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lunedì 22 maggio 2023

Ashinoa - L'Or​é​e

#PER CHI AMA: Psych/Kraut Rock strumentale
Non ho ben capito la reale data di uscita di questa release dei francesi Ashinoa. Il sito bandcamp riporta infatti marzo 2022 come release date, mentre il flyer informativo in mio possesso, recita Maggio 2023. Mah, fatto sta che il quartetto di Lione ha rilasciato questo vinile per la Fuzz Club Records, cercando di coniugare le molteplici anime della band nei 12 brani inclusi in questo 'L'Orée', un disco fatto di suoni cinematico-elettronici, che mi ha fatto immediatamente balzare nella testa gli inglesi Archive (ascoltatevi l'iniziale "Vermillion" con quella sua chitarra southern per dirmi se anche voi non avete avuto la medesima sensazione). A differenza dei più blasonati colleghi di oltremanica però, i quattro galletti ci sorprendono con un approccio strumentale, ma quella valanga di campionamenti che si possono ascoltare lungo questo minimalistico percorso post industriale, suppliscono alla grande la malefica assenza di un vocalist. E cosi, si rivela meraviglioso farsi inglobare dalle sperimentazioni psych/kraut rock/trip hop dei nostri, manco ci trovassimo di fronte ad una versione strumentale dei Portishead fatti di acidi che decidono di lanciarsi in ritualistiche porzioni di "massive attackiana" memoria ("Koalibi"). Ci sono anche sonorità più fredde o tribali ("Space Cow", "Fuel of Sweet" e l'etnica "Disguised in Orbit"), spoken words interlocutorie ("Falling Forever"). Ma nelle note di questo lavoro, troverete ben altro: dall'elettronica orchestral-jazzistica della roboante (splendide le distorsioni chitarristiche a tal proposito) e psicotica "Feu de Joie", alla più cibernetico-pachidermica (per quei suoi suoni vicini al barrito di un elefante) "Yzmenet", che vi permetterano di apprezzare ulteriormente le alterazioni visionarie di questi pazzi Ashinoa, di cui non posso far altro che incentivarne l'ascolto. Esploratori coraggiosi. (Francesco Scarci)

(Fuzz Club Records - 2022)
Voto: 75

https://ashinoa.bandcamp.com/album/lor-e

mercoledì 17 maggio 2023

Necromass - Bhoma

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Metal
Secondo EP per i fiorentini Necromass che con questo lavoro approdarono alla Miscarriage Records di Genova (inizialmente chiamata Holocaust Records). 'Bhoma' rappresenta la svolta black metal della band, dopo un promo ('Connected Body Pentagram') ed un primo 7” ('His Eyes') ancora con influenze tipicamente death metal. 'Bhoma' si distingue dagli standard dell’epoca per una buona parte grafica ed una registrazione tagliente e agressiva, perfetta per uno stile come il loro. Sul vinile troviamo due brani (“Mysteria Mystica Zothyriana 666” e “Sodomatic Tallow Doll”), più intro e outro, che finiranno poi anche nel debut album uscito ad un anno di distanza su Unisound Records. Beh, che dire, brani ben suonati e con un feeling malsano e malato, e l’immagine della band che già li mostrava con borchie, chiodi e catene, l’età nera stava per cominciare. Un sette pollici di culto da avere in maniera assoluta.

(Miscarriage Records/Self - 1994/2018)
Voto: 75

https://necromass.bandcamp.com/album/bhoma

O.D.O. - Blinded By Hate

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Thrash Metal
Buon thrash metal per questa band veronese chiamata O.D.O. (Odio, Distruzione, Orrore). Incazzati, sporchi di quel sound che fa rimpiangere gli anni ’80. Buoni gli arrangiamenti che però lasciano trapelare il “marcio” insito in questo genere senza affidarsi a frivolezze tecniche che per i nostri sarebbero probabilmente fuorvianti. Una ritmica precisa ed un basso ben pompato, il tutto sostenuto da una batteria semplice ma efficace. Ecco gli ingredienti chiave di questo 'Blinded By Hate' a cui aggiungere una voce anch’essa abbastanza cattiva e originale, anche se un po’ di “screaming” in più non le avrebbe fatto male. I quattro pezzi qui contenuti sono mid-tempos, sostenuti e ben arrangiati che mostrano la fantasia di cui gli O.D.O. sono dotati, e di cui segnalerei il pregevole assolo nella seconda traccia, la title track. Poteva essere un buon biglietto da visita per questi ragazzi, peccato solo che dopo questo demo si siano sciolti.

martedì 16 maggio 2023

Cannibal Corpse - Kill

#FOR FANS OF: Brutal Death
Ferocious and unrelenting this is a MONUMENT of death metal and a boon to Cannibal Corpse's discography. Even though this is 15+ years old, it's still popular among my death metal choices when feeling I need brutal. The guitars are chunky and thick, just what the meat holder's in their cast iron brains in belting out amazing/metamorphosis style metal. I was surprised it took a while before I noticed more/less of this. So here now is it's justice! It's hit-or-miss when it comes to Corpse but they've managed to put out some good LP's following this one. Pat O'Brien is no longer with the band, but I still think they're making monstrous material.

Here, Corpsegrinder shows us again the diversity in his vocals from guttural to screaming. It was amazing his story in metal history. He was the guy who didn't want to do work in classes just sing in a band. Well, he found it and they found him a good replacement for Chris Barnes. Barnes should be edging retirement after some poor Six Feet Under releases while Corpsegrinder continues to belt it out! He does so quite unbelievably. And Corpse still has a long life left enter Eric Rutan on rhythm/lead guitars. Though the new one doesn't pack as much of a punch than this one does. Hard to surpass this release!

The production quality is quite good and that being said the music is justified in the guitars enter everything else. I must be a guitar player but it's not what I notice everything in a recording. The music on here is just devastating! They put together a lot of quality riffs that at times are hard to grasp probably because they're in B-flat tuning. I surmount that both guitarists Rob and Pat worked equally on designing sick riffs to this release. The good thing about this is that everything fit together nicely to some brutal death metal! Everything seemed to be great here and they as a band work well together plus I'm sure it's a big loss to lose Pat.

I bought this a while ago, just thought I'd write about it now since it's still getting air-time in my stereo. They don't seem to disappoint here, my favorite things about this one are the guitars and vocals. Their latest 'Violence Unimagined' is tight too but not as thick as the chunky guitar is here. Nor are the leads as good. This is one of my favorite Corpse releases aside from the early stuff ('Butchered At Birth' & 'Tomb of the Mutilated'). I'd have to say that 'Torture' and 'A Skeletal Domain' are my favorites as well. 'Kill' is among the many fine releases from and unrelenting and brutal group CANNIBAL CORPSE is! Check this out! (Death8699)


(Metal Blade Records/Daymare Recordings - 2006/2021)
Score: 80

https://www.facebook.com/cannibalcorpse

domenica 14 maggio 2023

Unohdus - Niin Turhaan T​ä​hdet Valaisivat Meitä

#PER CHI AMA: Depressive Black
Si tratta di un demo di soli due pezzi rilasciato peraltro in cassetta, questo 'Niin Turhaan T​ä​hdet Valaisivat Meitä' dei finlandesi Unohdus (che subodoro essere una one-man-band), di cui comunque poco o nulla ho trovato in rete. Fatto sta che mi limiterò a commentare la potenza espressiva di "Niin Turhaan T​ä​hdet Valaisivat Meitä" e della successiva "Pohjantuuli", per 10 minuti scarsi di musica che comunque sapranno, a modo loro conquistarvi, con non indifferenti doti persuasive. E penso a tal proposito, a quel violino saturnino che a metà della title track indugiare, con fare evocativamente deprimente, in uno squarcio di sublime malinconia post rock, per poi rituffarsi in un black metal intessuto di una fortissima matrice depressive. La linea black melodica permea anche la seconda song, dove le spettrali grim vocals del frontman si stagliano sulla ritmica mai troppo tirata dei nostri. Peccato lo strumento ad arco non ci delizi ancora con i suoi umori, avrebbe reso quest'opera prima degli Unohdus, semplicemente una piccola gemma incastonata in un mondo in totale stallo. (Francesco Scarci)

KHA! - Ghoulish Sex Tape

#PER CHI AMA: Noise/Post Punk
La cosa che più mi ossessiona, in senso negativo di questo primo full length della band meneghina, è il trattamento riservato, leggermente irrispettoso a mio avviso, verso la splendida voce del frontman. Fui infatti ammaliato dalla forza espressiva della voce di Davide Bosetti nell'EP di debutto di tre anni fa, che si accaparrava le grazie spettrali di band come Indisciplined Lucy e Pavlov's Dog, raggiungendone le tonalità e le particolarità acustiche, inserendole in un contesto lontano anni luce dalle suddette band prog rock, per non parlare poi del lavoro di produzione al Mob Sound Studio di Milano, veramente da applausi. Il nuovo lavoro, intitolato 'Ghoulish Sex Tape', pur essendo un gran bel disco, vede la produzione dei Cabot Cove Studio di Bologna spostare il tiro più verso il suono, abbassando (e penalizzando) l'importante performance vocale. Il trio milanese è ancora orientato verso un noise rock, carismatico ed esplosivo, nipote di quello che fu un capolavoro della scena sotterranea italiana, ovvero, '10000 Doses of Love', di un gruppo ancora poco osannato per i loro meriti, quali erano gli One Dimensional Man. Il risultato qui è buono, di qualità, ma diverso dal debutto. Il suono è meno indie noise e in molte sue parti si sposta verso ambienti post punk anni ottanta, che associati ai particolari riverberi della voce, a volte ricordano vecchie cose dei Public Image Ltd.: "My Only Love" ricorda a tal proposito il sound di "Religion II" dei P.I.L o "Sex Gang Children", in chiave meno dark e più alternative. Musicalmente, i nostri hanno evoluto il loro stile che di per sé era già originale, rendendolo più coerente e fantasioso, come l'inserto jazz di "Travelers", ma rimanendo sempre sul filo del rasoio, in fatto di orecchiabilità e rumorosità, cosa che li rende sempre assai apprezzabili. Una ritmica pulsante sostiene a dovere un chitarrismo schizofrenico, tagliente ma molto bello da sentire, urticante, sonico, spesso dissonante ma mai esagerato o fuori contesto. Stravagante pensare che il trio lombardo è una band di noise rock piacevolissima all'ascolto dove difficilmente la noia si sposa con la loro nuova opera. Ritorno a dire solo ahimè che la produzione ha optato per il primo piano della chitarra di Bosetti e degli altri strumenti, tralasciando il posto di prima ballerina della sua voce, ma questo è solo il mio gusto personale, e magari, chi ascolterà questo loro nuovo lavoro, rimarrà sicuramente affascinato dalle loro teorie rumorose e stralunate, e questa nuova verve post punk (rimodernata e attualizzata), un po' alla Teenage Jesus and the Jerks delle radici, rispolverata nella quasi totalità dei brani. Siamo al cospetto di una voce intrigante e originale, di fronte ad un trio che riesce a comporre e suonare ottima musica (quanto è bella "Breadcrumbs"!!!), inquieta e rumorosa, uno spiraglio di luce nelle tenebre profonde del panorama nazionale, per cui l'ascolto è assolutamente consigliato. (Bob Stoner)

Limbonic Art - The Ultimate Death Worship

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Death
Decisamente sorprendente questo lavoro del feroce duo scandinavo dei Limbonic Art. Sorprendente sia per chi, come me, non conosce a fondo questa ormai storica realtà black metal, sia per chiunque risulti essere un suo appassionato seguace da tempo. 'The Ultimate Death Worship' si rivela infatti come un concentrato di aggressività non indifferente: chi, non conoscendoli, si aspettava un prodotto assai raffinato e ricco di orchestrazioni enfatiche, troverà la stessa enfasi del passato tradotta in un sound decisamente più spostato verso le sonorità meno "delicate" della musica estrema. Questo lo si evince in particolar modo dal lavoro di chitarra, per nulla banale e a tratti assai articolato se proporzionato al genere proposto, sorretto da una produzione che conferisce alle sei corde stesse un suono marcatamente più corposo rispetto al passato, decisamente più vicino ad un suono tipicamente death metal che black. Le vocals risultano essere, come prevedibile, incredibilmente incisive ed oscure, ponendo però un importante elemento di novità in campo black: se si presta un po' di attenzione è possibile comprendere i testi (soprattutto nella prima traccia)! Questo a dimostrazione del fatto che i nostri sono stati particolarmente attenti nell'equilibrare l'uso dei diversi strumenti, al fine di ottenere un prodotto sì aggressivo, ma al contempo vario e in grado di far apprezzare all'ascoltatore tutte le sue raffinate e nascoste dinamiche. Compatto, violento, melodico: 'The Ultimate Death Worship' si presta ad essere un ascolto gradito a chi ama l'estremismo sonoro concepito nella sua più vasta accezione e nella sua più intimistica raffinatezza.

(Nocturnal Art Productions/Hammerheart Records – 2002/2019)
Voto: 74

https://limbonicart.bandcamp.com/album/the-ultimate-death-worship

Lustre - Reverence

#FOR FANS OF: Ambient Black
The Swedish one-man project Lustre has become, since its inception, a primordial reference when we speak about atmospheric black metal. Henrik Sunding, better known as Nachtzeit, is undoubtedly a fanatic of black metal, particularly of the most atmospheric oriented one. He has been involved in several projects, each one having its own character, although the devotion to this genre is out of any discussion. I strongly recommend you to check out Ered Wethrin and Nachtzeit, which are my favourite ones. 
 
Going back to Lustre, the particular vision of Henrik for this project was quite clear since the debut album 'Night Spirit' that was released in 2009. Lustre’s music is trance inducing ambient black metal, strongly influenced by classic projects like Burzum, which obviously is a pivotal influence in the genre when we speak about introducing ambience into the black metal scene. What Lustre does is to create quite simple and repetitive structures. Don’t loose your time trying to find complex riffs or tempo changes, this is all about hypnotic sonic creations which transport you out of this reality. And this is what makes Lustre so special. Repetitiveness and simplicity can always be problem, and many would consider that this music lacks of interest after listening to a couple of songs. But somehow, Nachtzeit achieves the unquestionable merit of keeping releasing songs that captivate you, and this is something admirable.

So, after these years and a good amount of albums and EPs, Lustre continues to be quite active and its last offering is the EP entitled 'Reverence', which consists of one song with the same name. Those who don´t like this project won’t find any reason to like it now, but many others, and I include myself in this latest group, can enjoy this new release a lot. Although Lustre’s music hasn’t changed a lot since its creation, it is also unquestionable that Nachtzeit has perfected the formula during the project’s existence. 'Reverence', being a long song, gives a greater room to introduce little tweaks and more arrangements which make the track a great musical experience. Vocally, this song shows a more varied approach. The voices are classic black metal shrieks, but their tone and strength vary through the song, with moments where they sound louder and more intense, as it happens in the mid-second half of the song, in contrast to the initial part. About the arrangements, the simple yet beautiful keys play their usual major role leading the song, but we can also find some tiny touches here and there, especially in the background which enrich the composition. The electronic interlude in the middle of the composition is a nice one, and I find it quite interesting. As you can imagine, they are tiny adds or changes as the music needs to be trance inducing and nothing can distract you from this purpose. But this effort is very welcome for me, as a composition always needs to sound a bit fresh, regardless off its innovative nature of lack of it.

All in all, the new 'Reverence' is a quite inspired one. Lustre has managed to compose a long track which has everything we know and like from this project. The hypnotic atmosphere and marvellous melodies are there, recognizable but still being capable of absorbing our attention and getting our love, and because of this, Lustre is a so unique project. (Alain González Artola)

(Nordvis Produktion - 2023)
Score: 82