#PER CHI
AMA: Brutal Death, Necrophagist, Dying Fetus
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I lodigiani Warmblood si ispirano per questo loro secondo full-lenght al grande Lucio Fulci. Purtroppo questa premessa non mi farà piacere di più l'opera da loro proposta. Appena inserito il disco, come quasi sempre, da buon bassista, attendo ansiosamente di ascoltarmi le tracce di basso. Qua però non riesco a cogliere le frequenze. Dopo aver provato quattro diverse postazioni musicali rinuncio, e per sapere dove è stato registrato, noto nel booklet che è proprio il bassista a mancare. Leggermente colto dalla disperazione, tuttavia consapevole della mia sanità mentale ed uditiva, mi accingo allora alla completa scoperta dell'album. La mancanza di basse frequenze però non è l'unica cosa a colpirmi negativamente. In primis, la voce gutturale che in certi frangenti arriva ad un fastidioso pig squeal. Di notevole rilevanza di contro, le linee di chitarra. Più che sul death metal qua sarebbe più consono parlare di thrash, non solo come linee compositive, ma anche come brillantezza di suono e di tonalità. Un'altra grande sorpresa si ha quando il trio lombardo arriva a completare le proprie opere con melodie ed intermezzi neoclassici assolutamente fuori luogo, aggiungendo sapientemente in certe occasioni strumenti come violoncello o pianoforte. Di certo non aiuta una produzione secca in questa release già priva di profondità. Il vero intralcio di questo disco sono le strutture. Le ritmiche non cambiano, i riff tendono all'omogeneità, la batteria pesta ma senza grande risalto, nel prolungarsi anche nelle originali parti melodiche che perdono tutto il significato e freschezza. Purtroppo questa formula caotica finisce col rendere poche canzoni degne di un ascolto apprezzabile. Rimandati! (Kent)
(Punishment 18 Records)
Voto: 55
Voto: 55