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giovedì 5 settembre 2013

Forgotten Sunrise - Cretinism

#PER CHI AMA: Suoni sperimentali
Ogni volta avvicinarsi ad un album degli estoni Forgotten Sunrise e descriverne i suoi contenuti in modo corretto, si rivela un'impresa irta di pericoli. Lo aveva fatto in passato il mio compagno di ventura Rob, in occasione dello splendido “Ru:mipu:dus”, ci provo oggi io, con l'uscita del nuovo “Cretinism”. Un album di 15 pezzi per una durata totale che supera abbondantemente i 50 minuti. La proposta dei nostri, che aveva preso già largamente le distanze dal death metal prima e dal metal poi, ha definitivamente abbracciato la sfera della sperimentazione più avanguardistica, mantenendo inalterata però la forte componente elettronica che si palesa già dopo l'evocativa intro. L'inizio e il tema portante di “The Moments When God Was Wrong” infatti, se non fosse per le vocals di Anders Melts, potrebbero avvicinarsi alle prime produzioni dei Depeche Mode. Nei momenti in cui Anders canta, il sound è più vicino alla dark wave. Comunque sia, nulla è scontato nella musica dei nostri: le melodie e le ritmiche decisamente '80s, la tribalità affidata all'inizio di “Samewonder” cosi come pure la sua fluida dinamicità che sembra fuoriuscita da un videogame dell'Atari; poi ecco far capolino la voce femminile di Gerty Villo e delle harsh vocals che mi lasciano francamente stranito. Un po' nintendo style, con un pizzico di EBM, una spruzzata di industrial e quel mood neo folk e il gioco è fatto. Risultato: il delirio più puro. Un breve intermezzo mi riporta alla realtà, ma so che è solo un preludio alla follia che i nostri si preparano a spararmi nelle orecchie. Non mi sbagliavo di certo perché con “All Ctrl” (un tributo al tasto Control del Pc?) i nostri mi scaldano con eterei suoni infernali, vuoi per la soave voce di Gerty che si contrappone ai malvagi grugniti di Anders sopra un tappeto di percussioni che ho adorato e che mi ha evocato nella mente addirittura i Prodigy. Eletta mia song preferita. Ancora suoni inquietanti, direi marziali e “Sisters, Brothers & Other Hellborn Creatures” si fa notare per lo più per la sua forte aurea sulfurea. Un altro interludio prima di “Tankover Trinity”, oscura song dal ritmo disco dance, a cui fa seguito “...dots” che abbina electro music con gorgheggi death (affidati a Nuclear Holocausto Vengeance dei blackster finlandesi Beherit) e flebili cleaning vocals: song spettrale dal forte impatto emotivo. Terza pausa ed è il momento di “Numb-er Ate”, pezzo quasi trip-hop che introduce a “Our Oun”, altra song che abbina elementi psichedelici, electro e darkwave sotto l'egida della carismatica voce di Anders. “Niit” funge da ponte con la conclusiva tenebrosa e delirante “Bo:gie”. “Cretinism”, la cui etimologia deriva dal francese antico “Chretien”, rimanda alla storia dei cristiani eretici che si rifugiavano nelle valli dei Pirenei con scarsa presenza di iodio, e che avevano prole affetta da ipotiroidismo. Un tema contorto per un disco contorto, che rappresenta quanto stessi realmente aspettando dal comeback discografico dei Forgotten Sunrise. (Francesco Scarci)

domenica 22 gennaio 2012

Forgotten Sunrise - Ru:mipu:dus

#PER CHI AMA: Electro, Avantgarde, Death, Arcturus, Ulver
Con i Forgotten Sunrise pensavo mi sarei accostato ad una death metal band e in effetti è proprio in quel filone musicale che il gruppo estone si è fatto le ossa, pubblicando numerosi mcd durante l'intero corso degli anni '90. In “Ru:mipu:dus”, però, di death metal non vi è quasi più traccia e la nuova dimensione in cui il gruppo ha deciso di muoversi, non solo mette a dura prova qualsiasi tentativo di classificazione, ma lascia anche stupefatti per l'estrema disinvoltura dimostrata dai quattro musicisti nell'abbracciare svariati generi musicali e nel plasmarli in un insieme omogeneo di brani. Se di ibrido si può parlare, il termine va quindi inteso nella sua accezione positiva, vista anche la distanza che i Forgotten Sunrise mantengono da certe soluzioni pacchiane o da quelle scelte infelici in cui si è soliti incorrere quando diventano troppi gli ingredienti da mescolare assieme. Al contrario, le morbide venature darkwave, le eccentriche contaminazioni elettroniche e i retaggi vocali death metal diventano inebrianti flussi di emozioni, che si incontrano seguendo movenze sinuose ed eleganti. La flebile voce della cantante Tiiu Kiik conferisce inoltre un tono di cupo astrattismo all'intero lavoro, rendendo veramente speciali le note di brani visionari come ''Never(k)now” e “Vhatsoewer”. Personalmente, abituato come sono a grugniti di ogni sorta, non ho faticato ad apprezzare nemmeno il growling di Anders Melts, tuttavia, dovendo essere obiettivo, penso che quest'ultimo aspetto potrà costituire un ostacolo non indifferente per gli ascoltatori dai palati più fini. A loro mi rivolgo, invitando a non snobbare “Ru:mipu:dus” e a godere invece di canzoni giocose e bizzarre come “Surroundcosmos” o “Please Disco-nnect Me”, l'una illuminata da un irresistibile ritmo di pop latino, l'altra introdotta addirittura da una suoneria Nokia! Ottima anche “Thou-Sand-Men”, dove Anders si cimenta in un'interpretazione vocale molto vicina allo stile di Brendan Perry, dimostrando di esserne un emulo convincente e lasciando supporre un'influenza Dead Can Dance abbastanza marcata. Chiudo segnalandovi il video di “Never(k)now”, presente nel cd e disponibile pure sul sito della My Kingdom Music, dove potrete scaricarlo nella sua versione integrale. (Roberto Alba)

(My Kingdom Music)
Voto: 75