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#PER CHI AMA: Post Black, Agalloch, Wolves in the Throne Room |
Che sorpresa, anche in Italia esistono le one man band, e soprattutto sembra abbiano più classe di quelle nordiche o di quelle a stelle e strisce, fatte di chitarre ronzanti e screaming disperati. Signori, vi presento i Chiral, ove dietro in realtà si cela Teo Chiral, che dal 2013 porta avanti questo progetto ambizioso di black metal dalle forti tinte folk. Lo si evince dalla opening track di 'Night Sky', "My Temple of Isolation", in cui la comparsa di un certo armamentario strumentistico tipicamente folklorico, incrementa il mio interesse nei confronti della band emiliana di quest'oggi. E se la matrice sonora su cui poi poggiano questi strumenti è un qualcosa che si avvicina a quella proposta dagli Agalloch, potete ben capire il mio entusiasmo nei confronti di questa neo realtà italiana. Certo, come sempre non è tutto oro quel che luccica, ma qui stiamo parlando di un bell'argento placato d'oro. Interessanti infatti i cambi di tempo, l'alternanza tra atmosfere bucoliche e sfuriate black, o la voce stessa di Teo, mai esasperata nel suo palesarsi. Ciò che non sono riuscito proprio a farmi piacere invece il suono troppo plasticoso della batteria, che forse costituisce il vero limite strumentale dei Chiral. Poi devo ammettere che ascoltare la prima traccia è un po' come immergersi nella magia sonica di 'The Mantle', dando quell'impressione di respirare a pieni polmoni l'aria della campagna, stando tranquillamente adagiati sull'erba e scrutando con il naso all'insù il cielo stellato. Dieci minuti di melodie sognanti spezzate dalla furia sovversiva di "Nightside I: Everblack Fields", brano della durata di oltre diciotto minuti, in cui comunque sapranno tornare quegli aromi e quelle essenze nell'aria che hanno reso speciale la prima traccia. Dopo pochi minuti infatti, il riffing selvaggio si tramuta in suoni ambient, in cui il retaggio black dei Chiral rimane solo in sottofondo con delle inquietanti vocals lontane. Per il resto, c'è solo la possibilità di rilassarsi, godendo delle melodie che fuoriescono dagli strumenti del mastermind piacentino. Ovviamente, tutto ha una fine e ben presto l'incantesimo verrà interrotto da nuove sferzate post black e da un nuovo ciclo che ricomincia con frammenti acustici ed intermezzi onirici fino alla terza "Nightside II: Sky Wonder". Qui le armoniose melodie dei Chiral proseguono indisturbate con arpeggi di chitarra avvolti in un'aura sognante, quasi eterea, con addirittura il suono di campane in lontananza a rendere più evocativa la proposta del factotum di Piacenza. Sullo sfondo si stagliano però nubi minacciose che irrompono con brevi sfuriate black, come se si trattasse di un temporale estivo che per una manciata di minuti interrompe la tranquillità di una bella giornata, ma che in realtà ha il merito di amplificare i profumi stagionali. Allo stesso modo fa Chiral con l'inserto di quelle rare galoppate di matrice estrema che rendono il successivo pigolare degli uccellini ancor più magico. Una pausa interamente acustica ci accompagna a "Beneath the Snow and the Fallen Leaves", l'ultima song (dei Chiral) di questo interessante 'Night Sky' che vede la band continuare tra atmosfere soffuse e lunghe ed evocative fughe strumentali dal forte sapore cascadiano. Da rivedere magari l'utilizzo un po' troppo elementare delle keys, ma questa è ovviamente la mia personale opinione. Scrivevo ultima song ma non difatto tale, perchè altre due cover rimangono in attesa di giudizio: "Vestige", della one man band olandese Algos, pezzo non proprio memorabile, non fosse altro per la sua squisita parte acustica. A chiudere il disco ci pensa la cover interamente acustica di "Night Spirit" dei Lustre, forse l'influenza più marcata nel sound dei Chiral. In definitiva, 'Night Sky' è un bel viatico per vedere la band piacentina crescere nel panorama del post black cascadiano, alla luce di un netto miglioramento a livello di songwriting, dopo le escursioni meno raffinate dei precedenti lavori. Applicando ulteriori migliorie, mi aspetto grandissime cose dai Chiral già a partire dal prossimo lavoro, che a questo punto attendo con grande ansia. (Francesco Scarci)