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giovedì 18 febbraio 2021

Blurr Thrower - Les Voûtes

#PER CHI AMA: Cascadian Black
Trittico di uscite davvero interessanti in questo primo scorcio di 2021 in casa Les Acteurs de L’Ombre Productions. Partiamo la nostra analisi dai parigini Blurr Thrower e dal debut su lunga distanza, 'Les Voûtes', dopo l'EP uscito nel 2018. Come spesso accade in casa LADLO, ci troviamo al cospetto di una one-man-band votata ad un black primigenio, nervoso, a tratti schizoide. Queste le prime sensazioni dopo esser stato investito dalla furia necrotizzante di "Cachot", la traccia d'apertura di questo lavoro, che per oltre dodici minuti frusta, percuote, scudiscia, flagella con sferzate ritmiche sparate a tutta velocità, con un sound che sale sulla pelle, e poi ci va pure sotto con maestria e malvagità. Il black dei Blurr Thrower è senza ombra di dubbio malefico, guardando ad influenze statunitensi per ciò che concerne l'approccio cascadiano, e penso in primis agli Ash Borer e ai Wolves in the Throne Room. Fortunatamente, non è tutta una tirata da fare in totale assenza d'ossigeno, altrimenti mi sarei visto morto già verso il terzo minuto. Il misterioso mastermind che si cela dietro a questo monicker ci concede infatti una lunga pausa ambient a metà brano, prima di tornare alla fustigazione ritmica, alle percosse e alle scudisciate citate in apertura. L'urticante voce e le rasoiate chitarristiche completano un quadro che avevamo già avuto modo di osservare e apprezzare nel precedente 'Les Avatars du Vibe'. Con la seconda "Germes Vermeils", song che vede la partecipazione dietro al microfono di Gaetan Juif (Baume, Cepheide, Scaphandre giusto per citarne alcuni), il fluido musicale si fa ancor più venefico per quanto un intro quasi post rock, mi avesse fuorviato un pochino. Ma la traccia, nel suo tempestoso manifestarsi, si rivela ben più melodica dell'opener, anche perchè dotata di una vena più tormentata e malinconica, con una batteria che più tonante non si può e in sottofondo uno strano bagliore elettronico a ingannare i sensi e affliggere l'anima. Il lungo finale dronico è la ciliegina sulla torta ma anche preludio della terza "Fanes", che si muove su simili coordinate stilistiche in quello che sembra essere un incubo ad occhi aperti, di cui "Fanes" ne è appunto colonna sonora. Quarto e ultimo pezzo affidato ai dodici minuti di "Amnios", con il drumming ipnotico e militaresco, scuola Altar of Plagues, in apertura a prendersi la scena, prima di una nuova tempesta ritmica che si abbatte furiosa sulle nostre teste, martoriandoci a dovere per lunghi tratti e lasciandoci alla fine agonizzanti in un ultimo frangente atmosferico. Ottimo comeback discografico questo 'Les Voûtes' per l'act francese, che vede fare un balzello in avanti rispetto al debutto, ma che necessita tuttavia ancora una limatura nell'intento di acquisire una personalità ben più definita. La strada intrapresa è comunque quella giusta. Penetranti. (Francesco Scarci)

(LADLO Productions - 2021)
Voto: 74

https://ladlo.bandcamp.com/album/les-vo-tes