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domenica 26 settembre 2021

Lotan - Angelus Pestis

#PER CHI AMA: Death/Black
La Danimarca si sta confermando terra rigogliosa negli ultimi tempi: la band di oggi nasce infatti in quella terra e verosimilmente come side project dei Vanir. Dalla costola di quest'ultimi, ecco arrivare Philip, Martin e Jon con i loro Lotan (il leviatano), a proporre un death/black tirato, dotato di interessanti linee melodiche che chiamano in causa tanto il suono mediterraneo dei Rotting Christ, quanto influenze metalliche di scuola scandinava. 'Angelus Pestis' è un dinamitardo contenitore di musica estrema, di quella martellante come i Rotting Christ sanno proporre e che è testimoniato dalle due tracce in apertura, "Interitus" e la feroce "Invita Lucifer", una song quest'ultima in grado di mettere un assolo di pianoforte tra parentesi di due arrembanti parti di chitarra, in un esperimento quanto meno originale. Poi per carità, non siamo di fronte agli inventori dell'acqua calda, ma a dei buoni mestieranti, musicisti abili con i loro strumenti tra le mani. E la deflagrante "B43-Moab" conferma le doti devastanti del combo danese con le ritmiche che si rincorrono vertiginosamente e furiosamente tra loro, in una proposta musicale che ha un che degli inglesi Akercocke. Strizza l'occhiolino ai Satyricon invece un brano come "In the Shadow of a Falling Star" con quelle sue zanzarose linee di chitarra e lo screaming vocale. Un po' piattino forse il risultato finale, soprattutto perchè un po' più diverso dai pezzi sin qui ascoltati. In chiusura, "Lion and Snakes" che invece mette in mostra un po' del black pagano dei Primordial (anche a livello vocale con ispirate clean vocals) in quello che forse è il pezzo meglio riuscito di questa release. (Francesco Scarci)

(Uprising! Records - 2021)
Voto: 69

https://www.facebook.com/lotanband/