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venerdì 23 dicembre 2011

The Circle Ends Here - Where Time Leaves the Rest

#PER CHI AMA: Post Metal, Post Hardcore, Sludge, Amia Venera Landscape
L’Italia gode di buona salute, ne sono certo: dopo le ultime recensioni di (EchO), Frangar, ma anche quelle di inizio anno di Amia Venera Landscape, mi ritrovo fra le mani un interessante lavoro di post hardcore, che sebbene quattro tracce, riesce sin da subito a conquistarmi. Partiamo però da un po’ più lontano e cioè dall’elegante formato digipack del cd, dalla desolante foto di copertina (meravigliosa) e dalle foto interne. Quanto alla musica poi, dicevo che siamo al cospetto di un five pieces che propone del post hardcore dalle forti inclinazioni romantico autodistruttive, che mi ha colpito fin dal primo ascolto sulla loro pagina facebook. E cosi “Trace the Line” prima e “Shapes to Black” poi, mostrando l’intemperanza tipica dell’hardcore, soprattutto a livello delle vetrioliche vocals smorzato però da un emozionale cantato pulito, esibiscono sicuramente anche un alone oscuro in grado di conferire alla band un feeling decisamente decadente, che alla fine si dimostrerà come il vero punto di forza di questa giovane band, nata infatti solamente nel 2010. Mi piace il sound della band friulana, aggressiva al punto giusto, melodica quanto basta, malinconica abbastanza per bilanciare la propria aggressività con divagazioni post rock, melmosa a sufficienza per definirsi sludge, decisamente intelligente per proporre un sound vario, fresco, frizzante anche nelle due seguenti “Annihilation of Entire Cities“ (dove addirittura sento echi dei Novembre) e nella conclusiva rabbiosa “Nam”, che va definitivamente ad avvalorare la mia tesi iniziale: l’Italia è sul pezzo, gode di ottima salute, almeno a livello musicale, e i The Circle Ends Here ne sono un’ottima testimonianza. Bella scoperta! (Francesco Scarci)

(Self)
Voto: 80