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sabato 13 luglio 2024

Mercenary - Ever Black

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Groove Death
I Mercenary esordirono con 'First Breath', come una promettente band danese che proponeva un death metal ibrido, farcito da influenze di Machine Head, primi Fear Factory e anche un po' di Nevermore, per quanto riguarda le chitarre. Nonostante tutte le varie influenze, sono riusciti a mantenere un classico stile nordico (svedese in primis) anche nel secondo 'Ever Black', fatto di riff melodici, tristi e accattivanti, supportati da passaggi atmosferici e cori che sì imprimono facilmente nella memoria di chi li ascolta. Si tratta di cori epici (ascoltate la seconda track) efficacemente sdoppiati da due voci, una growl e l’altra più stilisticamente power, che rendono i brani caratteristici e originali, dotati di un’impronta maestosa. L’uso delle due voci, in questo caso è sapiente, non forzato né tanto meno artificiale, in grado di conferire un buon equilibrio. Buona anche la dose di riff e gli assoli alla fine sono ben fatti e quasi mai banali, in sintonia con ciò che dice la melodia del brano. Anche le tastiere sono qui usate in un modo equilibrato, senza appesantire il tutto con i tipici inutili strazi melodici: la loro posizione all’interno dei brani è pressoché perfetta. Non che questa band sia stata in grado di stravolgere gli equilibri della scena death nordica, ma sicuramente ha portato una ventata di freschezza e originalità.

(Hammerheart Records - 2002/2012)
Voto: 75

https://hammerheart.bandcamp.com/album/everblack