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lunedì 6 luglio 2020

Vacantfield - Idle

#PER CHI AMA: Black Avantgarde, Ved Buense Ende, Fleurety
Nati nel 2001, la band ateniese in 19 anni di carriera è riuscita a produrre uno split album e due EP, di cui l'ultimo arrivato è il qui presente 'Idle'. Il quintetto greco torna in sella dopo un silenzio durato ben cinque anni rilasciando queste quattro nuove song che si palesano con i suoni dronici dell'intro "Echidna". Poi finalmente le sonorità cibernetico rumoristiche lasciano il posto ad un avanguardistico sound che guarda a Ved Buense Ende e Arcturus, attraverso una  gamma sonora che miscela l'elettronica con il metal, prima che la proposta si faccia più cupa e anche quelle voci simili allo stile di Garm, cedano il posto ad urlacci tipicamente black. Ma che la nostra non sia una band convenzionale lo so dal 2011, quando acquistai il loro EP di debutto 'Iteration', ove già allora affioravano le forti influenze dei mostri sacri nordici. Sono passati dieci anni e in seno alla band ellenica, mi pare sia cambiato poco o niente, anzi mi sembrano migliorati, ispirati, pur non portando sostanziali evoluzioni in un ambito in cui si trovano davvero pochissimi esponenti degni di nota. Credo che i Vacantfield abbiano tutte le carte in regola per emergere dalla massa, offrire la loro disarmonica musica fatta di accostamenti tra l'estremo e l'avantgarde, una miscela che francamente non fatico ad apprezzare. In "Frequencies Total Symmetrik", i cinque musicisti sembrano addirittura emulare i Prodigy con un beat techno davvero imprevisto che materializza davanti agli occhi la figura del compianto Keith Flint. Gli ultimi sette minuti sono lasciati invece alle perverse sonorità black di "Fluid Earth Delusions", che mettono ancora una volta in mostra la grande ecletticità di una band che, se davvero vuole fare il salto di qualità, deve mettersi nell'ordine di idee di rilasciare finalmente un full length, viste le ottime premesse. (Francesco Scarci)