#PER CHI AMA: Post Metal, Sludge, Isis, Neurosis |
Diavolo, e io che credevo che gli svizzeri Unhold fossero gli ultimi arrivati, mi riscopro ignorante dopo quasi 30 anni di musica. E invece, la band si forma a Berna addirittura nel 1992 e rilascia quattro album nel giro di vent'anni. Ecco la prolificità non è di certo il punto di forza dei nostri: sette anni sono infatti passati dal precedente 'Gold Cut', però un tempo per cui forse è anche valsa la pena attendere. 'Towering' è un signor album che sposa sonorità sludge/post-metal tanto care ai Neurosis, vero primo punto di contatto per il combo bernese, a cui aggiungerei immediatamente i Kylesa. Il quintetto elvetico, dopo varie vicissitudini a livello di line-up, si presenta con una nuova formazione, in cui spicca il nome di Miriam Wolf, famosa per far parte anche dei Crippled Black Phoenix. Le song, 11 contenute in questo disco, esordiscono con "Containing the Tyrant" che svela immediatamente la direzione sonora dei nostri che si muovono lentamente tra riff torbidi, limacciosi come il fango e vocals che evocano lo spettro di Scott Kelly. Un intermezzo drone e poi tocca a "I Belong" intorpidire i nostri sensi con un temperamento languido e contorto, che mi conquista anche per una certa cura a livello di arrangiamenti. "Southern Grave" suona più rock stoner e mette in mostra un impianto vocale in cui spicca il dualismo tra Thomas Tschuor e Philipp Thöni, l'uno pulito, l'altro più selvaggio. Con "Voice Within" torniamo a calcare solo in apparenza i sentieri del post metal, perché nel giro di un paio di minuti la song si indirizza verso lidi più meditativi, addirittura shoegaze (grazie anche al cantato di Miriam), in stile Alcest (mancano solo i testi in francese), però la bravura dei nostri risiede nel non ripetere pedissequamente quanto fatto da altri ma reinterpretarlo in modo abbastanza originale e con risultati davvero interessanti. E se qui forti erano i richiami shoegaze, la storia nella title track vira verso un post rock strumentale assai malinconico che vede in Mogway o Explosions in the Sky, grandi interpreti di riferimento. L'album è in continua evoluzione e in "Hydra" mi pare di avere a che fare con un'altra band, molto più essenziale e minimalista. Se fino a pochi istanti fa, stavo fluttuando nello spazio con una musicalità cosmica, qui mi lancio in una cavalcata di sporco hard rock. Ma niente paura, nulla è come sembra, "(Ascending)" mi riporta sui binari del post, quello di memoria bostoniana, ovviamente scuola Isis. Ottimi suoni, splendide melodie, interessanti frangenti acustici e atmosfere ipnotiche che ci restituiscono una band in ottima forma, che nella conclusiva "Death Dying" regala un'ultima vibrante perla musicale grazie alla magnetica voce di Miriam che invita voi tutti ad ascoltare questo entusiasmante 'Towering', un album assolutamente da far vostro. (Francesco Scarci)
(Czar of Bullets - 2015)
Voto: 85