BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Black Doom |
'Light Rotting Out' è un album non nuovissimo ma di ottima fattura che la Aestethic Death Records ha riesumato dalle lande desolate del black/doom più intransigente, dimostrando ancora una volta di far centro nelle sue uscite con musiche di confine, violente, funeree, sperimentali ed estreme. Il cd, ormai datato 2011, si snoda in tre lunghissimi brani aprendo le danze con "Kill Monument" che lascia esterrefatti per le urla lancinanti d'estrazione molto black e gli infiniti lassi di totale silenzio usati come pause tra una colata di doom nero come la pece, sinistro, primordiale e cavernicolo e le successive trame più articolate e rumorose. Violentissimo l'impatto sonoro, con atmosfere da black metal viscerale, tanto difficili da trovare in un classico album funeral; la velocità del disco è ridotta, rallentata e soffocante, l'ambientazione tra il sacro e il profano, sempre e comunque meravigliosamente doom. Il sound è buio, crudo, malato sempre tirato all'estremo per una forma espressiva portata avanti da un'aurea drammatica dal marcato istinto animalesco, tetro e orrorifico. Sarà la splendida e disumana performance vocale di AC Rottt che ci macera il cuore e le carni con i suoi vocalizzi, a rendere il tutto così folle e disincantato, una forma di tortura che non brilla certo per suoni ad alta fedeltà ma che ci offre piuttosto un collage underground selvaggio, rarefatto, scarno, visionario e istintivo. Gli oltre dieci minuti di "Cess Pit People" spostano il tiro verso un corridoio d'avanguardia, incrociando il suono della nuova creazione di Lee Dorian, i With the Dead, con quello che fu il mito dei primi Napalm Death ed i Naked City per un'orgia di suoni dal secco odore industriale, un sound pronto a confrontarsi con gli ultimi Twilight e l'oscurità dei Vallenfyre vista al rallentatore. "The Holy Rheum" nella sua maestosa durata di ben oltre 20 minuti, è divisa in due atti, "Night of Negative Stars" e "Hologram Law", con il vuoto ancestrale che le divide e la cui evoluzione potrebbe creare molti problemi ad ascoltatori deboli di cuore. La sua veste sperimentale ed il sax ululante e folle, alla maniera del signor Zorn, esalta la potenzialità psicotica e la voglia di varcare il limite introducendo una splendida seconda voce in stile Death in June, marziale e pulita nel finale, a combattere con lo screaming forsennato e una batteria che regna incontrastata e paranoica, che mi ha ricordato l'estraniante capolavoro dei PIL, 'Flowers of Romance', ovviamente da immaginare in chiave rigorosamente black/doom/sperimentale. Rinchiuso in un digipack geniale formato A5, prevalentemente nero e dal gusto vintage, senza titolo né nome in copertina e quattro inserti tipo cartolina artistica a spiegare l'opera attraverso i testi dei brani, 'Light Rotting Out' si presenta come un diamante grezzo, pregiato, da essere ascoltato con le dovute maniere e meritare un posto d'onore nei vostri cuori. Questa band irlandese (in attività dal 2004 con una costellazione di release), sebbene cerchi con ogni mezzo di rimanere nell'anonimato più assoluto, deve essere scoperta ed apprezzata, anche se non tutti riusciranno a capirla, ma è innegabile che gli intenditori l'ameranno alla follia. Devastante per la psiche! (Bob Stoner)
(Aestethic Death Records - 2011)
Voto: 85
https://www.facebook.com/Wreck-of-the-Hesperus
Voto: 85
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