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mercoledì 7 ottobre 2020

Satariel - Hydra

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Melo Death
Bel salto di qualità hanno fatto i Satariel dal loro precedente 'Phobos and Deimos', un album mediocre di death metal melodico che si combinava con black e power metal. 'Hydra' ci riconsegna invece una band più ispirata, con un lavoro dai contenuti abbastanza intriganti. Lasciato perdere il death/black degli esordi, in questo disco ci troviamo di fronte ad un sound che del death ha mantenuto esclusivamente la voce (peraltro solo per alcuni tratti). Il resto è un genere di difficile collocazione, che può essere assimilabile ad un ibrido tra nu metal e death melodico, non disdegnando puntatine in territori alla Nevermore e ultimi Throes of Dawn. Registrato egregiamente ai Dug Out Studios (quelli di Meshuggah, Soilwork e In Flames stessi) e masterizzato ai Cutting Room (Ramnstein, Dimmu Borgir), 'Hydra' è un lavoro che ha un suo fascino: pezzi semplici, lineari e diretti, caratterizzati da ottime vocals, sia growl ma soprattutto quelle pulite, ottimi passaggi melodici e gradevolissimi assoli. I pezzi che più mi hanno colpito sono: “Claw the Clouds” per il suo emozionante assolo finale, “Vengeance is Here” per il suo forte richiamo ai primi In Flames e “The Springrise”, sempre ispirata alla band di Anders Friden e soci, con una nostalgica aura creata dalle tastiere e dal cantato assai malinconico. Se eravate rimasti delusi dai precedenti lavori, è arrivato il momento di dare ai Satariel la chance che si meritano perchè 'Hydra' ha sicuramente da dire la sua, a fronte di idee abbastanza originali, della bravura dei singoli musicisti e alle emozioni che è in grado di generare. Bene così. (Francesco Scarci)

(Regain Records - 2005)
Voto: 75

https://www.facebook.com/satarielband