#PER CHI AMA: Brutal Death |
Direi che il 2005 è stato l’anno della definitiva consacrazione del death metal!!! Dopo i vari lavori di Nile e Cephalic Carnage, tanto per citare i più meritevoli, abbiamo dato il benvenuto al feroce disco dell’ex-Morbid Angel Erik Rutan, quasi a voler mettersi in competizione con le band sopraccitate per chi ha sfornato l’album più devastante dell’anno. Eh sì ragazzi, questo “I, Monarch” fa davvero male: è un album senza fronzoli, selvaggio, violento e brutale che non concede la benché minima tregua dal primo all’ultimo minuto. A differenza dei colleghi, capaci nei loro lavori di spezzare la furia dei brani con intermezzi acustici (per i Nile) o jazzistici (per i Cephalic Carnage), qui c’è solo puro ed intransigente brutal death metal. Probabilmente proprio per l’incapacità di discostarsi con nuove o diverse idee, il sound proposto dal trio statunitense mostra i suoi limiti in questo nuovo album, il terzo per la band di Rutan, che vede tra l’altro in “I, Monarch” l’ingresso del nuovo bassista Randy Piro. La musica degli Hate Eternal è costituita da tecnicissimi e dissonanti riff, da un lavoro dietro alle pelli non umano, caratterizzato da blast beat continui e una doppia cassa devastante, e con growling vocals profonde e maligne. L’album ci consegna una band mostruosa sotto il profilo tecnico, ma un po’ carente in fatto di idee, o meglio, radicale nella scelta di voler essere il più violenta possibile, con il risultato finale che il disco è troppo monolitico. È un peccato, perchè se solo si fosse potuto lavorare con un briciolo di fantasia in più e rendere armonico l’intero lavoro, ne sarebbe sicuramente uscito un grande album. Ottima la quarta traccia “To Know Our Enemies” con un assolo finale “rasoiante”... Con l'ingresso in formazione di un secondo chitarrista di sicure se ne sentiranno delle belle. Mi auguro solo che si scrollino di dosso questo compulsivo desiderio di devastazione e ci mostrino realmente di cosa sono capaci. Per me questo è un album di transizione, fiducioso per un futuro migliore... (Francesco Scarci)