#PER CHI AMA: Black Ambient, primi Burzum |
“Serenity” rappresenta l’EP di debutto datata ormai 2008, degli svedesi Lustre, one man band capitanata da Nachtzeit (Mortem Parto Humano, ex-Durthang, ex-Life Neglected, ex-Hypothermia). Due song per poco più di 21 minuti che ci mostrano luci e ombre di questo enigmatico personaggio, che comunque si è poi fatto conoscere con altri lavori assai interessanti, come “Night Spirit” e “A Glimpse of Glory”. L’avvio è affidato a “The Light of Eternity”, song che senza ombra di dubbio alcuna (e sfido chiunque ad affermare il contrario), si ispira a “Hvis Lyset Tar Oss”, del buon vecchio Burzum, nella sua versione più ipnotica: incedere lento, riffing ossessivo e ripetuto all’infinito, suggellato dalle strazianti vocals corrosive del factotum Nachtzeit. I 13 minuti della opening track poggiano interamente sul lavoro pesante dei synth accompagnati da liriche portatrici di naturistica oscura spiritualità, che alla fine si insinuano nel nostro cervello e ci spingono verso una sorta di abbandono onirico, che si concretizzerà nella successiva “Waves of the Worn”, traccia costituita da un mistico sintetizzatore che mi lascia presagire fin da subito, che per tutta la sua durata si muoverà su queste coordinate. E difatti non mi sbaglio: un’onda sinuosa attraverso le mie orecchie, mi spinge definitivamente verso il sonno più profondo. Difficile poter giudicare un cd con pochi minuti a disposizione, tuttavia mi sento di promuovere appieno la proposta musicale dei Lustre, in attesa di avere fra le mani i full lenght della band. Onirici! (Francesco Scarci)
(Self)
Voto: 65