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lunedì 22 aprile 2019

Ellende - Lebensnehmer

#FOR FANS OF: Post Black
The black metal scene in the German speaking countries has traditionally been focused on a certain type of black metal where relentless songs were the norm, always intensive but retaining some sense of melody, which I have always found interesting. In recent times bands like the Germans Der Weg Einer Freiheit or the Austrian Ellende, without leaving aside this traditional approach, have increased this sense of melody creating albums where the atmosphere is particularly intense. Now it’s time to turn out our attention to the Austrian project Ellende. This one-man band was created by Lukas Gosch in Graz back in 2011 and this project is exclusively his property though he uses live members to play gigs.

Ellende plays a rather interesting mixture of black metal with atmospheric and post metal influences. From the very beginning, the quality of the stuff composed by Lukas was very good, though this project gained a bigger recognition in the scene thanks to the album 'Todbringer' which caught the attention of many fans. Thanks to this success, Lukas signed a new deal with the always recommendable label Art of Propaganda, which has made possible the release of the third and newest opus 'Lebensnehmer'. From the very first moment that you take a look the its macabre and war related artwork, you realise that this stuff is an ode to darkness and a melancholic approach to existentialism. Ellende’s stuff is primarily black metal with a strong atmospheric and mournful touch, where the guitars play a major role. This instrument´s tone varies from the most furious moments, mixing the most intense black metal with some post influences, and other sections where the riffs have a more tranquil and hypnotic touch. Those parts are the best ones in my humble opinion as they show the intense work Ellende has done composing these tracks. Like the guitars, the rest of instruments vary their tone and pace according to the approach of each song. This makes the compositions to flow very naturally from some fast and furious sections to the most mid-paced and even slow ones, where melodies are more prominent. A nice example of this could be the song “Der Blick Wird Leer”, which contains very contrasted parts. The keys play a secondary role in Ellende, though they have certain moments to shine during very short though inspired sections like in “Augenblick”, for example. Lukas likes to introduce some guitars with a more acoustic touch, as it happens in “Der Wege” or the excellent closing track “Atemzung”. The use of purely acoustic or, like this time, acousticesque electric guitar chords helps to reinforce the atmospheric and gloomy characteristics of Ellende’s music.

Ellende’s third instalment confirms the progression and quality of this Austrian project. 'Lebensnehmer' is an excellent work where the project reinforces its strengths and sounds more confident than ever. This album should help the band to increase its niche of fans, not only in the German speaking lands, but also in every country where people can appreciate this excellently done black metal. (Alain González Artola)

(Art of Propaganda - 2019)
Score: 85

https://ellende.bandcamp.com/album/lebensnehmer

domenica 30 marzo 2014

Ellende - S/t

#PER CHI AMA: Black/Shoegaze, Alcest, Agalloch
Il vento soffia timido tra le fronde degli alberi in un paesaggio al limite della desolazione. Solo poche montagne circondano il rarefatto panorama. Questo è quanto dipinto dagli austriaci Ellende nel loro omonimo lavoro che ne rappresenta anche il full lenght d'esordio. Album che si apre con la semi acustica "Wind" che delinea alla perfezione la proposta del duo di Graz: un post black dalle tinte autunnali. La opening track apre con un bell'arpeggio malinconico che va evolvendosi in una traccia nostalgica in cui la componente black ferale (urla lontane e una ritmica serrata in stile Austere) ha la meglio su quella più ambient, solo in pochissimi frangenti. Segue "Berge", e lo shoegaze a la Alcest si palesa nel sound dei nostri andando a cozzare con le partiture più rozze del black cascadiano. Musica decisamente da pelle d'oca, in grado di emozionare l'animo anche dei più tenebrosi black metallers. Lukas (responsabile di tutti gli strumenti) e Anne (alla viola e violino) sanno come prenderci per mano e condurci nel loro mondo in bianco e nero, in cui la serenità riesce a convivere con una straziante malinconia. Un paradosso si, ma è il sentimento che si percepisce dall'ascolto di questo album incredibile. Echi armonici dei Katatonia di 'Brave Murder Day' si avviluppano al folklore degli Agalloch, intrisi da quell'amore per l'acustica che invece hanno gli inglesi Falloch. Eccoli i riferimenti principali che si possono ritrovare nella matrice musicale degli Ellende, ovviamente rivisti con una certa personalità e diverse buone idee. 'Ellende' non è un album lunghissimo, quindi non vi stancherete certo di ascoltarlo: sei brani, la cui durata media si assesta sui 7 minuti, in cui anche voi vi innamorerete delle struggenti melodie disegnate dagli archi, e meravigliosa a tal proposito la strumentale "Aus Der Ferne Teil I". "Feuer" è una song un po' più canonica, che non spinge mai sull'acceleratore e che vive i suoi momenti più emozionanti, quando il sound viene congelato su ritmi rallentati che emanano un profondo senso di disagio, complici anche le arcigne vocals di Lukas. Lo spettro post rock/shoegaze di Neige e soci aleggia assai percettibile sui nostri, ma non confondete il plagio dall'ispirazione. In questo lavoro assai importante è la formazione classica dei due musicisti austriaci che viene profusa in tutte le tracce qui contenute, anche nella lenta e depressiva "Meer" ove su un ritmica mid-tempo, i violini ricamano splendide e tenue melodie che ammorbidiscono la proposta del combo. A chiudere anzi tempo la release, arriva la seconda parte di "Aus Der Ferne Teil II", song più rabbiosa in cui coesistono tutte le componenti umorali di 'Ellende', quella estrema, l'anima eterea post rock, la classica, e una più spirituale neo folk, per un finale che conferma le enormi potenzialità degli Ellende, a cui mi sento di suggerire l'impiego anche di qualche clean vocals a placare l'ardore selvaggio delle malefiche scream vocals. Grande debutto. (Francesco Scarci)

(Talheim Records - 2013)
Voto: 80

http://www.ellende.at/