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venerdì 24 maggio 2019

Oldd Wvrms - Codex Tenebris

#PER CHI AMA: Instrumental Sludge/Doom
Con una copertina che potrebbe evocare i polacchi Batushka e il loro esoteric black metal, ecco arrivare dal Belgio gli Oldd Wvrms, fieri incantatori di serpenti con uno sludge doom strumentale a dir poco malefico. 'Codex Tenebris' è il loro terzo lavoro ed include cinque lunghissime e claustrofobiche tracce, per ben 54 minuti di musica, non certo una passeggiata quando si tratta di musica senza una voce a guidarla. E allora caliamoci negli abissi con l'opener "Ténèbres" e i suoi oltre 10 min di suoni pesanti ed appestati, in un paio di occasioni anche eterei, ma sempre scanditi da una ritmica lenta e ipnotica, ove ahimè, mi duole dirlo, manca proprio una componente vocale che ne esalterebbe certamente il risultato finale. Niente da fare però, gustiamoci il disco cosi come viene, ascoltando la più abrasiva "A l'Or, Aux Ombres et Aux Abîmes", borderline tra black e doom, con intermezzi atmosferici di innegabile interesse ed una componente chitarristica che assai spesso sfocia nel post metal. Il disco è intrigante, non v'è ombra di dubbio, ma complice una durata importante dei brani e la conclamata assenza di un frontman dietro al microfono, rendono la digestione del disco davvero ostica se non accompagnata da un malox in compresse al bisogno. Il sound è lento, strisciante, angosciante; fortuna nostra arriva una song più carica di groove com'è "Misère & Corde" che nel suo riff portante ammicca agli Isis, prima di ingrossarsi maggiormente, dare un'accelerata alla ritmica per poi tornare a rallentare ed instillare successivamente stati di alterazione della psiche in un altro break dal forte sapore oscuro ma pur sempre melodico. Gli incubi indotti dal trio belga proseguono in "La Vallée des Tombes", una song più doom oriented rispetto alle altre che in questo caso mi ha evocato invece a livello ritmico, i primi vagiti di My Dying Bride e Anathema, con la sola differenza legata all'assenza di un growl profondissimo a declamare anche sole poche parole, capaci di dare ancor più potenza al disco. Dopo undici minuti, in cui la band si affaccia anche su lidi non propriamente death doom (ascoltatevi gli ultimi quattro minuti per capire), si arriva al gran finale ove ad attenderci rimane la sola "Fléau est son Àme" ed i suoi interminabili 15 minuti. La song ha un approccio vicino all'ambient e la sua crescita risulta assai diluita nel corso dei primi 600 secondi che vedono la band muoversi con cautela alla ricerca di uno strappo vincente, in un caustico finale che ci conduce fino al capolinea di questo 'Codex Tenebris', un disco affascinante quanto complicato da affrontare, se non con le dovute precauzioni, uno spassionato consiglio per evitare spiacevoli affanni. (Francesco Scarci)
(Cursed Monk Records - 2019)
Voto: 72

https://olddwvrms.bandcamp.com/album/codex-tenebris