Vi premetto già che questo è uno di quei lavori che non vi darà modo di respirare un solo secondo: il come back dei finlandesi Rotten Sound, è un attacco ferale senza compromessi. 18 killer songs vi braccheranno nel buio della vostra stanza, creandovi incubi inimmaginabili. L'attacco della macchina bellica finnica è affidata ai taglienti, quanto mai magnifici crusty riffs (con la distorsione delle chitarre dal tono più abbassato, di chiara scuola primissimi Entombed), con la batteria (dal ritmo disumano) a martellare che è un piacere e le vocals vetrioliche a urlare tutta la propria frustrazione. Difficile dare una descrizione delle varie tracce perché, alla fine tendono ad assomigliarsi un po' tutte. Tuttavia il ritmo infernale, ma anche un'inaspettata serie di passaggi di ispirazione southern rock, mi fanno apprezzare questa fatica del quartetto lappone. Inquietante infine la cover dell'album, che ritrae un uomo in stato di decomposizione, tema portante di “Cycles”, che “celebra” il declino dell'uomo, a causa della sua innata stupidità. Feroci, incazzati, forse politicamente scorretti, un ascolto ai Rotten Sound lo darei comunque... (Francesco Scarci)
(Spinefarm)
Voto: 65
Voto: 65