#PER CHI AMA: Black Depressive, primi Shining |
One man band quest’oggi proveniente dal Belgio, il cui frontman, Déhà, sembra essere titolare di un bel gruzzolo di band, in territori parecchio underground. Tra le sue creature, mi trovo qui a parlare degli Imber Luminis, che hanno all’attivo un demo, un full lenght, una compilation (mi domando di cosa) e questo EP di due pezzi uscito quest’anno. La direzione musicale percorsa dal nostro factotum di turno, è quella del depressive black metal. “I Can Hear the Birds Crying” apre l’Ep con i suoi dieci minuti e più, di musica desolante, straziante e nefasta, che non dà il benché minimo spazio alla speranza in un futuro migliore. Ovviamente i rimandi ai primi Shining si sprecano, cosi come pure ai Woods of Desolation, vuoi per le statiche, ma efficaci linee di chitarra o per le disperate screaming vocals, che trovano anche modo di cantare con voce pulita. Nonostante questo genere pecchi di eccessiva ripetitività, trovo la prima traccia assolutamente godibile e con una melodie portante che si incunea facilmente nelle mie circonvoluzioni cerebrali. Chiaro, al termine dell’ascolto di un lavoro come questo, rimane soltanto un senso di vuoto, disagio e totale inadeguatezza, ma si sa che l’uomo nel suo subconscio è autolesionista. E cosi ecco trovarmi ad ascoltare anche i tredici minuti di “I Am Not” e rimanere totalmente stupito nel constatare che il mastermind belga abbia da offrire un qualcosa di evocativo e drammatico nella sua esecuzione, la cui impronta rimane indelebile nella mia anima affranta e sempre più dannata. Sarà anche musica depressive, suicidal, funeral doom o chiamatela come volete, qui dentro ci trovo anche un che di romantico, ovvio, quel romanticismo il cui finale non è preannuncia nulla di buono. Ma che volete farci, per come girano le cose, ci si accontenta anche di questo. Funesti. (Francesco Scarci)
(Self)
Voto: 65