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Visualizzazione post con etichetta Hammerheart Records. Mostra tutti i post
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venerdì 6 dicembre 2024

Impious - The Killer

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine

#PER CHI AMA: Death/Thrash
Death/thrash, sulla scia di The Crown, Centinex, The Haunted. Dopo l’intro di rito, si parte - bene - con "Burn the Cross" (e complimenti per l’originalità del titolo), veloce come una palla di cannone e altrettanto distruttiva. L’album in seguito si discosta da queste premesse. Il chitarrista, Valle Adzic, è l’autore di tutte le musiche e dei testi. Che egli sia il “motore” della band (un quintetto, per la cronaca) lo si desume anche dal rilievo e dalla cura riservata agli assoli chitarristici, che rappresentano effettivamente l’aspetto più interessante delle canzoni. Alcune delle quali fortunatamente si fanno anche apprezzare: oltre all’opener, segnalerei "Caught in Flesh", "The Deathsquad" e "The Hitman". Altre decisamente meno, per la semplice ragione che non dicono nulla di nuovo e sono pure prolisse. Fermo restando che a decidere della qualità di un album sono i contenuti e non il lay-out, va detto che 'The Killer' è peraltro penalizzato da una copertina davvero brutta. Strano che la Hammerheart non se ne sia avveduta.
 
(Hammerheart Records - 2002)
Voto: 65
 

lunedì 18 novembre 2024

Internecine - The Book Of Lambs

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Death Metal
Le musiche e i testi di questo album sono stati scritti interamente da Jarad Anderson (R.I.P. che fu in passato attivo con i Morbid Angel e gli Hate Eternal), mentre le parti di batteria sono state affidate a Tony Laureano (Angelcorpse, Nile) ad eccezione di due brani suonati da Derek Roddy (ex di Hate Eternal e Malevolent Creation). L’album è stato prodotto da Erik Rutan (ex Morbid Angel, e ora negli Hate Eternal e Cannibal Corpse) che ha peraltro suonato tutti gli assoli di chitarra. È chiaro quindi che un disco del genere non possa essere altro che feroce death metal di stampo americano, dai ritmi generalmente molto tirati e dalle linee di chitarra estremamente varie, in continuo movimento. Poco più di mezz’ora di death metal assolutamente coinvolgente, ottimamente suonato e registrato. Un disco che ha deliziato e potrebbe ancora deliziare tutti gli amanti della musica estrema e della perfezione tecnica. Per chiarimenti riguardo il concept lirico vi cito lo stesso Jarad: “this record is dedicated to the time of the destruction, I anxiously await the day of cleansing of this disgusting earth which the masses have created, for I am one, for I am war!!!”. Fate voi.

(Hammerheart Records - 2002)
Voto: 75

https://www.metal-archives.com/bands/Internecine/898

giovedì 29 agosto 2024

Divercia - Modus Operandi

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine    
#PER CHI AMA: Melo Death
La Finlandia è da sempre una fucina di gruppi dotati di talento. Vogliamo citarne alcuni? Finntroll, Amorphis, Lost in Tears e Throes Of Dawn. A cui avremmo potuto aggiungere anche il sestetto dei Divercia (ex Lost In Twilight), se non si fossero sciolti prematuramente. Benissimo fece la Hammerheart a produrre 'Modus Operandi'. Album come questo, pur senza far gridare al miracolo, restituiscono fiducia nelle capacità di rigenerazione del metal. La via percorsa dalla band non è quella della sperimentazione, ed è plausibile ritenere che non rientrasse fra gli scopi dei Divercia quello di essere degli innovatori. Rimane il fatto che la buona musica, anche se non è innovativa, è pur sempre piacevole da ascoltare. E i nostri finlandesi riuscirono effettivamente a disegnare delle gradevoli trame melodiche. Non tutti, chiaramente, potranno gradire l’impostazione vocale di Jyri Aarniva, dalle tonalità marcatamente soft, fin troppo sommesse. È fuori di dubbio che un’interpretazione più energica avrebbe dato migliori risultati. Provate a pensare a una via di mezzo tra la timbrica pulita di Aaron (My Dying Bride) e Phred (Jack Frost), e avrete un’idea dello stile di Jyri. Francamente, sembra che canti in stato di trance ipnotica. Alla musica dei Divercia non fanno difetto né la melodia, merito delle tastiere, né la potenza. Pur raccomandandovi di saggiare preliminarmente l’album, sento di poterne consigliare l’ascolto.

(Hammerheart Records - 2002)
Voto: 72

https://www.metal-archives.com/bands/Divercia/2536

martedì 27 agosto 2024

Master - Saints Dispelled

http://www.secret-face.com/

#FOR FANS OF: Death Metal
Well, this was an immersion here because I didn't take note of this band until recently! I got this album as well as 'Vindictive Miscreant' (2018) and I didn't like it nearly as much as their latest! The vocals are all right, just if Paul got higher pitched, it would be annoying! They're a 3-piece, of which they originally began being based in Chicago and now in Uherské Hradiště, Zlín Region (Czech Republic). They've been pretty active with their current location emitting death/thrashing music on/off since their first origin (1983) more on than off since 1989, however. They've gone through many members since their first few recordings. However, they've done a great deed and conducted this album, and it was mixed/recorded at Studio Shaark.
 
I really like the riffs here, especially the structures of the songs and their originality, being composed just like they sufficed here to say "what a creative storm!".
 
Since I haven't the experience in the decades of Master's releases (full-length albums & compilation/best of disc). It seems as though they've managed to have quite an impact on extreme metal as it is! I know Mick Harris mentioned Master on Napalm Death's immonsterrible 'Live Corruption' 1990 release! Perhaps they're different from other extreme metal bands in the fact that they have a unique style & the vocals aren't full-throttle death metal, they're more raspy than anything else! Maybe a bit like the Michigan based band Plague Years (as an example).
 
There's much else to say about 'Saints Dispelled', mainly the better recording quality than the rest! I think that that's what's also to say here is if you listen to older LP's, you'll find a flaw in not the compositions, but the overall sound of each instrument! The bass and drums are well mixed on here, the guitars don't overpower the rest of the songs! Check out 'Saints Dispelled' if you want to hear a great release of fresh, invigorating metal in 2024! (Death8699)
 
(Hammerheart Records - 2024)
Score: 75
 

sabato 13 luglio 2024

Mercenary - Ever Black

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Groove Death
I Mercenary esordirono con 'First Breath', come una promettente band danese che proponeva un death metal ibrido, farcito da influenze di Machine Head, primi Fear Factory e anche un po' di Nevermore, per quanto riguarda le chitarre. Nonostante tutte le varie influenze, sono riusciti a mantenere un classico stile nordico (svedese in primis) anche nel secondo 'Ever Black', fatto di riff melodici, tristi e accattivanti, supportati da passaggi atmosferici e cori che sì imprimono facilmente nella memoria di chi li ascolta. Si tratta di cori epici (ascoltate la seconda track) efficacemente sdoppiati da due voci, una growl e l’altra più stilisticamente power, che rendono i brani caratteristici e originali, dotati di un’impronta maestosa. L’uso delle due voci, in questo caso è sapiente, non forzato né tanto meno artificiale, in grado di conferire un buon equilibrio. Buona anche la dose di riff e gli assoli alla fine sono ben fatti e quasi mai banali, in sintonia con ciò che dice la melodia del brano. Anche le tastiere sono qui usate in un modo equilibrato, senza appesantire il tutto con i tipici inutili strazi melodici: la loro posizione all’interno dei brani è pressoché perfetta. Non che questa band sia stata in grado di stravolgere gli equilibri della scena death nordica, ma sicuramente ha portato una ventata di freschezza e originalità.

(Hammerheart Records - 2002/2012)
Voto: 75

https://hammerheart.bandcamp.com/album/everblack

venerdì 20 ottobre 2023

Cryptopsy - None So Vile

#FOR FANS OF: Brutal Death
One word: BRUTAL! This album is unrelenting death metal. I'm not sure what I like more 'Whisper Supremacy' or this one. It's a close call really. I think that both are pretty solid, if not substantial! The music is just all out fast and furious. The album could've been a bit longer but oh well. Lord Worm's vocals are wholly guttural. It makes the album sound heavier than it already is! The music on here is pretty up-tempo the whole way through. And the lead guitar work is solid. I think the rhythms are anything but catastrophic. They just know how to make effective death metal. And technical at that.

I've found this album to be easy to like because the riffs were well thought out and technical. This band paved the way to modern technical acts like Archspire, et al. The leads definitely are spellbinding and the rhythms are ferociously fast! The whole album is pretty much like this! There isn't much let-up though tempos DO CHANGE. It's a mixture of riffs a lot of speed and some down-picking. But all-in-all it's well rounded in its entirety. I'd have to say this is one of my favorite albums of all time! Cryptopsy just knows how to come up with music that's amazingly original and expansive.

Lord Worm fluctuates on here with low-growls and contrast that to other higher pitched screaming. Everything about this release I like. The only thing that I don't is the longevity of it. 32 minutes is too short, but when you have a jacked up guitar player on here dishing out technical riffs it's hard to pan out a long album unless there were more tracks. But suffice to say here that this album deserves an "80" ABSOLUTELY! There are no real flaws to it and everything came together on this. The music, drums, vocals and production quality were all extravagant. Keep playing this one you cannot go wrong!

You might be able to find out about this on YouTube or other streaming sites like Spotify. I went ahead and bought the CD. It is WORTH IT! Uncompromising and unrelenting! An album that just packs a huge punch to your eardrums! Definitely check this out, it's an older release but worth finding out more about it. The production gave it justice and the listener has no real caveats except to get ready to hear spellbinding death metal galore. These guys tear it up, entirely. And their follow-up 'Whisper Supremecy' is almost equally as good, if not even better. But Lord Worm isn't on that one. Check this out! (Death8699)


(Wrong Again Record/Hammerheart Records - 1996/2022)
Score: 80

https://cryptopsyofficial.bandcamp.com/album/none-so-vile

domenica 6 agosto 2023

Ancient Rites - Dim Carcosa

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Folk/Viking
L'ingresso di un tastierista nella band non poteva restare senza conseguenze: gli Ancient Rites si sono scostati alquanto dai lidi del thrash degli esordi, lasciando spazio cospicuo alla melodia, pur senza convertirsi con ciò al power metal (la voce di Gunther Theys è troppo roca per riuscire gradita ai fans di Rhapsody e Hammerfall). Ciò non toglie che 'Dim Carcosa' sia un ottimo album di heavy metal epico, avente, quale destinazione ideale, il pubblico dei Running Wild. Musicalmente parlando, il tutto risulta un po' troppo arioso e luminoso. Con sgomento, ci pare di udire talvolta assoli di chitarra alla Malmsteen associati a languidi coretti ("North Sea"). I testi trattano, con competenza, di temi storici (le lotte tra franchi e saraceni, la scorreria vichinga sull'isola di Lindisfarne) e mitologici. Il booklet contiene, oltre ai testi delle canzoni, interessanti testi esplicativi posti a commento di ciascuna di esse. Peccato che questi testi, stampati come sono in caratteri minutissimi, e per di più sullo sfondo di illustrazioni dalle tinte scure, risultino di lettura assai disagevole. Gli orfani di Bathory (quello di 'Hammerheart', si intende!), coloro che hanno apprezzato 'Arntor' di Windir e sono stati catturati dalle atmosfere marziali di 'Creed of Iron' (Graveland), e i discepoli di Falkenbach e Thyrfing procedano ad un attento ascolto preliminare prima di risolversi all'acquisto.

(Hammerheart Records - 2001)
Voto: 68

http://www.ancientrites.be/

sabato 5 agosto 2023

Nattehimmel - The Night Sky Beckons

#PER CHI AMA: Epic/Pagan Black
Non potevo fare finta di niente, gli In the Woods... sono stati una parte importante nella mia crescita di metallaro essendo state una delle band che più ho amato a metà anni ’90 e vedere che oggi si sono formati sono altre spoglie, rispondendo al nome di Nattehimmel, non può che rendermi felice. I fratelli Botteri (menti anche dei Green Carnation) sono tornati e questo ‘The Night Sky Beckons’ è il loro demo del 2022 che ha anticipato l’uscita di quest’anno, ‘Mourningstar’. Lo stile dei norvegesi si avvicina molto a quello di ‘Light of Day, Day of Darkness’ dei Green Carnation con l'aggiunta alla voce di J. Fogarty, un altro che non ha bisogno di troppe presentazioni, vista la sua militanza negli Old Forest, Ewigkeit, ex voce degli In the Woods... e The Meads of Asphodel. Un gruppo ben assortito di musicisti che lungo queste tre tracce, ci delizieranno con il loro prog pagan doom che in alcune parti, sembra trovare sfiati black metal, come nel black cosmico dell'iniziale "Astrologer" o nel riffing marcescente a metà di “Mountain of the Northern Kings”, laddove la voce di Mr. Fogarty assume sembianze screameggianti anzichè palesarsi in un formato epicamente pulito. La musica del quintetto anglo-norvegese si conferma di assoluto valore, con sterzate stilistiche tra parti doomish e stilettate black (in stile In the Woods…) come avviene nell’ultima e anche title track, che non fa altro che confermarci come i fratelli Botteri siano ritornati alle loro origini, e a quella speciale forma di black misticheggiante che mi aveva totalmente rapito ai tempi di ‘Heart of the Ages’ nel lontano 1995. Ora non mi resta altro che ascoltare il nuovo album. (Francesco Scarci)

(Hammerheart Records – 2022)
Voto: 74

https://hammerheart.bandcamp.com/album/the-nigh-sky-beckons 

sabato 22 luglio 2023

Primordial - Spirit the Earth Aflame

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Pagan Black
Le band irlandesi non fanno il solito metal; non tutte infatti dimenticano le proprie origini e come fatto anche dai Primordial, la musica folk sta alla base delle loro composizioni. Non vi basterà un solo ascolto per interpretare al meglio 'Spirit the Earth Aflame', ma ogni volta ne scoprirete sicuramente elementi che vi erano sfuggiti senza accorgevene. I Primordial non vogliono sviluppare le loro idee e gusti musicali semplicemente suonandole, ma vogliono ricrearli trasmettendoli tramite atmosfere che ripercorrono temi epici e il black metal che si susseguono accompagnati da cantati puliti e più estremi. La musica non è brutale e violenta ma l’impatto metallico è presente e non delude, forse la voce del cantante si mostra inferiore nei momenti scream ma impressiona invece in quelli puliti, in cui sembra uscire dall’ambito metal. Il lavoro dei Primordial non delude le aspettative, come purtroppo han fatto altri loro connazionali e compagni di etichetta, i Cruachan.

(Hammerheart Records/Metal Blade Records - 2000/2010)
Voto: 75

https://primordialofficial.bandcamp.com/album/spirit-the-earth-aflame

mercoledì 28 giugno 2023

Dead Head - Dream Deceiver

#FOR FANS OF: Thrash/Death
I actually like this album more than their newer material! The music is better, so is the production and vocals. Quite an array of thrash galore and not so much death metal here, they seem to blend those two genres together. The vocals are a little different from what I'm used to, but the music is top notch! A lot of memorable riffs here and quite a sum of variety, too! Everything fit together on this release. Nothing seems to really lag, the energy is high up there. All 10 tracks (but the last release under Hammerheart Records, has 17!) are good, there weren't any that I though were lesser than others. They really seemed to put their creative juices to work on this one.

One thing that I won't get into are the lyrical concepts. Everything else I'm pretty open to on here. This is a second album I've heard from this band and I'm really liking what I'm hearing! The guitar riffs I've paid close attention to and I've concluded it's probably their best in existence! I took the liberty to find this on CD because I really want to hear it in my stereo, not nauseating headphones. They don't have a mountain full of followers nor press, so helping this band is the best way to show they mean business in the metal realm. I've done my part and if you're not convinced, it's your issue.

This is somewhat of an old-style production type of recording, but everything seemed to be mixed well! The guitars and vocals I paid most attention to. I've found that there's not an overabundance of lead guitar going around here, just enough. That's something I found fault in their more recent recordings. The rhythms were straightforward and somewhat technical. But they sure as hell made catchy riffs! They were pretty original in their songwriting. I didn't find much flaws in their playing, they were immaculate! The voice went well with the music! I've found the music to be the most likable aspect to this release.

As I've said, show some support to this band and buy the CD! It's worth it, to those who still have CD players! Spotify and YouTube both feature this album. I would take an hour out of your time and take a good listen to this release! It's worth your time. I wouldn't be urging you to do it if I didn't believe it to be true! Thrash galore and the riffs are hell of a lot of creative in this genre of metal! I'd like for this band to stay in existence for a while longer even if it just amounts to a few good releases. But like I said, I've found all the albums I've heard from this band to be palatable! Check them out!
(Death8699)

(Bad Taste Recordings/Hammerheart Records - 1993/2019)
Score: 74

https://deadheadhhr.bandcamp.com/album/dream-deceiver

martedì 27 giugno 2023

Alas - Absolute Purity

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Progressive Metal
Ottimo esordio (rimasto poi tale) per questi Alas, band floridiana capeggiati dal grande Erik Rutan (Hate Eternal, ex-Mordid Angel), forse non del tutto originalissimo come concept, ma sicuramente ben suonato e presentato ottimamente per quanto riguarda la veste grafica (Niklas Sundin) e la promozione. Per quanto riguarda la musica poi, ci troviamo davanti ad un ottimo progressive metal con delle buone trame di chitarra (e come potrebbe essere diversamente!) ed una sconvolgente voce della ex cantante dei Therion Martina Astner, che svolge egregiamente il compito affidatole. A chiudere il quadro ci sono due ottimi musicisti: Howard Davis (ex batterista dei Genitorturers e Die Krupps in tour) e Scott Hornick (poliedrico bassista dei Dim Mak con influenze jazz-fusion metal). Come accennato all’inizio, niente di originale od innovativo, ma lo considero come un ottimo ripasso per tutti gli amanti dei Therion più sinfonici et similia.

(Hammerheart Records - 2001)
Voto: 72

https://www.metal-archives.com/bands/Alas/

domenica 14 maggio 2023

Limbonic Art - The Ultimate Death Worship

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Death
Decisamente sorprendente questo lavoro del feroce duo scandinavo dei Limbonic Art. Sorprendente sia per chi, come me, non conosce a fondo questa ormai storica realtà black metal, sia per chiunque risulti essere un suo appassionato seguace da tempo. 'The Ultimate Death Worship' si rivela infatti come un concentrato di aggressività non indifferente: chi, non conoscendoli, si aspettava un prodotto assai raffinato e ricco di orchestrazioni enfatiche, troverà la stessa enfasi del passato tradotta in un sound decisamente più spostato verso le sonorità meno "delicate" della musica estrema. Questo lo si evince in particolar modo dal lavoro di chitarra, per nulla banale e a tratti assai articolato se proporzionato al genere proposto, sorretto da una produzione che conferisce alle sei corde stesse un suono marcatamente più corposo rispetto al passato, decisamente più vicino ad un suono tipicamente death metal che black. Le vocals risultano essere, come prevedibile, incredibilmente incisive ed oscure, ponendo però un importante elemento di novità in campo black: se si presta un po' di attenzione è possibile comprendere i testi (soprattutto nella prima traccia)! Questo a dimostrazione del fatto che i nostri sono stati particolarmente attenti nell'equilibrare l'uso dei diversi strumenti, al fine di ottenere un prodotto sì aggressivo, ma al contempo vario e in grado di far apprezzare all'ascoltatore tutte le sue raffinate e nascoste dinamiche. Compatto, violento, melodico: 'The Ultimate Death Worship' si presta ad essere un ascolto gradito a chi ama l'estremismo sonoro concepito nella sua più vasta accezione e nella sua più intimistica raffinatezza.

(Nocturnal Art Productions/Hammerheart Records – 2002/2019)
Voto: 74

https://limbonicart.bandcamp.com/album/the-ultimate-death-worship

mercoledì 25 gennaio 2023

Skyfire - Timeless Departure

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Melo Death
A suo tempo fu una grande sorpresa: dalle lande svedesi un giovane gruppo formatosi nel ’95 che ci sorprese con un debut album originale e fresco d’idee. Il sound era maestoso e vario, passando dal black/death melodico alla Dark Tranquillity di 'The Gallery' a passaggi in puro stile prog nelle tastiere. Nelle chitarre si può apprezzare il sound melodico ed incisivo che caratterizza le produzioni prettamente scandinave, con l’aggiunta di riff power/speed. Ma veniamo alle tastiere, strumento fondamentale del gruppo: è incredibile con quanta cura e precisione vengano inserite parti sinfoniche ed emotivamente stimolanti, sia nelle intro dei brani che nel loro interno. Nella bio gli Skyfire erano dipinti come un mix tra Dark Tranquillity, Rhapsody e Children of Bodom, ebbene sì, era completamente vero. Un insieme letale e convincente sotto ogni punto di vista, tecnicamente elevato rispetto alla stragrande maggioranza delle band circolanti, grazie a degli arrangiamenti stupendamente congeniati privi di sbavature o imperfezioni, il tutto coronato dalla registrazione effettuata agli Abyss Studios, perfetta. Sicuramente un must ancora oggi per chi ascolta e apprezza i gruppi succitati e quanti adorano sonorità pompose, ricche di melodie tristi, e con giusta dose di aggressività presente anche nelle vocals.

(Hammerheart Records - 2001)
Voto: 75

https://www.facebook.com/skyfiremusic

giovedì 15 dicembre 2022

Entrails - An Eternal Time of Decay

#FOR FANS OF: Swedish Death Metal
Pretty solid release the whole way through! This is a good listen to especially withholding that Swedish sounding guitar. Oh, so sweet! I've given these numerous spins and every time I hear something new. The guitar riffs are killer, and they fit with the vocals, absolutely! It's kind of like if it were modern day Entombed with LG (RIP). The vocals sound a little different though. I really like the music on here. I think that it's solid the whole way through and the tempos are ever-changing. The vocals go well with the music. This is traditional Swedish death metal in the vein of Entombed's first two releases.

A lot of good to say with this release. I think that they’re much more fluid and the guitars are sounding a lot better. This is all not over hashed with the pedal to makes that Swedish sound. It’s been well thought out. I felt like this whole release in hearing is so thick. I think it’s about to B rating. I can’t give it more, but I still think it’s above average. Definitely, these guys don’t take too long to put out new material and they have well thought out music. The guitar riffs in general are great. I like the overall sound of the album. It’s pretty unique to death metal with a great production. There is a great Swedish sound to it. I liked this whole album. There’s nothing really that I’d change and it’s not too overly fast or ambitious. The drums pack a real big punch. The quality of the sound of the album is top notch. They’ve really done good and I think it could’ve been a longer album. However, this would be by little bit more than 45 minutes.

The vocals are really good too! They really sound low I think they fit well with the music. Overall, this is a great album and they put together sounds that are so original and heavy. At this dimension, thick at times. Great follow up release I hope that they have a long life making music like this. The metal sound, Swedish, is unique and again to the vein like Entombed and Dismember. But they have their own unique sound which is definitely a solid follow up from ‘World Inferno’. But I think it’s a little bit lesser of a good album than the previous. It’s still right up there. I think they did really well.

I got the physical copy of the CD. I thought it was good enough to purchase and I recommend taking a listen on Spotify or YouTube see how you like it (but slow at times). It still picks up and it was somewhat fast at places musically speaking. The guitars are chunky and really original! Please show some support for the band they’re not rich or maybe purchase on bandcamp something to show the band that you appreciate their music. Check it out now! (Death8699)


martedì 26 ottobre 2021

Dead Head - Swine Plague

#FOR FANS OF: Thrash/Death, Kreator, Sadus
I was taken aback after hearing this! What a speed/thrash killer release! Vocals sound a little like Warbringer's vocalist but a little bit different and the music is top notch. I totally dig the riffs on this one. Definitely innovative for them being that this is my first exposure to this band. I enjoyed the album immensely! Though, there's too many solos for my taste. But the intensity is on just about every track! With exceptions, of course. This album has the grit to be strong the whole way through! I think that's it's deserving of a "B" rating overall. I found it to be straightforward and consistently good!

I really like a lot of the riffs they're spewing out on their guitars! They sound great (the tone). It's perfect crunch tone for quality playing. The whole album seems to be strong with consistent riffs that makes the songs flow like an ever flowing stream! (Dismember) This band is quality and they have many years to go in this genre. Another thing I like about this one is that it's pretty raw. Kind of like Metallica's 'Kill Em All' but not as much, still as a comparison it seems to be like that sound. This band plays some pretty fast and technical riffs.

As I talked about, the production is good just the guitars and sound is raw. But that doesn't ruin the magic of this release. I would take out excessive leads but that's just me. It's another reason why I marked points off from the score. But the vocals fit well with the music. In that respect, it's solid. I'm not a fan of the lyrical concepts, just the music. That seems to be the strongest aspect as to what's going on here. Their music is what drew me into this release. The band has some other albums out that I haven't listened to yet. Actually heard about them from a buddy of mine.

I had to order this CD because I'm hearing way much of what I'm into with thrash/speed metal bands. And just discovering this band by word of mouth makes me want to get all their releases! But anyway, you can listen to the digital copy on Spotify or like me show support for the band and buy the physical copy of this album. There are just so many highlights to this release and the energy is top notch up there! That's what you have to love about this band, their strength in songwriting and aura they send to the listener. Check them out! (Death8699)


(Hammerheart Records - 2017)
Score: 73

https://deadheadhhr.bandcamp.com/album/swine-plague

sabato 29 agosto 2020

Dissection - The Past is Alive (The Early Mischief)

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Black/Death
Credo che la Hammerheart/Karmageddon Media abbia riproposto 'The Past is Alive' ormai quattro volte, l'ultima nel 2018 per ricordarci di questa raccolta del primo leggendario 7” EP dei famigerati Satanized (la band dalle cui ceneri sono poi sorti i Dissection), con versioni demo e promo dei classici pezzi della band svedese capitana da Jon Nodtveidt. Mi sembra proprio che attorno ai quattro ragazzi di Goteborg si sia costruita una coltre di mistero che trovo ingiustificata. Però i Dissection sono stati ottimi interpreti di un filone, che probabilmente deve la sua nascita proprio a loro stessi, di essere stati gli autori di due fantastici album a metà anni ‘90, 'The Somberlain' e 'Storm of the Light’s Bane', ma da quei due episodi, di anni ed eventi, in ambito musicale e non, ne sono passati parecchi. Da allora, un mcd di materiale già edito, un live, una raccolta e un ultimo mediocre album, 'Reinkaos', prima dello split definitivo legato alla morte di Jon nel 2006. Nell'edizione del 2005 dello stesso lavoro (cosa che non accade ad esempio nell'ultima release del 2018), la band aggiungeva due brani, “Where Dead Angels Lie” e “Elizabeth Bathori” per rendere più appetitosa questa release. Ma francamente quello che potete ascoltare qui è un sound più crudo e primordiale rispetto a quanto poi i Dissection hanno prodotto, col loro sound a metà strada tra death e black fatto di quei fraseggi chitarristici pregni di malinconia, rabbia e malvagità, ma anche pieni di una melodia che mai prima aveva trovato posto all’interno di un genere così estremo. Ci sono comunque dei segni prodromi di quanto avrebbero generato in seguito nelle linee di chitarra di "Frozen" o "Mistress of the Bleeding Sorrow", ma altri episodi cosi grezzi rimangono agli atti solo per i fan più accaniti. Gli altri si vadano ad ascoltare il monumentale 'Storm of the Light’s Bane' per meglio capire il corso della storia. (Francesco Scarci)

(Karmageddon Media/Candlelight Records - 2005/Hammerheart - 2018)
Voto: 60

https://hammerheart.bandcamp.com/album/the-past-is-alive-the-early-mischief

mercoledì 13 maggio 2015

Septic Flesh - Sumerian Daemons

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Black/Death Symph.
Ammetto di non essere mai stato un grande fan dei Septic Flesh: ho sempre pensato che la band greca proponesse qualcosa di valido ed interessante ma non ho mai trovato la loro musica così entusiasmante da considerarli come un nome fondamentale. Ciò non toglie che io abbia comunque seguito con attenzione la loro crescita attraverso gli anni, a partire dai primi lavori 'Mystic Places of Dawn', 'Esoptron' e 'Ophidian Wheel', fino ad arrivare a 'A Fallen Temple' e 'Revolution DNA'. Assieme a Rotting Christ, Necromantia e On Thorns I Lay, i Septic Flesh hanno sicuramente contribuito in maniera importantissima a far crescere la scena metal ellenica e questo è un merito che va loro riconosciuto; credo tuttavia che a partire da 'A Fallen Temple' si fossero evidenziate le prime avvisaglie di un certo immobilismo compositivo. Persino il tentativo di "restyling" attuato con 'Revolution DNA' mi era sembrato un po' maldestro, tanto che cominciai a pensare che la band avesse veramente detto tutto e che non sarebbe più emersa dal suo status di band underground. Mi sbagliavo! Sì, perché 'Sumerian Daemons' è un disco incredibilmente fresco e coinvolgente, un album che colpisce nel segno laddove 'Revolution DNA' aveva in parte fallito. È dunque con questa sesta fatica che i Septic Flesh raccolgono una rinnovata opportunità di evoluzione del proprio sound e dimostrano di saper gestire con maggior destrezza e padronanza quegli sporadici inserti elettronici già abbozzati in precedenza. Il risultato è dei più esaltanti: un sulfureo death-black sinfonico dai cori polifonici imponenti, che alterna parti più rallentate e dal flavour gotico ad altre che tramortiscono per la loro brutalità. Inutile citare un brano in particolare, perché tutti i tredici pezzi sono irresistibili. Ci tengo solamente a sottolineare come la band abbia raggiunto con questo lavoro una formula compositiva invidiabile che dona scorrevolezza all'insieme e mantiene sempre desta l'attenzione sui continui climax sonori che prendono forma durante l'ascolto. I ruggiti di Spiros che incontrano la voce della soprano Natalie Rassoulis, le partiture sinfoniche che, unite alle numerose finezze elettroniche, abbracciano la possenza delle chitarre: ogni elemento di 'Sumerian Daemons' è un incantesimo che dà vita a contrasti in equilibrio perfetto. Tra violenza e melodia, tra sfuriate selvagge ed elegiaci canti profani. Datemi ascolto quando vi dico che 'Sumerian Daemons' è un album da avere... lasciatevi travolgere e non ve ne pentirete. (Roberto Alba)

(Hammerheart Records - 2003)
Voto: 80

sabato 31 agosto 2013

Die Apokalyptischen Reiter - All You Need Is Love

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Death dalle tinte sinfoniche e avanguardistiche 
Dodici le tracce che compongono il terzo album di questi quattro pazzoidi tedeschi! Fautori di un sound affascinante quanto strano a definirsi. Reiter metal dicono loro, coniando un genere che si basa su potenza, emotività,buoni riffs e grandi melodie! “Liched by the Tongues of Pride” apre il disco con un assalto frontale di black-death metal con timbri vocali tanto cari ai grandi Obituary. Per poi proporre un doom molto ispirato, dalle venature gotiche e con tastiere in primo piano. “…Erhelle Meinhe Seele” è epica e melodica. Un alternarsi di timbri vocali sempre azzeccatissimi, accompagnati da chitarre molto compatte ed evocative. La follia di "Geopfert" in cui break improvvisi di piano esplodono in mazzate thrash dalla voce urlata oppure le cavalcate di piano e chitarra in “Die Schoneith….”, uno tra i pezzi più interessanti. Questi brani rivelano una vena creativa originale e mai scontata tesa ad unire melodia e rabbia! Se contiamo poi che a farcire il tutto ci siano anche fisarmoniche, violini e il cantato venga proposto in varie lingue, dall’inglese al tedesco, non posso che consigliarvi questo lavoro e aggiungerlo nella lista di uno dei prodotti più interessanti di inizio millenio! 

(Hammerheart Rec. – 2000)
Voto: 85

lunedì 26 marzo 2012

Manes - Under ein Blodraud Maane

#PER CHI AMA: Black psichedelico, Burzum, Thorns
Alla luce dello scioglimento della band, vengo colto dall'improvviso desiderio di rituffarmi nel passato, tra le sonorità oscure del black metal più autentico, riscoprendo questo gioiello nero che tanto mi aveva emozionato e coinvolto quando fu pubblicato qualche anno fa. I Manes muovono i primi passi nell'underground norvegese agli albori degli anni '90 e registrano tre demo-tape nel periodo che va dal '92 al '95: “Maanes Natt”, “Ned I Stillheten” e “Til Kongens Grav de Døde Vandrer”. Dopo aver rilasciato queste tre registrazioni (le prime due sono state successivamente ristampate su mini-cd dalla Unveiling the Wicked, sottoetichetta della Hammerheart), dei Manes cominciano a perdersi le tracce e per un lungo periodo non giunge più alcuna notizia di questo duo, formato inizialmente da Sargatanas e da Cernunnus. L'allontanamento dei Manes dalla scena musicale sembrava dovuto ad alcuni problemi personali, uniti ad una forte repulsione che i due cominciavano a sentire per un ambiente sempre più distante dallo spirito anti-commerciale che aveva animato il black metal nei primi anni. Finalmente nel 1998 esce “Under ein Blodraud Maane”, album che era stato più volte posticipato e che può essere considerato come il vero e proprio debutto discografico della band, anche se il materiale in esso contenuto non è altro che una collezione dei brani migliori apparsi nei precedenti tre demo, riregistrati però con l'avvalsa di una strumentazione più adeguata. I sei brani che compongono l'album rappresentano quanto di meglio il black metal dei primi anni novanta abbia saputo esprimere, affiancandosi alle stesse atmosfere claustrofobiche e tetre delle quali si fecero eccezionali interpreti anche altri act più conosciuti come Morbid, Thorns e Burzum. Il suono dei Manes è terribilmente oscuro, la voce di Sargatanas agghiacciante, la produzione volutamente grezza e la presenza discreta di sinistri arrangiamenti di tastiera non fa altro che rendere più seducente la loro musica, conferendo ad ogni passaggio un tocco funereo. I tempi di drum-machine si assestano su velocità mai troppo elevate, sostenendo un lavoro di chitarre dalla struttura semplice, ma in una continua progressione di armonie, che passa da riff glaciali e taglienti a momenti più epici, fino a raggiungere la melodia allucinante ed ipnotica di assoli che sanno emozionare davvero, come in “Maanes Natt” e in “Uten Liv Ligger Landet Øde”. Dalle note riportate all'interno del booklet, l'intento di Cernunnus e Sargatanas appare chiaro ed esplicito: il duo si aspettava che l'album non venisse associato in nessun modo alle nuove generazioni appartenenti al "black" metal... un desiderio più che legittimo e comprensibile che va rispettato e condiviso ancora oggi, ricordando la prima incarnazione dei Manes come una delle poche entità realmente oscure che hanno fatto parte di questo genere. (Roberto Alba)

(Hammerheart Records)
Voto: 90