La My Kingdom Music ancora una volta va a scovare nel sottobosco underground, nella speranza di imbroccare la band giusta da aggiungere al proprio rooster, già di per sé ricco di band dalle grandi speranze. Però se i crucconi Immortal Remains, dopo 3 album erano ancora nell’anonimato, un perché forse c’è e sarebbe stato lecito chiederselo, per non rischiare un buco nell’acqua. Sia ben chiaro che il quintetto teutonico, in giro ormai dal 2000, non è che sia proprio pessimo: propone infatti un black death atmosferico, dai forti contorni horror-vampiristici, come il buon vecchio Dani e i suoi Cradle of Filth sono in grado di fare. Purtroppo però qui di musica brillante non ce n’è poi molta: dopo la consueta intro, si parte con “Xeper” e “The Hunting”, due tracce abbastanza piatte che viaggiano su ritmiche death tirate con un tappeto tastieristico a creare un’ambientazione gotica, con le gracchianti vocals di Andreas Hohwieler che si contrappongono al grunt di Guido Dürr. Si prosegue con la title track, contrassegnata da un inizio atmosferico che poi comunque sfocia ancora una volta in suoni quanto mai banali e scevri di qualsiasi spunto personale. “Everlasting Night” scivola via cosi, nell’anonimato più triste con una serie di brani, dove sono le strazianti, nevrotiche e fastidiose vocals ad essere ricordate. Un peccato che si sia deciso di puntare sui tedeschi Immortal Remains, quando in Italia abbiamo band come i Riul Doamnei (ancor prive di contratto), che proponendo un genere molto simile, sono in grado di unire un'elevata qualità a una bella dose di personalità. (Francesco Scarci)
(My Kingdom Music)
Voto: 50
Voto: 50