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#PER CHI AMA: Progressive Death |
Gli Exuvial irrompono con 'The Hive Mind Chronicles Part I: Parasitica', un debutto che si staglia come un monolite sonoro, un’ode oscura alla collisione tra uomo e intelligenza artificiale, per un concept album che si tuffa nelle acque torbide di un futuro distopico non troppo lontano, dove una coscienza collettiva – un’entità tanto affascinante quanto minacciosa – si erge a simbolo di un’umanità soffocata dalla sua stessa dipendenza tecnologica. Qui non si tratta solo di musica: è un’esperienza che scuote, un racconto che intreccia interrogativi etici sul progresso sfrenato con una maestria tecnica che lascia sbalorditi, costringendo l’ascoltatore a rimanere in bilico tra ammirazione e inquietudine. Il death metal progressivo si fonde a elementi elettronici con una precisione chirurgica, dando vita a un suono che alterna scariche di adrenalina a pause di rara introspezione. La voce di Ethan Walden è un’arma a doppio taglio: il suo growl ruggisce con una forza che attraversa un spettro emotivo vasto, dalla disperazione più cupa a una ferrea risolutezza, mentre le sue incursioni nel canto pulito rivelano una versatilità sbalorditiva. Gli arrangiamenti orchestrali, dosati con un gusto impeccabile e mai invadenti, elevano il tutto a una dimensione quasi sinfonica, un tocco sottile che testimonia l’abilità di una band capace di dominare ogni sfumatura del proprio arsenale sonoro. I brani sono tasselli di un mosaico complesso, cesellati da mani esperte. “Hive Mind II: Advent of Segmentation” si distingue per il suo ritmo incalzante, un vortice techno-death che unisce ferocia a melodie ipnotiche, mettendo in luce una sezione ritmica che sembra scolpita nel granito. Poi c’è “Hive Mind III: Neural Convolution”, un’esplosione di partiture orchestrali che si intrecciano a riff intricati, un esempio lampante della padronanza tecnica che gli Exuvial sfoggiano senza ostentazione. La produzione, cristallina e poderosa, esalta ogni strumento, lasciando spazio a un interplay che è tanto coeso quanto devastante. A impreziosire il disco, una schiera di virtuosi si unisce al massacro sonoro: Sanjay Kumar dei Wormhole squarcia “Parasitica” con assoli che trasudano genialità, mentre Ben Towles dei Grey Lotus infonde un’energia tagliente in “Subterranean Swarm”. Il gran finale, “Necrotic Dissolution”, vede Ben Gassman e Kyle Chapman degli Aethereus spingere il death progressivo in territori inesplorati, con una perizia che sigilla un lavoro ambizioso e articolato. Non è un ascolto facile, né immediato: 'The Hive Mind Chronicles Part I: Parasitica' richiede dedizione, ma ripaga con una profondità che solo musicisti di questo calibro possono offrire. È un viaggio che merita di essere intrapreso, un grido potente contro un domani incerto, reso possibile da un talento tecnico che brilla come un faro nell’oscurità. (Francesco Scarci)
(Silent Pendulum Records - 2024)
Voto: 80
https://silentpendulumrecords.bandcamp.com/album/the-hive-mind-chronicles-part-i-parasitica
Voto: 80
https://silentpendulumrecords.bandcamp.com/album/the-hive-mind-chronicles-part-i-parasitica