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giovedì 8 dicembre 2011

Древо - Величие

#PER CHI AMA: Pagan Black, Summoning
Non potete immaginare quanta fatica abbia fatto per decifrare il nome del gruppo, il titolo dell’album e riuscire, invano, a cercare informazioni a proposito di questa band russa. Il nome dell’ensemble, costituito dal solo Jaromir, significa “Albero”, ma il fatto di essere scritto in cirillico non aiuta di certo, cosi come pure il suo sito internet, completamente scevro di qualsiasi tipo di notizia biografica. Quindi mi appresto a recensire questa release, come se fossi bendato e affidandomi al mio solo senso uditivo. L’apertura, affidata alla title track, ci dice immediatamente che ci troviamo all’interno del panorama ambient-medieval, con suoni di un’epoca passata che echeggiano nelle casse del mio stereo e ci riconducono indietro nel tempo di un migliaio di anni. L’act di Nizhny Novgorod ci prende per mano e conduce a corte di castelli di principi o re del passato, con menestrelli e giullari ad allietare i nostri momenti. E cosi, ecco arrivare “Созидание”, che con il suo suono ipnotico ma allegro incedere, mi rilassa e rende l’ascolto di questo strano cd estremamente piacevole. Mai abbassare la guardia però, perché “Ледяная Явь” ci catapulta invece in uno scenario più black metal oriented, anche se completamente strumentale, con il grosso difetto di affidare la ritmica all’utilizzo di una fredda e sterile drum machine. Il risultato non è certo dei migliori anche se la melodia di fondo sarebbe assai gradevole, con un finale in completo stile Burzum (periodo ambient). Uno screaming disumano apre “Воля-Вольница”, risvegliando nella mia intorpidita memoria, gruppi che non sentivo da una vita, come gli austriaci Summoning o gli spagnoli Elffor. Il sound risulta alquanto caotico, con un black metal come elemento portante, accompagnato da una serie di orpelli folk che dovrebbero mitigarne l’estro selvaggio. Una registrazione ovattata e un po’ grezza, non certo ideale per questo genere di sonorità, ne rovina ahimè l’esito finale. Poco male perché invece la successiva “Рассвет” presenta una registrazione del tutto differente, il che mi lascia pensare che forse questo lavora possa rappresentare una sorta di compilation. Di qualunque cosa si tratti, e questo non mi è dato di saperlo, la musica dei Drevo (la trasposizione inglese del nome della band) è un coacervo di black pagano, ambient e folk che potrà solleticare i palati di chi ama questo genere di sonorità; per gli altri credo si tratti di una proposta abbastanza ostica, soprattutto perché cantata in russo con una registrazione altalenante e con delle composizioni altrettanto altalenanti che potrebbero si interessare gli amanti del black e far sorvolare chi ama l’ambient e viceversa. Decisamente una release non facile, anche se per il sottoscritto, dotato di una certa (ampia direi) apertura mentale, questo “Величие” non è affatto malaccio. La cosa su cui sicuramente lavorerei è la sezione ritmica, sostituendo la componente glaciale della drum machine con un batterista in carne ed ossa; in secondo luogo darei una maggiore omogeneità nella produzione e cosi pure perfezionerei la cura nei particolari e la pulizia dei suoni. Per finire, adopererei qualche miglioria a livello vocale; letto cosi sembrerebbe che l’album sia da buttare, invece devo essere sincero e dirvi che dopo tutto mi piace, soprattutto se impegnato in letture a sfondo fantasy. Ultima nota: a chiudere il cd c’è una cover dei Carpathian Forest della magnifica “The Northern Hemisphere” che sancisce la bontà e la genuinità di un lavoro, senza ombra di dubbio, destinato a rimanere nel mondo dell’underground più recondito. Misteriosi! (Francesco Scarci)

(Kunsthauch)
Voto: 70