggi il quintetto ci grazia con un disco ancora più elegante e curato, guidato a dovere dalla bella e ispirata voce di Christian Kamper, e da un guitar style delicato e tanto efficace, dedito a raccogliere stilemi artistici di stampo jazzistico ma rivolti ad un suono frizzante, intimo, e decisamente rock, anche se in maniera molto originale e soft. La caratteristica principale che identifica questa band è il modo moderato, ricercato e sofisticato con cui si apprestano a divulgare il verbo del rock, in una veste decisamente accessibile e volutamente, passatemi il termine, intellettuale, in molti casi ai confini di tante altre derive musicali. A modo loro, i nsotri presentano un crossover sonoro diviso tra alternative rock, soul, '70s rock, psichedelia teutonica (tra echi lontani di Harmonia e La Dusseldorf), new wave, free jazz e fusion. Tutte queste idee sono però filtrate da un gusto musicale assai melodico che, come scrissi nella precedente recensione, li avvicina ad un certo modo di fare musica, simile a band di culto, dal tocco vellutato ed ipnotico, note per la loro capacità creativa; parliamo di artisti come gli Aztec Camera oppure la psichedelia dei The Dukes of Stratosphear. La cosa interessante è, che quando la band teutonica si sposta da questo terreno le cose cambiano, come in "Freudian Autocorrect", brano in cui la band, pur tenendo alto il tasso di qualità esecutiva, non riesce ad esprimere la sua magia completamente, ma la dirotta verso qualcosa di non propriamente suo, formando in questo caso, uno spartiacque tra le prime quattro tracce del disco, una più bella dell'altra (il mio brano preferito in assoluto rimane "Talking Dirty"), e le restanti quattro che chiudono il disco. Posso dire comunque, che lo spartiacque è veramente momentaneo, perchè la successiva "Yuko & Memori", rimette in carreggiata i miei sentori verso quest'opera, ripristinando l'equilibrio sperato, con un inizio quasi psychobilly, introdotto da una chitarra in lontananza che riecheggia ad un virtuosismo alla maniera di un Van Halen d'annata, per poi correre con quella verve nobile e luminosa che contraddistingue la band. Il rock scorre multicolore ed in molteplici direzioni, mai troppo rumoroso, quasi tenuto in sordina, per non offuscare con il rumore e lo strepitio di muri di distorsione, le capacità di questi ottimi musicisti (la sezione ritmica è notevole con il suo tocco pulsante ma sempre composto). "Narcissus" è una lunga ballata dai colori vividi, cari a certa neo psichedelia inglese degli anni '90, e mette in mostra le notevoli capacità vocali di Kamper, che ricorda molto da vicino il Jeff Buckley più intimista. La conclusione è affidata a "Blindspots", coronata di piccole gemme ritmiche e variazioni geniali che amplificano la bravura tecnico/compositiva di questi musicisti. 'Limbo666' è un album curato nei dettagli, compreso l'artwork di copertina, dove colori e fantasia sono uno standard fin dal loro EP d'esordio, un suono caldo e pieno tutto da gustare. Aggiungerei anche, che 'Limbo666', è la loro più completa uscita discografica, il rock che si mostra nella sua forma migliore, rinunciando a muscoli e giubbotti di pelle. Alla fine ne consiglio l'ascolto a chi ama la musica rock d'ampie vedute, suonata a dovere. (Bob Stoner)

(Tonzonen Records - 2022)
Voto: 79

https://kamalapsych.bandcamp.com/album/limbo666