#PER CHI AMA: Crusty Death Old School, Dismember, Grave |
Non faccio nemmeno in tempo per riprendermi dalla mazzata nei denti infertami dagli svedesi Evocation, che mi ritrovo sparato nel mio lettore cd, la nuova fatica dei Facebreaker, che riprendendo i vecchi discorsi iniziati nei precedenti lavori, non esitano ad infliggermi il colpo di grazia, forti del loro death metal old school che riprende il crusty death svedese (quello delle chitarre dello studio di Tomas Skogsberg per capirci che ha regalato il successo a Entombed, Dismember e Grave) miscelandolo con un mid tempo di scuola inglese (Bolt Thrower su tutti). Il risultato? È un’altra mazzata nello stomaco che decisamente questo mese riesce a piegarmi sulle ginocchia, buttandomi quasi al tappeto, finendo ko. Ma ho fisico e so che posso rialzarmi e affrontare a viso aperto questi montanti, diretti, ganci che provano a colpire il mio volto. Scariche feroci di rabbia, sostenute da l’ennesimo selvaggio muro ritmico che non può non richiamare anche gli Edge of Sanity degli esordi (“Nothing but Death Remains” e non la vena più melodica di Dan Swano e soci): un uno-due vincente, efficace nel suo incedere, che dimostra l’abilità dei nostri di costruire song che fanno della semplicità il proprio credo. Crudi, brutali, graffianti, i Facebreaker vi riempiranno di cazzotti ben assestati, ma alla fine capirete che ne sarà valsa la pena; brutalità ed energia allo stato puro! (Francesco Scarci)
(Cyclone Empire)
Voto: 65
Voto: 65