Tornano i deathsters statunitensi Impaled con un nuovo malvagio lavoro. Non cambiando più di tanto dai precedenti album (resta tuttavia inarrivabile “Mondo Medicale” del 2002), il combo americano prosegue imperterrito nel proprio percorso di distruzione del mondo. “The Last Gasp” fondamentalmente è un album senza grosse pretese, indicato per chi è un fan della band o chi è in cerca di un sound all'insegna dello splatter-gore (lo si deduca anche da una copertina che presto cadrà vittima della censura). Il quartetto d'oltreoceano comunque, nonostante un avvio violentissimo, disegna insospettabili melodie nella terza “The Visible Man”, song che sembra pescare largamente dagli esordi dei britannici Carcass. Dalla successiva “You are the Dead”, i “patologi” di St. Julien tornano a far male con un sound più truce e in linea col passato, un death-grind dalle vaghe tinte punk-hardcore, con la solita doppia voce, lo screaming di Sean Mcgrath e le vocals gutturali di Ross Sewage. I brani scorrono via anche piacevolmente alternando mid-tempos in pieno stile “carcassiano” con qualche venatura rock (“Masters of Ordure” e “Right to Die”, per esempio), alle classiche sfuriate brutal. Un gradito ritorno dopo qualche anno d'assenza delle scene... (Francesco Scarci)
(Candlelight)
Voto: 65
Voto: 65