#PER CHI AMA: Techno Brutal Death |
Della serie, riscopriamo vecchi album del passato, mi domando se ci sia qualcun altro che mi voglia prendere a scarpate nel culo quest'oggi? Dopo i Krisiun ecco recensire un’altra bastonata per i miei oramai delicati timpani: trattasi questa volta dei polacchi Decapitated e del loro album edito dall’Earache, “Organic Hallucinosis”: poco più di mezz’ora di furia omicida miscelata alla perfezione con le ritmiche sincopate tipiche dei maestri Meshuggah e di altre trovate strampalate che potrebbero accostare la band ad altri mostri sacri quali Cephalic Carnage o Cryptopsy. L’evoluzione musicale iniziata in “Nihility”, prosegue in questo capitolo, il quarto, proiettando la band, guidata dal nuovo cantante Covan (ex Atrophia Red Sun), ad essere una delle più belle realtà del metal estremo. Il quartetto polacco continua a crescere (e le release successive l'hanno poi dimostrato) e si sente: sono infatti abili nel miscelare la brutalità del proprio sound con divagazioni avantgarde e i tipici stop’n go dei master svedesi. Il tutto poi, fatto con un’invidiabile tecnica individuale, nonostante la giovane età dei nostri, rende il lavoro ancora più appetibile. Buona la performance vocale di Covan che, prendendo le distanze dai gorgheggi tipici del genere, interpreta i brani con assoluta personalità. Assoli al fulmicotone, velocità al limite dell’umano, melodie dissonanti, furenti blast beat, accelerazioni mozzafiato, elucubrazioni chitarristiche e atmosfere snervanti, accompagnate da una equilibrata produzione, completano ulteriormente, uno dei lavori più interessanti tra quelli usciti nel 2006. Sebbene non ci troviamo di fronte ad un capolavoro che brilli per originalità, devo ammettere che la proposta dei nostri è risultata davvero spiazzante per il sottoscritto; bravi, ma ne sono certo, c’è ancora spazio per migliorarsi... (Francesco Scarci)
(Earache Records)
Voto: 75