#PER CHI AMA: Alternative Rock |
Ventennalmente in sospeso nell'iperuranio del vorrei(essereunmusicista)-ma-non-posso (perchénon-hounbricioloditalento), il reverendo Manzotin Manson continua a fluttuare lì attorno come un fantasma abitudinario, tra un Alicecoooperino poltergeist shock rock ("Tatooeed in Reverse" significherebbe non avere rimorsi, nelle fumose parole di Manzotin medesimo), ditonelculosi doppelganger old-school cyberpanchettini (la discreta "Saturnalia"), fatue evanescenze new wave ("Blood Honey") barra David Bowie ("Heaven Upside Down") e, per tutto il resto del disco, un ectoplasmatico consesso glam oltretombale stile Nine Inch Dolls ("Say10" è senz'altro un titolo carino) cantato con la timbrica e la perizia di uno che ha appena finito di vomitarsi sulle scarpe. Il satanismo dei testi ha lo spessore di un monologo di Bargnocla e gli insistenti autobiografismi sono persino peggio (l'importanza del ruolo dell'artista: "I write songs to fight and to fuck", "Je$u$ Cri$i$"; la complessità matematica del cosmo: "One, two, three, four, five, six, seven, eight, nine, ten / revelations come in twelve", "Revelation #12"). "Threats of Romance" macina improvvidamente i riff di "Gypsy" (Uriah Heep) e "Whole Lotta Love" (dei Led Zeppelin). È l'unico motivo per cui varrebbe la pena ascoltarsela. (Alberto Calorosi)
(Loma Vista - 2017)
Voto: 50
http://www.marilynmanson.com/
Voto: 50
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