#PER CHI AMA: Post Hardcore, Post Metal, Sludge |
Non conosco i Dustbloom, ma sicuramente conosco bene gli Huldra, che ho avuto modo di recensire su queste stesse pagine, in occasione del loro primo lavoro. Ed ora, quello che mi ritrovo fra le mani è uno split cd in compagnia dei Dustbloom, con i quali si dividono tre tracce a testa e una addirittura scritta insieme. Ma andiamo pure con ordine, iniziando con l’analizzare il genere proposto dai Dustbloom, che aprono con le prime tre song; forse a causa dell'impostazione vocale del cantante, ho immediatamente l’impressione di sentire una sorta di Placebo/The Mars Volta, in versione hardcore. I suoni ammiccano decisamente a qualcosa di commerciale anche se in certi frangenti di “High Art”, è un po’ il caos a prevalere. L’esito comunque è abbastanza soddisfacente, sicuramente non di facile digestione per il sottoscritto. Con “Translucent Winker”, cerco maggiori conferme, che puntualmente non arrivano, perché fatico ad individuare in modo preciso, affibbiando un’etichetta per intenderci, la proposta dei nostri. Potrei sicuramente cavarmela con post hardcore, viste le vocals screamo e le ritmiche nervose dei nostri, ma sicuramente potrebbe essere riduttivo, visto l’intermezzo schizoide, fusione di più stili, che i nostri piazzano nel mezzo del brano e che ne fanno salire enormemente le “azioni” e la mi attenzione. Ci riprovo con “Paradise (is a Sleveless Straightjacket)”, ma i nostri mischiano ancora le carte, suggerendomi a questo punto di tenerli costantemente monitorati, in quanto la proposta si conferma decisamente intrigante. La palla passa agli Huldra, band statunitense che già nutre di tutto il mio rispetto ed interesse, che nei suoi 17 minuti a disposizione, ci offre “An Apparition”, un affascinante brano che continua a mostrare l’amore della band americana per i maestri del post, Neurosis e Isis su tutti, ed io non posso far altro che applaudire di fronte a tale proposta. Il sound degli Huldra prosegue sulla stessa linea del precedente lavoro, alternando frangenti esplosivi ad altri più ragionati, notturni ed introspettivi. “Dusk Hymn” funge da ponte di collegamento tra la prima e la terza traccia, “Nocturnal Wings” che apre come sempre in modo cauto, lento, con sognanti tocchi di pianoforte, in grado di regalarmi ammalianti suggestioni oniriche, prima che si scaldino i motori e i nostri attacchino con la consueta ritmica distorta (dove in sottofondo si sentono anche delle timide ma stralunate tastiere) e le roboanti growling vocals. Chiude lo split “There aren’t People to Unsee and Things to Undo”, song che nasce dalla collaborazione a quattro mani di Dustbloom e Huldra, che vede il vocalist dei primi prendere l’iniziativa e stagliarsi su una psichedelica base acustica. A metà brano, ecco irrompere la pesantezza delle chitarre e il ruggito degli Huldra affiancarsi allo screamo dei Dustbloom, prima di abbandonarsi alle dolci note conclusive che chiudono questo interessantissimo split cd, che mi ha dato modo di conoscere un’altra band proveniente dal panorama post-hardcore e trovare nuove conferme invece dagli amici degli Huldra. Monitoriamoli insieme. (Francesco Scarci)
(Self)
Voto: 75
Voto: 75