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sabato 1 settembre 2012

Heretoir - Existenz

#PER CHI AMA: Black Shoegaze
A dimostrazione che lo shoegaze non è un movimento esclusivamente francese e che il depressive non è tipico dei paesi scandinavi, arrivano i tedeschi Heretoir che prendono due piccioni con una fava, proponendo un sound a metà strada tra i due generi sopra elencati. “Existenz” è l’album di debutto dei teutonici, che hanno poi visto rilasciare un album omonimo in coda a questo. Le cinque lunghe tracce di “Existenz” si aprono con la strumentale “Erwachen im Dunkel”, sei minuti abbondanti di riffs glaciali intrisi da un feeling malinconico di scuola “burzumiana”, che creano decisamente le basi per potersi lasciar investire da questo freddo vento proveniente da nord. “Ein Schrey in Die Nacht” apre invece come un pezzo punk con delle terrificanti screaming vocals ad accompagnare l’iper veloce ritmica, che trova, fortunatamente, un po’ di pace in qualche break centrale, in cui è solo un glaciale riff di chitarra a dominare, prima che tiepide tastiere di matrice shoegaze facciano la propria comparsa a stemperare tutta l’irruenza di quest’opera prima. Peccato solo per la vetriolica voce, che fatico enormemente a tollerare, perché priva di espressione. Un breve intermezzo acustico, “Verblasst”, mi prepara psicologicamente all’avvento di “Ausgeburt”, che vede in primo piano l’utilizzo dei piatti, prima che vocals spettrali aleggino sulla deprimente base chitarristica, che non può che spingere a disperati e inconsulti gesti che pongano fine alla nostra sconclusionata esistenza. Non è decisamente musica per grandi masse quella degli Heretoir, il rischio di farsi del male con pensieri autolesionisti, è estremamente elevato, soprattutto dopo aver ascoltato anche la conclusiva e quanto mai desolante traccia conclusiva, “Weltenwandler”, che nei suoi quasi dodici minuti, ci regala anche quattro minuti di silenzio, forse per contemplare il nulla o per decidere che fare di noi e della nostra vita, dopo aver ascoltato questa release. Fortunatamente le soavi note di pianoforte della ghost track mi restituiscono un briciolo di serenità e ottimismo per il futuro, poca roba però, perché il secondo lavoro degli Heretoir mi sta già aspettando… (Francesco Scarci)

(Pest Productions)
Voto: 65