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#PER CHI AMA: Stoner Rock |
Siamo in ritardo di qualche mese nella recensione dell'album di debutto, via Overdub Recordings, dei Gravenia, band romana dedita a uno stoner rock virato a una certa emozionalità di fondo, molto accentuata e tipica di alcune famose band della scena indipendente italica. Forse perché i Gravenia usano la lingua madre e una certa ricorrenza alla licenza poetica per esprimersi, (non certo tipica del genere che è di solito associato al grasso delle motociclette o ai tubi di scarico delle auto anni '70, ufo, horror b movie etc.) e uno stile adottato per le parti vocali, atipico per questo tipo di rock, che subito balzano alla mente i Verdena, quelli più suggestivi, appunto quelli che sapevano trasmetterti qualcosa. Ora, se prendiamo l'effetto emotivo de 'Il Suicidio dei Samurai', e lo accostiamo a un suono pesante, desertico, non necessariamente di matrice americana, mi rendo conto con mia grande sorpresa e felicità, che questo debutto è molto vicino al sound di dischi usciti nella prima ora, album che hanno segnato la prima ondata dello stoner rock europeo, come l'omonimo irraggiungibile degli olandesi 35007 e il suono della polvere stellare degli australiani, e poco conosciuti, Wrench ('Oscillator Blues'). Il gioco sonoro dei Gravenia è fatto, ed è molto coinvolgente. Canonici nella costruzione sonora, i nostri hanno saputo costruire comunque un album omogeneo che, seppur attingendo e rimanendo confinati nel recinto del genere in questione, osano dare quel tocco di originalità in più, basandosi sulla volontà di voler comunicare attraverso la loro musica. Questo crea inequivocabilmente la differenza che li vede in vantaggio verso altre stoner band che si limitano invece a imitare pedissequamente. "Belve", "Vetro", "Serpenti", "Orbita", sono brani perfetti dal suono pesante e cosmico, ben equilibrato e compatto, che per essere così grosso e ruvido, accostato a questo modo di cantare, risulta per certi aspetti anche raffinato, artisticamente attraente ed evoluto, emotivamente intrigante, perfettamente a suo agio nel cosmo più oscuro. Un disco, peraltro dotato di un'ottima produzione, che forse, a torto, verrà sottovalutato, solo perché il cantato in lingua italiana non ha il fascino della lingua d'Albione. Eppure, musicalmente si tratta di un disco di tutto rispetto, integrato a dovere nello stoner rock, ed emancipato a dovere, per la musica indie nazionale. Un disco intelligente, dinamico e per molti aspetti psichedelici anche riflessivo. Ascolto consigliatissimo. (Bob Stoner)
(Overdub Recordings - 2024)
Voto: 82
https://www.facebook.com/graveniaband/
Voto: 82
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