#PER CHI AMA: Death/Thrash, Kalmah, Susperia |
Sono le tre di un pomeriggio insolitamente freddo per l’estate quando mi accorgo di essermi trasformato in un fottutissimo headbanger attempato. Non ci sono i Testament nelle mie cuffie, né il vecchio Mustaine inferocito o i brutali Morbid Angel. No. Stiamo parlando dei Baht, una band thrash-death (con qualche via di fuga prog) che infierisce piacevolmente sui sensi dell’apparato uditivo rievocando momenti di gioventù e schizofrenie latenti. Tradizione e innovazione per un album che si inserisce a pieno titolo in un genere che aveva bisogno, e mai come ora, di una spinta decisa verso la sperimentazione e la qualità tecnica. E allora, signore e signori, ecco presentarsi nella scena metal i Baht, con un lavoro memorabile che saprà certo farsi apprezzare sia dagli estimatori del death che dai sostenitori indefessi dei riffoni thrash. Maturità evoluta in tutte le tracce. Le novità si presentano in questo caso durante il lavoro songwriting e della creazione dei vari inserti armonici, una vera manna per le orecchie. Dimenticate l’uso esclusivo della batteria in fuga e delle chitarre compresse. I Baht strutturano ogni singola opera in modo ineccepibile, trasportando elementi alternati di scala in corde alte all’interno di ritmiche decisamente pesanti, e il risultato è magnifico. Vi troverete di fronte a entusiasmanti contrasti di alti e bassi (soprattutto negli assoli) nello stile dei Kalmah, o in quello di una band a me molto ma molto cara che considero innovatrice dal ‘thrash ragionato’ sotto tutti i punti di vista, i Susperia. Maestose anche le ballate che troverete più o meno al termine di ogni singola traccia. Innesti di sound progressive vengono qua e là accennati; mi chiedo se non sia questa la strada che la band turca vuole percorrere nel prossimo futuro. Non farebbe affatto male una ventata di aria fresca in un panorama stagnante, dove il dominio assoluto, chissà perché, proviene nel 90% dei casi da gruppi di nazionalità statunitense. Quindi questo è quanto: guardate a “Bilinçten Derine” come ad un prezioso regalo in un mercato che in questi tempi vomita prodotti noiosi e ripetitivi. Mi stupisco di come ancora il loro nome non sia associato ad altri grandi del genere. Se mi chiedessero che cos’è il metal, i Baht sarebbero una di quelle band che consiglierei subito ai neofiti. C’è tutto quello che serve qui dentro. Anche di più. (Damiano Benato)
(Self)
Voto: 85
Voto: 85