#PER CHI AMA: Dream Synth Pop/New Wave/Alternative |
Devo ammettere che mi ha incuriosito molto vedere nella autodescrizione del gruppo, citazioni musicali che includevano nomi illustri come Japan e Prefab Sprout, considerando che l'attuale gusto sonoro di massa, neanche li ricorda più o ancor peggio, se qualcuno rivanga il passato degli '80s, è solo per le banalità e per le band più scontate dell'epoca. Il collettivo norvegese The Opium Cartel, con a capo una stupenda voce femminile, ha la grande virtù di conoscere la formula per far rinascere le atmosfere che hanno resi indimenticabili, album usciti in quell'era da sogno. Così, brano dopo brano, rimescolando le carte, ci si addentra in un viaggio retrò da pelle d'oca, in un sofisticato gioco di rimandi continui, rielaborati in maniera intelligente e con l'aggiunta di un'ottica di svolgimento progressiva, direi degna di alcune prove superbe del miglior The Alan Parson's Project. A turno i brani spaziano in variegati ambienti sonori, dalle tastiere di cristallo dal sapore orientale di Sylvian e soci, fino ad emulare il suono del basso del compianto e irraggiungibile Mick Karn, rievocandolo anche in alcuni suoni di synth d'annata di scuola Dalis Car. Passiamo per i Cocteau Twins più leggeri e pop di 'Milk and Kisses' che risultano un'ispirazione costante assieme a certi suoni gommosi e batterie riverberate di memoria Berlin, che con i citati Prefab Sprout si contendono la gara dei ricordi con i Missing Persons ed evoluzioni inaspettate di leggero progressive rock molto controllato, d'atmosfera tipica di certo prog plastico degli anni '80. "Nightwings" è un brano pop dalla forte propensione radiofonica, che con classe ingloba i suoni pop degli ultimi The Cure con evoluzioni moderne alla Florence and the Machine. L'inizio di "Fairground Sunday" potrebbe essere un out take di 'MBV' dei My Bloody Valentine, se il proseguo fosse stato in un mare di feedback e shoegaze, ma il risveglio non avviene in questa realtà e ci si culla fino alla fine in una morbida psichedelia cristallina. Per restare in tema eighties, spunta in chiusura a sorpresa, la cover della band hard rock californiana Ratt, "What's it Gonna Be" (unico brano cantato da voce maschile), elaborato e sintetizzato in un contesto ritmico alla Big Country che non perde assolutamente smalto nei confronti dell'originale. Un nuovo album questo 'Valor', moderno ma dal sapore retrò. Un disco ben confezionato, ben prodotto, da ascoltare in profondità per capire tutte le influenze che hanno ispirato la band in questo gustoso ed anche (a suo modo) originale impasto sonoro. Una band che da tempo lavora sulla revisione di queste sonorità, toccando con questa nuova uscita, una vetta di qualità molto alta. Consigliato l'ascolto ad amanti ed estimatori del genere, musica per menti aperte sul panorama dream pop più raffinato, ricercato e d'alta gamma. (Bob Stoner)
(Apollon Record AS - 2020)
Voto: 73
https://theopiumcartel.bandcamp.com/album/valor
Voto: 73
https://theopiumcartel.bandcamp.com/album/valor