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sabato 29 gennaio 2022

Solicitor - All Debts On Death

#PER CHI AMA: Speed Metal
Uscito da pochissimi giorni, 'All Debts on Death' è il nuovo 7" degli americani Solicitor. La band originaria di Seattle, propone due nuovi pezzi a quasi due anni di distanza da quel debut album, 'Spectral Devastation', uscito durante lo scoppio della pandemia, che sottolineò le buone qualità di nostri. Oggi li ritroviamo con "Killer for Hire" e "Megalomaniac", due nuovi pezzi atti a mostrarci il loro stato di forma. Il side A si apre con un sinistro giro di chitarra a cui fa seguito una bella ritmica speed super incalzante, melodica ma anche un po' sghemba, a cui aggiungersi poi sarà la voce urlata della frontwoman Amy Lee Carlson, un mix tra il cantante degli Agent Steeel e una versione più grezza di Noora Louhimo dei Battle Beast, band con cui i nostri non condividono praticamente altro. Il pezzo è bello tirato a metà strada tra heavy metal e speed, per una proposta che sembra proiettarci indietro nel tempo di oltre 30 anni, forse anche 40, identificando tra le influenze dei Solicitor anche gli Exiter. Tuttavia, la seconda parte del brano  s'incupisce, rallenta i giri del motore, dà più ampio spazio agli strumenti prima degli ultimi 60 debordanti secondi dove i nostri sciorinano un discreto assolo, che si perde nell'impastato degli altri strumenti. Il side B parte piano ma dopo 40 secondi ci butta nel mezzo della tempesta con la voce di Amy Lee a ficcarsi nella nostra testa insieme alle vertiginose linee di chitarra e ad un apparato ritmico che, quando prova ad articolarsi un po' di più, sembra voler emulare gli Overkill. Comunque alla fine di un altro ben più interessante giro di assoli, questi due pezzi ci dicono che il quintetto statunitense è in forma e pronto più che mai a tornare in sella magari con un album più lungo e strutturato. (Francesco Scarci)

The Pit Tips

Francesco Scarci

Funeral Mist - Deiform
Mazbeshewill - No Feeling is Final
Ylva de Lune - I

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Death8699

Cradle of Filth - Existence is Futile
Destruction - Born To Perish
Epica - Omega

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Alain González Artola

Aran - Pimeyttä Vastan
Bataille - Reverb
Solveig - Way of the Sun

venerdì 28 gennaio 2022

Hypocrisy - Worship

#FOR FANS OF: Death/Doom
So this is similar to the more recent releases ('End of Disclosure'), but a bit slower, though still powerful. I admire their perseverance over the years making solid melodic death metal. Peter is definitely a big part of the metal community and has been for decades. He's written some strong, pivotal riffs on here which makes it stand out in Hypocrisy's songwriting style. Sounds like he tunes down to B or C, making it HEAVY sounding. There's this aura in each Hypocrisy album since they've turned to melodic death metal. But most of all, more recently. The vocals are vintage Peter, low-end.

Nevertheless, a bulk of these compositions are varying in tempos. And the aura is DARK. Peter always seems to choose metal that is not in the vein of anything else but his own creation. He's been true to the melodic death genre for decades. The synthesizers too are in a shroud abyss the guitars desolate. Encapsulated is the listener who's in a sheer chaos. Hypocrisy has been a band for many years and when they switched over to melodic death, they seemed to play it well and has their own distinctive sound. I believe they're going to stay in this till the end. That's a good thing and I'll hope for many more LP's to come.

I've found this release also devoid of any errors on the guitar parts or anything else. Peter did a great job as did his bandmates. I thought that the compositions were devoid of anything really unnerving or compositor. These guys did great here, but I'm still in favor of 'End of Disclosure' as my favorite from them. The riffs are still good, but not higher (to me) of a "B" rating. I think that the recording quality was again top notch. That much hasn't changed either. I was really anticipating this one as being a "flop", but it's not, no way. I think that they really made some great music in my humble opinion.

I had to hear this first before I bought it. I think Hypocrisy is doing great even being in the scene for years quality here. Despite the middle-aged band, their ideas for songs are still great. I was definitely in favor of them switching genres over 20 years ago. I think they're better of with the melodic death metal type gig than strictly death metal. That's with coming out on releases that only they could divulge to. Definitely a top rated band though they didn't get my pick for album of the year. I still though that this was a solid release. Check it out! (Death8699)


(Nuclear Blast - 2021)
Score: 75

https://www.facebook.com/hypocrisy

Corpus Diavolis - Apocatastase

#PER CHI AMA: Esoteric Black, Batushka
Quarto album per i francesi Corpus Diavolis intitolato 'Apocatastase', termine che letteralmente significa "ritorno allo stato originario". Non conosco la ragione alla base di questa scelta, ma devo ammettere che è il giusto titolo per un disco come questo, un lavoro torbido, oscuro e devastante che sottolinea la prova di coraggio dell'ensemble marsigliese nell'allontanarsi dalle sonorità scandinave degli esordi e abbracciare i deliri musicali di Deathspell Omega e Batushka. Il disco consta di sei pezzi evocativi e dissonanti, che si muovono appunto lungo i binari di un black metal mefistofelico, a tratti ritualistico proprio alla stregua dei colleghi polacchi. Vi basti ascoltare ad esempio la porzione finale della title track che ci conduce con la mente ad uno di quei rituali esoterici a cui forse non si sottrae nella realtà il buon Daemonicreator. Costui, frontman della band, altri non è che il fondatore della Alliance Mystique de Satan Glorifié, un associazione di matrice satanica, che sembra rievocare i tempi dell'Inner Circle che venne ritenuto responsabili di numerosi crimini ai danni di luoghi cristiani nella Norvegia dei primi anni novanta, fondando i propri ideali su una confusa commistione di idee riferite a satanismo, isolazionismo e paganesimo norreno, con cui meglio non mettersi a sindacare. Detto che non siamo qui a sindacare sulle ideologie delle band bensì a commentare la musica proposta dai nostri, posso continuare a dire che i Corpus Diavoli saranno abili nel condurvi nel loro personalissimo maelstrom ritmico fatto di sonorità perverse ed esoteriche al tempo stesso ("Colludium"), miscelando sulfurei mid-tempo con acide accelerazioni black ("The Dissolution and Eternal Extasy in the Embrace of Satan") rilette in una chiave avanguardistica che scomoda Ved Buens Ende, i già citati Deathspell Omega e i Blut Aus Nord. Spettrali e affascinanti, senza ombra di dubbio. Il rullo di blasfemia diventa ancor più compressore in "The Pillar of the Snake", forse il pezzo più feroce del lotto che comunque non rinuncia alla sua componente atmosferica (qui quasi orchestrale a dire il vero, grazie all'utilizzo esponenziale dei synth). "Triumphant Black Flame" è una crivellante sfuriata black con un sinistro assolo conclusivo e misantropiche linee di chitarra che ci condurranno fino alla conclusiva "At the Altar of Infinite Night", brano che racchiude tutta la somma malignità che pervade lo spirito (e lo screaming belluino) di Daemonicreator, in un disco efferato, suggestivo e dotato di tutte le carte in tavola per diventare un must per il popolo black metal. (Francesco Scarci)

(LADLO Productions - 2021)
Voto: 78

https://ladlo.bandcamp.com/album/apocatastase

Barabba - Primo Tempo

#PER CHI AMA: Darkwave/Alt Rock
"Volete Gesù o Barabba?". Secondo il Vangelo di Giovanni, il popolo di Gerusalemme scelse il primo e probabilmente ad allora risale la genesi di questa band marchigiana composta da tre musicisti, Jonathan Iencinella, Riccardo Franconi e Nicola Amici, che ormai da vent'anni se ne vanno in giro a fare musica alternative rock, popolando band del sottosuolo italico (Guinea Pig, Jesus Franco & The Drogas, Kaouenn etc.). Detto questo, 'Primo Tempo' rappresenta il primo album sotto questo moniker: il lavoro si apre con "Un Altro", un pezzo che mi ha evocato dopo soli due secondi, un brano che si era assopito nella mia memoria, "Satana" dei Nuvola Neshua. Andatevi a sentire i due pezzi e dirmi se non trovare un parallelismo nelle pulsazioni urbane che emanano i due brani. Quanto proposto dai Barabba risente però un po' di più dalle ultime tendenze rap/trap (giuro che mai avrei pensato di scrivere trap in questo blog) coniugate qui con criptiche sonorità alt rock che mi hanno evocato un'altra bestia nostrana, i Bachi da Pietra e non solo perchè il mastermind Giovanni Succi comparirà come guest star alla voce su "Quei Due" in compagnia di Marco Drago. Giovanni è uno dei tanti ospiti che compaiono infatti in questo EP di sei pezzi. Dalle suggestioni urban dell'opening track si passa a "Bastare a Me Stesso", con un pattern musicale all'insegna di un darkwave elettronico molto simile al pezzo introduttivo, qui con il featuring di Francesco Imperatrice (aka Paco Sangrado) e Serena Abrami alla voce, quest'ultima che ha collaborato in passato con gente del calibro di Max Gazzè o Luca Barbarossa (non pensavo che avrei mai nemmeno scritto quest'ultimo nome su questo blog). La proposta dei nostri si muove comunque sinuosa attraverso l'oscurità anche con "Momo" che si renderà più epica per il featuring al sax di Tommaso Uncini. Ancor più cupa, e non pensavo fosse possibile, arriva "L'ultima Mano", in cui Jonathan duetta alla voce con Caterina Trucchia (dei Kmfrommyills) in un pezzo noir che si muove sempre tra trip hop, elettronica e cantautorato, il tutto sempre contraddistinto da un cantato affine ad un rap primordiale. Si giunge nel frattempo a "Quei Due", che oltre a continuare con un sound forse un po' troppo affine ai precedenti pezzi, e su questo cercherei di lavorare un po' di più, la seguo più che altro per il suo lirismo narrativo che descrive una delle tante storie del protagonista Barabba, alle prese con i propri demoni quotidiani. In chiusura, la meravigliosa "Bianco Natale", da ascoltare attentamente per i suoi ironici testi che non vi porteranno di certo a quel che si definisce un lieto fine. Ascoltare per credere. (Francesco Scarci)

giovedì 27 gennaio 2022

Borknagar - Winter Thrice

#PER CHI AMA: Epic Black/Viking
Surprised I didn't get around to this sooner, I suppose it was a pause in retrospect thinking that it's already been covered. For whatever reason, here we have an almost flawless release that covers three genres all into one. But I think it's important to say that despite this, the music itself speaks for itself. What a varying degree of metal that ignites the speakers with bleeding metal though with varying degrees of intensity. They fluctuate rapidly mixing in those genres all up unto one. It's really noble that they've been able to do this! The vocals compliment the music perfectly. They go from shouting to clean it's rather (on clean) like Falconer.

It's strange that 'Winter Thrice' is actually the first LP I've heard from this band despite their extended discography. And I'm keen on hearing more newer material from them. Quite a unique album and quite a unique band. The ability to mesh three genres and on here it is quite evident because of the time signature changes. Some fast tempos that are accompanied by yelling lyrics indicates their black metal portion. The slower tempos and clean vocals indicate more of folk/Viking segments. The clean vocals remind me of Matthias from Falconer, though he has his own style being a native of Sweden.

I enjoyed the music quite immensely there were no songs that I thought weren't worthy of looking forward to. They all in their own way in metal struck me like I've never head before in sounds. Really unique. I didn't go by any song halfway through they all were played through and sufficiently played out. I thought that the musicianship was phenomenal. As I say, I'm looking forward to the new material. But this one was way worth it's weight in gold. These guys know how to juggle genres and the tempo changes really illustrates that in sounds. What a great album and knowing that they're still active is great.

The sound quality on here is awesome. You can hear everything equally and when one song ends, it's a matter of looking forward to the next then also the next after that, so forth. This album is available to hear on YouTube or Spotify. It's worth getting the physical CD, but if not, it's still good to take a listen in any streaming services see if you like it. I thought it was a little odd at first because of the time signature changes but as I heard more and more, the greater I liked it! I'd pick any of these songs as a sample about what to expect on the LP, but any of them are worth checking out and admiring. Take a listen! (Death8699)


(Century Media Records - 2016)
Score: 82

https://www.facebook.com/borknagarofficial

Archspire - Bleed the Future

#FOR FANS OF: Techno Death
What a jumpstart to the nerves in the intro to this album. Totally killer from where they left off with their previous release ('Relentless Mutation'). I won't dig back into earlier work namely 'The Lucid Collective' but their previous and now this just is simply amazing! The riffs own this release and the way the vocals are able to go alongside the music is just amazing. I'm not overly into technical death metal, but this band I've been following. The music is what grapples me. I think their previous had more catchy riffs than this one but I still think that they're hacking it with this release 'Relentless Mutation' will probably remain my favorite though.

The way that they piece songs together is just beyond belief. I understand that people aren't too into their gig but still I like this band. They have a way of arranging music that's just so catchy and innovative. Their album is about 30 minutes but with the drums going in hyperspeed and guitars playing insane riffs 30 minutes is enough (I believe). I made sure to get a physical copy of this album because I just figured that anything they put out there I like. You've got to be into the riffs fast and furious or cut short then acoustic tones. It's quite variable. I do admit that the drums are on overkill, but I'm still digging the album.

Season of Mist had some great bands/releases on this record label of last year, I'm just loving the production and mixing. They are top notch with extreme metal! It's a love/hate relationship with Archspire and I happen to love them. They've got extraneous talent that shouldn't be overlooked! Seriously, they seem to make this look or sound easy. Maybe they have had so much practice with the riffs and overall music that they can put together some like 'Bleed The Future'. Stay open minded with the band, they've really got so much to offer. I'm amazed at their talent and energy. All of the band members contributed equally!

It just couldn't be streaming this, I had to have it! Since most kids all they know is streaming music or other people that just got rid of their CD's altogether. Not me, I want to contribute to bands whos fans are why they make music, well mostly it's that way. Just Armageddon has been released here, utter pandemonium. The past two releases I'm loving entirely. The riffs do it all for me absolutely! This band doesn't seem to let up with ferocity. They're not everyone's cup of tea but they sure are with me! Do yourself a favor if you're not going to buy it, make an effort to at least stream it and see what you think! (Death8699)


Maybeshewill - No Feeling is Final

#PER CHI AMA: Post Rock Cinematico
Stranamente, non c'è solo la Bird's Robe Records dietro alla release degli inglesi Maybeshewill, forse perchè sono inglesi, o forse perchè 'No Feeling is Final' è un nuovo album, fatto sta che qui si propone quel post rock strumentale che è tanto nelle corde della label australiana, qui in cooperazione con la The Robot Needs Home Collective, la Wax Bodega e la New Noise. Un pacchetto di etichette per supportare la nuova release di questa band originaria di Leicester che fa valere la propria classe già dall'opener "We've Arrived at the Burning Building", un condensato emozionale di post rock sofisticato, evocativo, malinconico e sinfonico, con quella sua brillante miscela di suoni rock combinati ad arte con strumenti ad arco. Una melodia che sembra provenire dall'estremo oriente è quella che apre "Zarah" e poi un riffing teso che mi ha evocato quasi i Dark Tranquillity più melodici. Un passaggio breve in effetti, spezzato poi dalle spoken words di una gentil donzella e da una melodia cinematica che ci accarezzerà per tutto l'ascolto di questo lavoro straordinario, uno dei migliori in ambito post rock dello scorso anno. Splendidi gli archi di "Complicity", struggente e catartica. Ancora meglio la tiepida melodia di "Invincible Summer", una colonna sonora atta a farci sognare ad occhi aperti, mentre in sottofondo il rock si miscela a progressioni di natura ambient. Il flusso musicale sembra comunque seguire un suo filo logico, quasi una successione di immagini di violenza, calma e devastazione, in cui incanalare la verve più o meno energetica della band, che in 'No Feeling is Final' vuole trasmettere un messaggio di solidarietà per il mondo che si sta avviando, non troppo lentamente, verso l'autodistruzione, un messaggio che nasce da una potente forma di frustrazione. I pezzi proseguono con grande disciplina e caratura tecnica: in "Refuturing" vede addirittura la comparsa di un sax, in un pezzo pazzesco, mentre "Green Unpleasant Land" ammicca ad un certo neo classic folk celtico con sofisticazioni elettroniche ed un roboante finale di chitarre che ergono un muro quasi invalicabile di suoni. Questo è l'acme del disco, da qui le acque sembrano calmarsi e fluire un po' più serenamente verso il timido finale pianistico di "Tomorrow". Nel mentre, mi raccomando non fatevi ingannare dal nefasto riffing che chiude "Even Tide", una vera bomba per un super disco. (Francesco Scarci)

(The Robot Needs Home Collective/Wax Bodega/New Noise/Bird's Robe Records - 2021)
Voto: 84

https://mybshwll.bandcamp.com/album/no-feeling-is-final