#PER CHI AMA: Psych/Math Rock Sperimentale |
Arnaud Amaury (in italiano Arnaldo Amalrico) fu prima abate, poi arcivescovo nel Mezzogiorno francese nel tardo medioevo. Il suo nome è legato indissolubilmente a quello di Papa Innocenzo III, da cui fu incaricato di debellare l'eresia dei Catari durante la Crociata albigese del 1209. Il religioso marciò con l'esercito verso la Linguadoca dove poi a Béziers, fece massacrare migliaia di persone in quanto Catari, ma essendo la maggioranza dei cittadini cattolici, perirono anch'essi nell'azione militare. Sembrerebbe leggendaria (e comunque ancora fonte di discussioni a distanza di ben otto secoli) la risposta che fu data in quella circostanza da Arnaud Amaury a un suo soldato che gli chiedeva come distinguere nella soppressione, gli eretici dai cattolici: "Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi". E proprio da questa controversa risposta, nasce il titolo della quarta release dei Fuzz Orchestra, un connubio di generi e sottogeneri musicali che ben si amalgamano tra loro in una scoppiettante miscela sonora che include otto brani. Brani che sono innescati dal vibrante e dinamico incedere di "Nel Nome del Padre", song che abbina ad una cavalcata puramente metal, atmosfere da film spaghetti-western, corredate da una serie di parti parlate verosimilmente estrapolate da qualche film anni '60-'70 (nel disco ci saranno anche citazioni bibliche, letterarie e molto altro che ho faticato ad identificare). Questa peculiarità contraddistingue l'intero album, con una ricercatezza nei dialoghi offerti del tutto non casuale, orientata a discorsi di carattere politico-religioso che a distanza di cinquant'anni risultano ancora del tutto attuali. Il genere del power trio lombardo si srotola comunque in una musicalità che coniuga una specie di psych-stoner con sonorità a tratti orchestrali ("Todo Modo"), di cui sottolineerei l'eleganza a livello degli arrangiamenti, grazie alla presenza di una serie di ospiti (N. Manzan, M. Santoro, F. Bucci, S. De Gennaro tra gli altri) e relativi strumenti (violino, fagotto, trombone, timpano) di tutto rispetto, che rendono la proposta dei Fuzz Orchestra davvero di elevato spessore. Lenta e ipnotica, "Born Into This" convince appieno per la presenza dei fiati e per la piega sperimentale che prende nel corso della sua evoluzione strumentale; inoltre il testo non è altro che un riarrangiamento di 'Dinosauria, We', poesia di Charles Bukowski. Decisamente più oscura e angosciante (soprattutto a livello di liriche) "L'Uomo Nuovo", dove i campionamenti noisy sono affidati ad un altro ospite rilevante, Riccardo "Rico" Gamondi degli Uochi Toki. La musica dei Fuzz Orchestra si fa brano dopo brano sempre più aggrovigliante e nella tenebrosa "Una Voce che Verrà", l'atmosfera sprofonda in un baratro da cui la speranza appare fuggita da tempo. Fortunatamente un filo di luce sembra tornare nella successiva "Il Terrore è Figlio del Buio", altro pezzo dannatamente metal (oserei dire speed metal) almeno nella sua prima metà, prima che l'aria si increspi per pochi attimi e che il fuoco divampi nell'incendiario finale che introduce al "Lamento di una Vedova" e ad una fisarmonica che sembra risuonare in una qualche brasserie francese lungo la Senna. Arriviamo ahimè alla conclusione con "The Earth Will Weep", dove altri due ospiti ci stanno aspettando: Simon Balestrazzi (Kirlian Camera tra gli altri) alla piastra metallica e Pl Barberos alla voce, in un brano che sembra mixare tutto quanto fin qui ascoltato in questa incredibile release dedita a metal, noise, colonne sonore, psichedelia, stoner e molto, molto altro. Se siete alla ricerca di qualcosa di fresco, originale o sperimentale, sono certo che 'Uccideteli Tutti, Dio Riconoscerà i Suoi', potrà di certo fare al caso vostro. (Francesco Scarci)
(Woodworm Rec - 2016)
Voto: 85