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sabato 10 novembre 2018

Unhold - Here is the Blood

#FOR FANS OF: Post Metal/Sludge, Cult of Luna, Neurosis
There is a Swiss quintet, better to name it fivesome considering the mass of this album, presenting a humble masterpiece called 'Here is the Blood, the release issued on 9th November 2018 from Czar Of Crickets Production. Everytime I reach such an artwork my biggest struggle is “to have never seen a live performance of this band is such a pity”. The outcome is a mature and full-bodied wave of magnitude, this heavy bernese band is not a newcomer in the metal scenario, they actually look like being active since at least 25 years, not a surprise when it comes to analyse their tracks’ texture, engineering, mixing and mastering: Unhold is definitely candidated to be one of the best niche European sludge realities. Taking a considerable distance from the initial noise roots spotted in the previous LPs, this last work’s style reminds us to Cult of Luna and Neurosis even if the synth layers and the astonishing voice of Miriam Wolf, co-vocal and pianist, define a unique sound amenable to a personal and unique trademark. 'Here is the Blood' starts with "Attaining the Light", brilliant and convincing invitation to enjoy the whole product, "Convoy" pulls us with a stoney riff into a hidden rage corner, announcing the arrival of a bloody flow. The following tracks Deeper in and Curse of the Dime shepherd the path with remarkable vocal atmospheres. In "Hunter", Miriam takes the lead and orchestrates a melancholic break, a teardrop of hope in a ocean of fury but also a bid, a bid to test our integrity, coherence and our responsibility. "Pale" and "Altar" dive again into waters of anger, the hoarse voices of the guitarists Philipp Thöni and Thomas Tschuor, spread oblivion and agony. The last track, "The Chronic Return" encases all the adjectives compliant to this 50 minutes album: emotional, aesthetic, hopeful, existential, a wall of depth. This alpine ensemble latest production is definitely a must buy! (Pietro Cavalaselle)

(Czar of Crickets Productions - 2018)
Score: 80

https://unhold.bandcamp.com/album/here-is-the-blood

martedì 24 marzo 2015

Unhold - Towering

#PER CHI AMA: Post Metal, Sludge, Isis, Neurosis
Diavolo, e io che credevo che gli svizzeri Unhold fossero gli ultimi arrivati, mi riscopro ignorante dopo quasi 30 anni di musica. E invece, la band si forma a Berna addirittura nel 1992 e rilascia quattro album nel giro di vent'anni. Ecco la prolificità non è di certo il punto di forza dei nostri: sette anni sono infatti passati dal precedente 'Gold Cut', però un tempo per cui forse è anche valsa la pena attendere. 'Towering' è un signor album che sposa sonorità sludge/post-metal tanto care ai Neurosis, vero primo punto di contatto per il combo bernese, a cui aggiungerei immediatamente i Kylesa. Il quintetto elvetico, dopo varie vicissitudini a livello di line-up, si presenta con una nuova formazione, in cui spicca il nome di Miriam Wolf, famosa per far parte anche dei Crippled Black Phoenix. Le song, 11 contenute in questo disco, esordiscono con "Containing the Tyrant" che svela immediatamente la direzione sonora dei nostri che si muovono lentamente tra riff torbidi, limacciosi come il fango e vocals che evocano lo spettro di Scott Kelly. Un intermezzo drone e poi tocca a "I Belong" intorpidire i nostri sensi con un temperamento languido e contorto, che mi conquista anche per una certa cura a livello di arrangiamenti. "Southern Grave" suona più rock stoner e mette in mostra un impianto vocale in cui spicca il dualismo tra Thomas Tschuor e Philipp Thöni, l'uno pulito, l'altro più selvaggio. Con "Voice Within" torniamo a calcare solo in apparenza i sentieri del post metal, perché nel giro di un paio di minuti la song si indirizza verso lidi più meditativi, addirittura shoegaze (grazie anche al cantato di Miriam), in stile Alcest (mancano solo i testi in francese), però la bravura dei nostri risiede nel non ripetere pedissequamente quanto fatto da altri ma reinterpretarlo in modo abbastanza originale e con risultati davvero interessanti. E se qui forti erano i richiami shoegaze, la storia nella title track vira verso un post rock strumentale assai malinconico che vede in Mogway o Explosions in the Sky, grandi interpreti di riferimento. L'album è in continua evoluzione e in "Hydra" mi pare di avere a che fare con un'altra band, molto più essenziale e minimalista. Se fino a pochi istanti fa, stavo fluttuando nello spazio con una musicalità cosmica, qui mi lancio in una cavalcata di sporco hard rock. Ma niente paura, nulla è come sembra, "(Ascending)" mi riporta sui binari del post, quello di memoria bostoniana, ovviamente scuola Isis. Ottimi suoni, splendide melodie, interessanti frangenti acustici e atmosfere ipnotiche che ci restituiscono una band in ottima forma, che nella conclusiva "Death Dying" regala un'ultima vibrante perla musicale grazie alla magnetica voce di Miriam che invita voi tutti ad ascoltare questo entusiasmante 'Towering', un album assolutamente da far vostro. (Francesco Scarci)

(Czar of Bullets - 2015)
Voto: 85