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giovedì 17 aprile 2025

Nocratai - Eternal Chill

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Metal
Allucinante, furibondo, questo demo della one man band Nocratai proveniente da Bassano del Grappa. La musica proposta è un industrial-noise, con dei riff di chitarra essenzialmente black metal. Suoni freddi e violenti, caos allo stato puro. Una voce infernale e filtrata s'insinua nelle canzoni, donando alle songs un’aria ancora più malsana e inquietante. Alcune parti strumentali mi fanno ritornare in mente i buoni vecchi Burzum, per via di quei suoi suoni ipnotici e decadenti. La registrazione è artigianale ma non confusionaria. Per i veri cultori del caos e della follia, sicuramente una proposta originale.

(Werwolf Productions - 1999)
Voto: 70

https://www.metal-archives.com/bands/Nocratai/48460

lunedì 14 aprile 2025

Aura Noir - Increased Damnation

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Thrash
Questa è un'ottima occasione per conoscere i primi lavori dei norvegesi Aura Noir, qui proposti in versione live, insieme ad altre chicche (remastered, uncut versions, ecc.) che faranno la gioia dei patiti della band. 'Increased Damnation' è una compilation fatta di brani grezzi, veloci, seminali. Per collezionisti, ma non solo. Ascoltate "Mirage", "Dreams Like Deserts" o il brano live "Swarm of Vultures" e coglierete l'essenza stessa del thrash metal: incontaminata energia selvaggia! Segnalo la presenza di Fenriz alle vocals in un paio di brani. Se volete disintossicarvi dalle atrocità musicali che vanno per la maggiore alla radio, questo è l'album che fa per voi.
 
(Hammerheart Records - 2000)

mercoledì 9 aprile 2025

Mind Snare - Hateful Attitude

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Brutal Death
Eccomi finalmente a riascoltare 'Hateful Attitude', album d'esordio dei torinesi Mind Snare, band da sempre fedele ai canoni del death metal d'impronta statunitense. A fare la differenza, in questo caso, è la genuinità dei sentimenti espressi nelle nove tracce incluse. I Mind Snare sono pienamente consapevoli di essere esclusi dal cosiddetto "mainstream", e rivendicano con fierezza la loro irriducibile alterità rispetto al Sistema. Le tracce che compongono questo lavoro sono caratterizzate da una spontaneità aggressiva che non lascia indifferenti. Dal punto di vista dei contenuti testuali, 'Hateful Attitude' si rivela estremamente composito, intrecciato com'è di elementi eterogenei. Vi si ritrovano, infatti, inni iconoclasti ("Broken Promises", "Monarch of Prayers"), inaspettati scorci intimisti (si veda il ritratto familiare di "His Blood in Me"), invettive contro la classe dirigente ("Blasted Through Your Head", "Hatebomb") e, in chiusura, un brano dall'incedere maestoso, ispirato alle mostruose teofanie create dal grande H.P. Lovecraft ("Invocations of the 4 Gates"). Un album coinvolgente e sincero, come la rabbia che lo pervade.
 
(Psychic Scream Entertainment - 2000)
Voto: 78
 

mercoledì 2 aprile 2025

Groinchurn - Whoami

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Thrashcore/Grind
Il genere musicale di questa band sudafricana è caratterizzato da un thrashcore violento, con voci e cori urlati in modo intenso, sostenuti da una chiara influenza grind/hardcore dei bei tempi passati. I brani sono brevi, alcuni addirittura sotto il minuto, a eccezione dell'ultima traccia "Buy the Way", che con i suoi oltre 14 minuti, riassume perfettamente l'intero album. E qui, effetti psichedelici si mescolano a chitarre, arricchite da elementi elettronici e momenti di parlato. Le canzoni si muovono su ritmi medi, a volte incalzanti e intervallati da rallentamenti che richiamano maggiormente l’hardcore. L’effetto dissonante è serrato, con numerose accelerazioni, brevi ma furiose. L'alternanza tra thrash e hardcore è molto variegata, evidente nei passaggi più veloci e nei cambi lenti o d’impatto, tipici di entrambi i generi. Le canzoni sono ben definite grazie a una buona registrazione, ma dopo l’ultima traccia, c'è il consueto silenzio seguito da una stravagante ghost track.

(Self/Defense Records - 2000/2016)
Voto: 65

https://groinchurn.bandcamp.com/album/whoami

giovedì 27 marzo 2025

Disinter - Welcome Oblivion

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zin
#PER CHI AMA: Thrash/Death
Questo gruppo di Chicago mescola tecnicamente, grazie anche ai sia pur pochi interventi del basso, e più spesso nel classico incedere death, parti lente, brutali e accelerazioni isteriche. La voce passa da cavernosa a urlata e psicotica, in pochissimo tempo. Diversificati gli arrangiamenti e gli stacchi di batteria che appesantiscono e aumentano l’impatto anche negli stralci lenti. Numerose melodie, che si esplicano attraverso assoli e ritmiche, compongono questo album in modo non monotono, assieme anche a molti intermezzi parlati e alcune intro più cupe. Diversamente, le canzoni colpiscono alternando oscure vesti ad approcci più secchi e sincopati, in una sorta di thrash/death assai ritmate. Una buona registrazione chiude un disco che non rimarrà certo negli annali della musica ma che comunque si lascia gradevolmente ascoltare.
 
(United Guttural Records - 2000)
Voto: 65
 

domenica 2 febbraio 2025

Disinter - Demonic Portraiture

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine

#PER CHI AMA: Death Metal
Veramente pregevole questo secondo full-length dei Disinter, gruppo di Chicago dedito a sonorità death metal con sfaccettature brutal. La band in questione non spicca certo per la sua originalità, ma propone una miscela omogenea che va a pescare da gruppi svedesi, quali Dismember e At the Gates, piuttosto che dai modelli americani. Il punto di forza del gruppo è sicuramente il drummer, paragonabile veramente a un martello pneumatico. Questo 'Demonic Portraiture' è composto da dieci brani al cemento armato con l’aggiunta di "Blinded By Fear", cover degli At the Gates. L’album comincia con un breve intro acustico che sfocia in "Strength & Honour", la prima vera song del disco, che presenta una ritmica veloce e brutale. Si prosegue nell’ascolto di brani sempre di buona fattura tra cui spiccano la thrasheggiante "Woven With Pestilence and War" e la title-track, che unisce un riff mid-tempo a cambi fast death metal. Come il precedente 'Welcome To Oblivion', questo lavoro dei Disinter dimostra ancora una volta la loro fedeltà a un certo tipo di death metal old-style.
 
(Morbid Records - 2001)
Voto: 70
 

mercoledì 22 gennaio 2025

Dammercide - Link

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Techno/Prog Death
Già dal demo, affiorava la perizia tecnica e nello stesso tempo, anche la naturalezza con cui i Dammercide riuscivano, e forse riescono tutt’ora, a tessere trame intriganti e complesse, pur mancando un po' d’incisività nelle chitarre. Ritornando a parlare nello specifico del debut album, ormai datato 2000, e intitolato 'Link', vi posso dire che il genere si rifà al death-prog dei primi Opeth, quindi con cambi di atmosfere repentine e con un sound che alterna al death melodico, tempi più rilassati e riflessivi. Lo stesso dicasi per la voce, che nelle parti pulite non è sempre all’altezza (problema che si protrae ancora oggi), mentre nelle parti growl svolge un buon lavoro e ben si amalgama nel tessuto delle song. Infine, per quanto riguarda la registrazione, si può dire che è ben calibrata perché durante l'ascolto, si riesce a cogliere un quadro completo delle varie sfumature che caratterizzano il suono dei Dammercide. Le canzoni poi, hanno finalmente la giusta dose di potenza nelle chitarre che prima mancava.
 
(Negatron Records - 2000)
Voto: 70
 

lunedì 20 gennaio 2025

No Return - Self Mutilation

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Death/Thrash
Non servono molte parole per descrivere il sound dei francesi No Return, basta anzi un solo termine: thrash metal!!! Questo per dire che potete (e dovete) aspettarvi un album spaccaossa, violento nel suo riffing serrato e nella ritmica incalzante, ma non così brutale e marcio. Tutti i brani ricalcano bene o male lo stesso collaudato schema, delineando un album omogeneo (a volte forse fin troppo) e ben strutturato, privo di carenze esecutive e assolutamente ben prodotto. Un’uscita da non mancare per tutti gli headbangers in circolazione.

(Kodiak Records/Listenable Records - 2000/2008)
Voto: 65

https://noreturnarmy.bandcamp.com/album/self-mutilation

Rising Moon - European Aliens

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Melo Death
I Rising Moon nascono nel ’96 con il nome Body Grinder e dopo una demo ('Morituro') cambiano nome e firmano con la Elegy Rec., facendo uscire il debut-album 'Hate From Heaven' nel ’98 e a seguire, 'Area 51', nel 2000. A breve distanza poi, ecco questo EP di cinque pezzi che li rimise subito in pista alla ricerca di un nuovo contratto discografico. Il suono era riconducibile a band illustri come At the Gates e primi Dark Tranquillity, ma solo perché c’era la stessa raffinatezza nel coniugare melodia e aggressività, senza dimenticare un approccio heavy-oriented nei riff di chitarra. Veramente impetuosi e irrefrenabili. La registrazione era ben curata e professionale: potente e chiara. Da segnalare “Roswell File” con un riff portante d’effetto. Credo che alla fine i Rising Moon fossero (sono in silenzio dal 2009) forti e incisivi nella maggior parte dei loro brani, in cui spingevano l’acceleratore al massimo, ma anche in quelli più tranquilli (si fa per dire) se la sapevano cavare egregiamente, vedi la canzone succitata.

(Metal Fortress Entertainment - 2001)
Voto: 67

https://www.facebook.com/risingmoonofficial?ref=stream

lunedì 6 gennaio 2025

Aborym - Fire Walk With Us

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Sperimentale
La passione di Fabban & soci per la musica elettronica non poteva che dare i suoi frutti. 'Fire Walk With Us' è un album violentissimo ma non monocorde, che annovera, accanto a episodi apocalittici ("Our Sentence", "Love the Death as the Life"), momenti più distesi sebbene non meno oscuri, quali la strumentale "Sol Sigillum". C'è persino un brano techno ("Here is no God"), peraltro ben inserito nel clima rumoristico complessivo dell'album. A destare qualche perplessità è forse la traccia conclusiva, "Theta Paranoia", di cui francamente non si riesce a intravederne il senso, al di là del puro e semplice intento destabilizzante. 'Fire Walk With Us' è un'opera delirante e visionaria (di prossima riedizione per la Dusktone), che riuscirà gradita ai patiti della manipolazione sonora e della commistione fra metal estremo e noise-industrial.

(Scarlet Records/Duskstone - 2001/2025)
Voto: 75

https://aborym.bandcamp.com/album/fire-walk-with-us

domenica 5 gennaio 2025

Exidia - From The Deep

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Brutal Death
Interessante mini cd di quattro canzoni per questo gruppo di Rovigo che proponeva un death metal d'impronta statunitense. Semplicemente granitica la sezione ritmica: gli Exidia pongono infatti l'accento più sulla potenza che sulla velocità di esecuzione. Efficace si rivela anche la performance vocale del cantante/bassista, giocata su toni stabilmente gutturali. E ciò è un bene, vista e considerata la fiumana di gruppi che ci infliggono triti "duetti" a base di growls e vocals straziate. I testi, scritti in un ottimo inglese, sfiorano, a tratti, tematiche gore evitando però inutili eccessi. Gli Exidia possedevano (la band è ormai sciolta/ndr) i requisiti necessari per suscitare l'interesse di una seria etichetta discografica del settore, anche se solo un'accentuazione delle caratteristiche più personali del proprio sound avrebbe potuto consentire al combo veneto di emergere dal calderone delle bands dedite al death metal.
 
(Self - 2000)
Voto: 63
 

venerdì 3 gennaio 2025

Eminenz - The Blackest Dimension

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine

#PER CHI AMA: Symph Black
Un album semplicemente strepitoso, caratterizzato da una miscela di componenti eterogenee - black, heavy, epiche - sapientemente amalgamate fra di loro. Gli inserti di tastiera conferiscono ad alcuni brani (su tutti, l'opener "Exorials Return") un maestoso respiro sinfonico. Si tratta, a mio avviso, del miglior album in assoluto di Eminenz: ricco di sfaccettature, variegato (anche nelle vocals), potente. La musica non scade mai nel caos indistinto. Gli amanti del black metal primordiale, grezzo e iperveloce, non sono il pubblico ideale per questa release. Chi invece non disdegna, accanto alla forza d'impatto, le atmosfere epiche e - perchè no - un pizzico di melodia, non si faccia sfuggire 'The Blackest Dimension'.
 
(Last Episode - 2000)
Voto: 75
 

giovedì 2 gennaio 2025

Belphegor - Necrodaemon Terrorsathan

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Death/Black
Album violentissimo, situato sul crinale fra death e black metal. È appunto nella commistione fra elementi caratteristici dei due generi che consiste il tratto peculiare di questa release della band austriaca. Provate a immaginare un incrocio fra Cannibal Corpse ('Bloodthirst'), Morbid Angel ('Domination'), Dark Funeral ('Vobiscum Satanas') e Behemoth. Non c'è tregua nelle nove devastanti canzoni che compongono il cd: l'aggressione sonora perpetrata dai Belphegor non concede un attimo di respiro. I brani viaggiano, mediamente, a velocità sostenute, in taluni casi ai limiti del parossismo; le vocals sembrano scaturire direttamente da Malebolge. Furia, perversione, blasfemia: ecco cosa ribolle nel calderone intitolato 'Necrodaemon Terrorsathan'. Una ricetta già nota ai nostri palati, ma pur sempre efficace. Titoli e testi delle canzoni ricalcano purtroppo i consueti cliché anticristiani ("Vomit Upon The Cross"). Se - com'è probabile - l'inferno esiste, i Belphegor ne hanno colto appieno il lato frastornante.

(Last Episode/Nuclear Blast - 2000/2020)
Voto: 70

https://belphegor-austria.bandcamp.com/album/necrodaemon-terrorsathan

giovedì 19 dicembre 2024

Centinex - Hellbrigade

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Swedish Death
Dark Swedish death metal. In copertina, il duomo di Colonia si erge solitario fra le rovine causate dalla distruttiva incursione della RAF. Splendido album questo 'Hellbrigade': preciso, letale, genuino. Un incrocio fra The Crown e Dismember, con un richiamo ai primi The Haunted (percepibile nell'attacco della canzone "Emperor of Death"). I Centinex propongono un lavoro ricco di sfumature, composto da nove canzoni variegate al proprio interno e ben strutturate. Accanto a brani aggressivi e irruenti come "Towards Devastation" e "Bloodconqueror", potrete così trovare episodi oscuri ed evocativi come "Last Redemption". Credetemi, questo cd è un vero gioiello che, con l'eccezione di un solo brano forse un po' troppo prolisso, sprigiona un'energia formidabile e non annoia neanche un po'. Era dai tempi di 'Deathrace King' che non ascoltavo un album così efficace e diretto. Join the Hellbrigade!

(Repulse Records - 2000)
Voto: 75

https://www.centinex.net/

lunedì 16 dicembre 2024

Misanthrope - Immortal Misanthrope

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine

#PER CHI AMA: Symph Death
Questo gruppo esiste dal lontano 1988 e io, al tempo di questa recensione, non ne avevo mai sentito parlare! Francesi, i nostri, sono fautori di un buon heavy-death metal, molto tecnico (ascoltare per credere), dove un tappeto tastieristico sempre presente e direi quasi virtuoso, si fonde in tutta la sua melodia con le ottime e potentissime chitarre, con una batteria martellante e tecnica e infine, con la voce grandiosa del leader Philippe "S.A.S de l'Argilière" Courtois. La giusta definizione per il loro suono, a mio parere, potrebbe essere: sympho orchestral music mescolata con i classici riffs heavy-death metal. Questo album è un buon pasto per tutti coloro che ascoltano Children of Bodom, primi Nightwish, Dimmu Borgir, Samael e, aggiungerei anche, i melodicissimi Stratovarious. Da non dimenticare la produzione killer di Nordstrom e J-J Moreac. I Misanthrope sono comunque un gruppo da ascoltare dal vivo (non per niente sono stati partecipi di concerti in compagnia di Angra, Cradle of Filth, Dimmu Borgir e Gamma Ray). Quindi, aspettate il prossimo tour europeo e non mancate!
 
(Holy Records - 2000)
Voto: 70
 

domenica 15 dicembre 2024

Edenshade - Love Injuring Criteria

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Melo Death
Eccoci di fronte a una realtà interessante proveniente dall’Italia e a quello che fu il loro secondo demo. La musica aveva parti in comune con gli ormai sciolti Nightside, anche perchè gli Edenshade proponevano un sound molto tecnico e vicino al death metal svedese melodico con inserti prog; ma il suono e i brani risultavano ben più potenti e cattivi rispetto ai Nightside con l’uso delle tastiere, in questo 'Love Injuring Criteria', che faceva evidentemente la differenza, perché alcune melodie sembravano ispirate dal prog anni ’70, pur non dimenticando partiture moderne. Quattro i brani (di cui uno strumentale) che compongono questo lavoro che seguiva a distanza di un anno l'altro demo cd della band, 'Shades of Duality', con i brani che risultavano già professionali e maturi, con una buona dose di cattiveria, ma dando ampio respiro anche alla melodia e a molteplici sperimentazioni elettroniche, che abbiamo successivamente apprezzato nei full length successivi. Questo alla fine era un piccolo assaggio delle potenzialità del combo marchigiano.

(Self - 2000)
Voto: 68

https://www.edenshade.com/

lunedì 9 dicembre 2024

Alea Jacta - Spirits in Oblivion

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Melo Death
Tre pezzi più intro devoti a un death metal melodico che non disdegnavano parti un po’ più aggressive e pesanti (al limite del black) per questa band originaria di Varese, ma che nei riff di chitarra risentiva molto del classico heavy metal. 'Spirits in Oblivion' era sicuramente ben registrato (pur trattandosi di una demotape, la cara vecchia cassetta) e altrettanto ben suonato, ma gli Alea Jacta si muovevano su trame già sentite, anche se con dei buoni riff di chitarra, risultando peraltro forse un po’ troppo leggeri per i miei gusti. Però per gli amanti del death metal melodico potrebbe essere un bell'oggettino da riesumare.

venerdì 6 dicembre 2024

Impious - The Killer

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine

#PER CHI AMA: Death/Thrash
Death/thrash, sulla scia di The Crown, Centinex, The Haunted. Dopo l’intro di rito, si parte - bene - con "Burn the Cross" (e complimenti per l’originalità del titolo), veloce come una palla di cannone e altrettanto distruttiva. L’album in seguito si discosta da queste premesse. Il chitarrista, Valle Adzic, è l’autore di tutte le musiche e dei testi. Che egli sia il “motore” della band (un quintetto, per la cronaca) lo si desume anche dal rilievo e dalla cura riservata agli assoli chitarristici, che rappresentano effettivamente l’aspetto più interessante delle canzoni. Alcune delle quali fortunatamente si fanno anche apprezzare: oltre all’opener, segnalerei "Caught in Flesh", "The Deathsquad" e "The Hitman". Altre decisamente meno, per la semplice ragione che non dicono nulla di nuovo e sono pure prolisse. Fermo restando che a decidere della qualità di un album sono i contenuti e non il lay-out, va detto che 'The Killer' è peraltro penalizzato da una copertina davvero brutta. Strano che la Hammerheart non se ne sia avveduta.
 
(Hammerheart Records - 2002)
Voto: 65
 

giovedì 28 novembre 2024

Skepticism - Stormcrowfleet

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Funeral Doom
Gli Skepticism sin dagli esordi ci hanno regalato un capolavoro di inestimabile valore. Un album funereo, sia per l’atmosfera profusa che per l’incedere lento ed angosciante. Gli elementi che caratterizzano la band finlandese sono la tastiera usata in modo enfatico e decadente, epica in alcuni punti, una linea di chitarra molto compressa e dal tono molto basso, la classica voce da oltretomba, con growls profonde che ben si amalgamano al sound soffuso e triste dei sei brani inclusi in questo debutto mitologico. I colpi di batteria risuonano come dei tamburi che annunciano l’arrivo della salma al suo sepolcro. Ritmi ossessivi e sofferti per questa cerimonia funebre chiamata 'Stormcrowfleet'.

(Red Stream Inc./Svart Records - 1995/2018)
Voto: 90

https://skepticism.bandcamp.com/album/stormcrowfleet

venerdì 22 novembre 2024

VII Arcano - Inner Deathscapes

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Death/Thrash
Fortissimi ‘sti romani. Death metal d’impatto, diretto, influenzato da At The Gates e soci, ma con un proprio sound e trademark. Dieci i brani che compongono questo assalto ben registrato, il cui suono delle chitarre è corposo e incisivo, come deve essere in un genere come il loro. Le canzoni sono tutte di breve durata, e questo non fa che accrescere l’aggressività ed intensità dei pezzi, senza perdersi in virtuosismi inutili. 'Inner Deathscapes' è stato registrato agli Outer Studios di Roma ad opera di Giuseppe Orlando dei Novembre. Grande la prova vocale, molto profonda e roca. Un cd alla fine, ben riuscito che unisce death e thrash nel migliore dei modi.

(Pick Up Records - 2001)
Voto: 73

https://www.facebook.com/viiarcano